OSKARI LAAKSONEN
Età: 26
Posizione: D
Altezza: 185 cm
Peso: 83 kg
Shoots: right
Provenienza: Lulea (SHL)
Draft: 2017, terzo turno, 89esima scelta, Buffalo Sabres
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇫🇮
Una difesa che sa colpire
Reduce da una stagione negativa, chiusa senza riuscire a centrare nemmeno i play-in, il Bienne ha deciso di rilanciare intervenendo in modo deciso sulla propria retroguardia. Nella scorsa annata, infatti, nessun’altra squadra aveva ottenuto così pochi gol dai propri difensori – soltanto 12 in totale – ed è anche per questo motivo che sul mercato sono stati ingaggiati due profili offensivi come Linus Hultström e Oskari Laaksonen.
Dello svedese vi abbiamo già parlato nella relativa scheda, e oggi ci concentriamo dunque sul finlandese di Tampere, che tra i suoi punti di forza ha a sua volta la capacità di generare stimoli offensivi.
I seeländer si potranno affidare a lui per uscite dal terzo pulite, con tanti passaggi verticali che potranno rilanciare velocemente l’azione, il tutto anche grazie a una velocità di pattinaggio che permetterà a Laaksonen di essere un elemento imprevedibile. A beneficiarne sarà inoltre il powerplay del Bienne, visto che Laaksonen ha nelle sue corde anche gli istinti per essere il “quarterback” ideale delle situazioni in superiorità numerica.
Come spesso succede per i profili del genere, tra le debolezze c’è invece da sottolineare un gioco difensivo non ineccepibile. Nel corso degli anni, vari scout hanno sottolineato la necessità per lui di migliorare nel posizionamento in retrovia, ed anche in termini di fisicità non è particolarmente impattante.
Laaksonen si presenta insomma come un difensore offensivo con le classiche mancanze che gli hanno impedito di fare il salto in NHL, ma nel contempo con quelle caratteristiche che nelle leghe europee permettono di essere un giocatore che lascia il segno.
Percorso verso un Draft a sorpresa
Cresciuto nel settore giovanile dell’Ilves di Tampere, sin dai primi anni Laaksonen si è profilato come il classico “puck-moving defenseman”, guadagnandosi così dei ruoli nelle principali coppie difensive e prendendosi subito tante responsabilità.
A livello internazionale però il suo nome spesso non viene considerato, anche per la mancata convocazione nelle Nazionali di categoria. Il suo debutto in Liiga tra gli adulti all’età di soli 18 anni – con ben 21 partite giocate – inizia però a convincere i Buffalo Sabres di aver compiuto una buona scelta nel 2017, quando un po’ a sorpresa lo avevano draftato al terzo turno.
Il suo nome inizia a essere pronunciato più spesso quando nel 2018/19 gioca i World Juniors segnando anche un gol e vincendo la medaglia d’oro nella Finlandia U20 trascinata da Aleksi Heponiemi. Per altri quattro anni dopo il Draft continua a svilupparsi in patria, giocando in Liiga con il suo Ilves e confermando i suoi istinti.
Il suo “upside” offensivo viene infatti valutato molto interessante, tanto da compensare delle lacune difensive e di forza fisica che rimangono comunque un cruccio da risolvere.
Un breve tentativo, e poi il ritorno
Laaksonen si è trasferito in Nordamerica durante la stagione 2020/21, debuttando in AHL con i Rochester Americans ed avendo subito un buon impatto grazie a 17 punti (due gol) sull’arco di 28 partite. Le sue prestazioni impressionano, tanto da venir anche selezionato per l’All Star Game.
La stagione successiva – la prima completa oltreoceano – si conferma promettente. Con un bottino di 34 punti (cinque gol) in 71 partite, Laaksonen si guadagna subito un buon ruolo ed un posto in powerplay, risultando essere il secondo difensore più produttivo della squadra.
La concorrenza agli Amerks – e soprattutto nell’ottica di una chiamata a Buffalo – è però molto serrata, e dopo soli dieci partite nel campionato 2022/23 il finlandese viene scambiato ai Dallas Stars, dove finisce nuovamente in AHL. Anche in Texas la franchigia vanta infatti tanta profondità in difesa, e le sue caratteristiche non sono sufficienti per ambire a una chiamata in NHL, dove non bastano dei lampi offensivi per essere impattanti.
Laaksonen capisce velocemente la situazione ed accetta dunque di tornare in Europa grazie a un biennale con gli svedesi del Lulea, dove ambisce a ritrovare un ruolo da protagonista con tanti minuti ed una certa stabilità. E questo è effettivamente ciò che succede in SHL, dove negli ultimi due anni ha firmato 55 punti (dieci gol) in 88 partite, trovando la sua dimensione.
La nuova sfida è ora rappresentata dal Bienne, che gli chiederà esattamente quel contributo che fa parte delle sue corde.


