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Ambrì Piotta

I nuovi volti della NL 2025/26: il biancoblù Nic Petan

Il canadese dovrà essere il punto di riferimento dell’attacco leventinese. Giocatore tecnicamente di alto livello, arriverà in Svizzera dopo un anno in KHL

(Abbotsford Canucks)

I nuovi volti della NL 2025/26: il biancoblù Nic Petan

NIC PETAN


Età: 30
Posizione: C/LW
Altezza: 175 cm
Peso: 79 kg
Shoots: left

Provenienza: Ak Bars Kazan (KHL)
Draft: 2013, secondo turno, 43esima scelta, Winnipeg Jets
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇨🇦

Il fulcro dell’attacco

Nello svilupparsi del proprio mercato, l’Ambrì Piotta aveva assolutamente bisogno di aggiungere un elemento a forte vocazione e creatività offensiva, un giocatore che potesse rappresentare il punto di riferimento per un reparto che non ha moltissime bocche da fuoco.

Il DS Paolo Duca ha individuato il suo uomo in Nic Petan, canadese dalle origini italiane e slovene che il club leventinese seguiva da alcuni anni, e che in Svizzera potrebbe ribadire quell’alto impatto offensivo che in carriera ha sempre saputo assicurare, salvo però non riuscire mai a fare il vero salto in NHL.

In biancoblù rivestirà idealmente il ruolo di ala – pur garantendo versatilità in caso di necessità – posizione che ha occupato con profitto nel recente passato, dopo che nella prima parte di carriera era invece prevalentemente un centro.

Sebbene l’Ambrì Piotta speri di trovare in Petan il suo principale trascinatore offensivo, quello del canadese non è un profilo da scorer, visto che il suo gioco evidenzia principalmente delle ottime doti da playmaker, supportate da visione e creatività nel gestire il puck. A livello tecnico ha delle mani di alto livello.

Uno sviluppato hockey IQ e la capacità di posizionarsi nelle zone giuste del ghiaccio sono infatti state tra le caratteristiche che sin dalla giovane età gli hanno permesso di emergere, il tutto unito a un’intensità che lo rende un giocatore affidabile e combattivo, anche in fase di backcheck.

Ciò che gli ha invece impedito di realizzare la carriera NHL che inizialmente si pensava potesse avere è stata principalmente una statura minuta, che gli ha posto delle difficoltà anche considerando una forza fisica che nonostante l’attitudine battagliera ha fatto da barriera nel trovare continuità anche ai massimi livelli. Il suo pattinaggio è inoltre buono – soprattutto in termini di velocità – ma non elite, e questo, nell’ottica di passare definitivamente dall’AHL alla NHL, lo ha penalizzato.

Nel contesto della National League, quello di Petan è però un profilo di sicuro rilievo. Coach Luca Cereda avrà a disposizione un giocatore dalle spiccate doti di playmaking ma con la capacità di essere anche un finalizzatore, il tutto unito a una mentalità two-way che si sposa bene con la filosofia del club. Petan è infatti abituato da tutta la vita a lottare contro i suoi limiti ed avversità, sviluppando un vero spirito combattivo e di squadra.

Junior Superstar

Cresciuto a Delta, nella periferia di Vancouver, Nic Petan si è reso protagonista di un percorso giovanile che lo ha visto dominare la scena in WHL, con addirittura la stagione 2012/13 caratterizzata da 148 punti (55 gol) in 92 partite, numeri che gli hanno permesso di ottenere molti onori personali e di guidare i Portland Winterhawks al titolo di lega. Al termine di quella stagione arriva anche la selezione al Draft da parte dei Winnipeg Jets, che lo chiamano al secondo turno con la 43esima scelta assoluta.

I successivi due anni li passa ancora a Portland, guadagnandosi la convocazione a due Mondiali U20 e vivendo nel 2015 un torneo da assoluto protagonista. Con la maglia del Canada ottiene infatti 11 punti (quattro gol) in sette partite, gli stessi numeri dei compagni di squadra Connor McDavid e Sam Reinhart, ed in particolare nella semifinale contro la Slovacchia è autore di un vero e proprio show.

In quella che ad oggi rimane la sua partita più memorabile, Petan firma un hat trick che trascina la squadra in finale e sembra fare da preludio a una carriera da stella in NHL. Il Canada vincerà poi l’oro battendo anche la Russia – che l’anno prima aveva negato loro il bronzo – ma la vita di Petan da quel momento in avanti si farà molto più difficile del previsto.

Un sorriso che nasconde una tragedia

L’immagine che è rimasta del memorabile hat trick nella semifinale dei World Juniors è quella del padre Franc che lancia sorridente il suo cappellino in pista, ma purtroppo da lì a poco una dura verità sarebbe venuta a galla.

Franc stava infatti lottando con una seria malattia mentale, la cui gravità era però ignorata anche da chi gli stava più vicino, tanto forte era la sua volontà di nasconderla il più possibile. La figura del padre era stata fondamentale e molto presente per Nic e il fratello Alex, che crescendo avevano ricevuto proprio da Franc – che di professione gestiva un ristorante a Vancouver – l’amore per lo sport, ma anche competitività e resilienza.

Nel 2015 le cose però iniziarono a cambiare velocemente. Franc iniziò a perdere il suo naturale entusiasmo nella quotidianità, decise di vendere il ristorante e divenne sempre più chiaro che qualcosa non andava. Il padre di Nic e Alex non era più quello di prima.

Solo pochi mesi dopo la gioia mostrata per l’hat trick del figlio al Mondiale, Franc Petan tentò una prima volta di togliersi la vita, e dai successivi incontri con i medici emerse la sua condizione bipolare. Per un po’ le cose andarono meglio, ma purtroppo nel settembre 2018 un nuovo tentativo di suicidio portò alla morte del padre dei due giocatori.

Lo shock fu grandissimo. Nic in particolare si isolò per un certo periodo, cercando di processare quanto successo, e solamente dopo varie settimane tornò alla sua organizzazione NHL, i Winnipeg Jets. Quella stagione giocò solamente 18 partite, venendo anche scambiato a febbraio ai Toronto Maple Leafs, e come comprensibile il ritorno alla normalità richiese del tempo.

Reagire con carattere, ma senza un salto in NHL

Il passaggio ai Maple Leafs venne visto come un nuovo inizio, segnato anche da un gol nella sua prima partita, ma da lì in avanti la carriera di Petan si sviluppa per la gran parte in AHL.

Nelle minors ha saputo mostrare grande continuità, confermandosi per anni un attaccante da praticamente un punto a partita, ma non è mai riuscito a colmare alcune sue lacune ed il salto in NHL – complice anche il complicato periodo del COVID – non avviene mai per davvero.

A Toronto ottiene nel frattempo un rinnovo