CHRIS TIERNEY
Età: 31
Posizione: C
Altezza: 185 cm
Peso: 87 kg
Shoots: left
Provenienza: Dinamo Minsk (KHL)
Draft: 2012, secondo turno, 55esima scelta, San Jose Sharks
Contratto: un anno + opzione
Nazionalità: 🇨🇦
Solidità e un ruolo chiave
Alla ricerca di un centro che potesse rappresentare la colonna portante della squadra, l’Ambrì Piotta ha individuato nel canadese Chris Tierney l’uomo giusto per prendere il testimone di Philippe Maillet, che portava in dote maggiori caratteristiche offensive ma non alcuni ingredienti utili a risolvere dei problemi evidenziatisi nel passato campionato.
Tierney è infatti un centro più solido e completo, che non eccelle in termini offensivi o di playmaking, ma che può giocare in tutte le situazioni – con un particolare occhio al penalty killing – ed è forte agli ingaggi, due esercizi questi in cui i biancoblù hanno sofferto molto in passato.
Il DS Paolo Duca ha infatti evidenziato l’intenzione di voler dare stabilità alla propria squadra, con la speranza ovviamente che Tierney possa contribuire anche in termini offensivi, ritrovando quella verve evidenziata specialmente nei primi anni di carriera. L’intenzione è anche quella di essere meno dipendenti da un solo blocco offensivo – qui gli stranieri avranno un ruolo chiave – ed il canadese in questo senso può essere un buon “collante” in diverse combinazioni.
Illustrate le premesse, il profilo del 31enne dell’Ontario è quello giusto, ricalcando un po’ sulla carta quelle che erano le intenzioni di quando era stato ingaggiato Nick Shore, con la speranza ovviamente che le cose possano andare meglio. Tierney è infatti sempre stato descritto – in una carriera NHL da quasi 700 partite – come un centro two-way affidabile e dal buon hockey IQ, ed anche solido dal punto di vista fisico con ben poche partite in carriera mancate per infortunio.
La sua carriera si è costruita su questi elementi ed un buon senso della posizione, anche se in termini di gerarchie di squadra il suo percorso è andato in calando in seguito a un impatto offensivo sempre piuttosto modesto. Per lui potrà aiutare avere un po’ di stabilità, dopo aver vestito sei maglie diverse negli ultimi tre anni, tra cui una scorsa stagione in KHL in cui non ha trovato un contesto semplice in cui esprimersi. Ad Ambrì gli verrà chiesto di rivestire un ruolo che da tempo non è suo – quello del primo centro – e questa sarà la vera sfida.
Percorso di crescita
La via verso il professionismo per Chris Tierney passa dalla OHL, dove veste la maglia dei London Knights per quattro stagioni, diventandone il capitano nell’ultima targata 2013/14. La lettera sul petto è stata per lui una sorta di conferma di un percorso di crescita continuo, che lo ha visto essere sempre più protagonista in termini offensivi e per responsabilità.
Con la maglia dei Knights vince due titoli OHL ed arriva anche a giocare una finalissima della Memorial Cup nel 2012, perdendo l’ultimo atto contro Shawinigan. Già in questi anni mostra il suo profilo di giocatore a tutta pista, specialista ai faceoff e nei compiti difensivi, ma nella sua ultima stagione arriva a firmare un bel bottino di 89 punti (40 gol) in 67 partite, tanto da tenere delle medie offensive condivise con compagni dal futuro brillante come Bo Horvat, Max Domi e Mitch Marner.
Nel frattempo, nel maggio 2012, i San Jose Sharks lo draftano al secondo turno, e dopo altri due anni passati tra i giovani – i californiani lo vedevano come un progetto a lungo termine – firma il suo accordo entry level e nell’annata 2014/15 gioca le prime partite da professionista.
A Tierney basta un anno di apprendistato con una trentina di partite in AHL per diventare un NHLer a tutti gli effetti. Riesce infatti a conquistare un posto fisso a San Jose come centro del bottom six, e diventa parte integrante della cavalcata ai playoff che vede gli Sharks arrivare sino alla finalissima contro i Pittsburgh Penguins, persa però in sei partite.
Negli anni successivi consolida il suo status da centro shutdown, e nel 2017/18 trova la sua miglior stagione in carriera con 40 punti (17 gol) sull’arco di 82 partite. Il suo nome prende così rilievo e viene incluso nel blockbuster trade che porta Erik Karlsson in California, nell’ambito di uno scambio che coinvolge sei giocatori tra cui l’attuale attaccante degli ZSC Lions, Rudolfs Balcers.
Nuovi ruoli e responsabilità, poi il calo
Tierney arriva ai Senators in un momento in cui la franchigia era alle prese con una ricostruzione totale dopo le cessioni negli anni dei vari Karlsson, Duchene, Stone e Dzingel. Il canadese viene così visto come un giocatore d’esperienza in grado di aiutare i vari prospect in squadra, e funge da collante per l’arrivo di giovani come Brady Tkachuk, Colin White e Drake Batherson.
In quel contesto trova una media di oltre 17 minuti di ghiaccio e nelle prime due stagioni in Canada ottiene rispettivamente 48 e 37 punti, anche se all’orizzonte ci sono le difficoltà legate alla pandemia ed un ruolo destinato a ridimensionarsi. Per l’annata 2020/21 il suo contratto viene infatti rinnovato con un biennale da 7 milioni di dollari, ma vive una stagione difficile con soli 19 punti e alcune serate passate in sovrannumero.
Le annate “ponte” tra un capitolo e l’altro dei Senators sono terminate ed il club inizia a puntare maggiormente su giovani come Shane Pinto e Josh Norris, mentre Tierney con le sue caratteristiche non riesce più ad ottenere un posto nel top six ed il suo profilo inizia ad essere accompagnato alla porta.
Il campionato 2021/22 segna dunque per lui l’inizio di un periodo di instabilità. Gioca sì 70 partite con i Senators ottenendo 18 punti, ma finisce nelle parti basse delle gerarchie ed è visto come centro del quarto blocco oppure nel ruolo di extra. Il suo contratto non viene come previsto rinnovato e lui da free agent si accorda poi nel luglio 2022 con i Florida Panthers, dovendosi accontentare di un two-way che lo porterà a vestire il ruolo di leader veterano in AHL con i Charlotte Checkers.
Tierney accetta il nuovo compito ed aiuta vari giovani, ma nel febbraio 2023 viene pescato dai waivers dai Montreal Canadiens, e poi durante l’estate trova nuovamente un ingaggio two-way, stavolta con i New Jersey Devils. A Newark ritrova il suo ruolo classico portando solidità ed equilibrio in una squadra molto votata all’offensiva, e si rivela utile nel sopperire a vari infortuni, ma a quel punto era chiaro che per un rilancio avrebbe dovuto rivolgersi all’Europa.
Accetta così l’offerta della Dinamo Minsk e gioca l’ultima stagione in KHL, ma con difficoltà iniziali a trovare un posto. Il coach – l’ex biancoblù Dmitri Kvartalnov – non era entusiasta del suo arrivo e buona parte della stagione la gioca in quarta linea nel mezzo di due giovani. Il suo bottino è dunque modesto e parla di 10 gol e altrettanti assist in 60 partite, ma poi nei playoff lo staff cambia idea nei suoi confronti e lo impiega in un ruolo più rilevante, e lui risponde con un buon post season.
Il suo arrivo in Leventina si colloca dunque in un momento particolare per Tierney, ed un contesto che gli darà da subito un posto centrale nel lineup e tanta fiducia potrebbe essere ideale per rilanciarlo. Importante per lui sarà però partire bene nella sua avventura in biancoblù.


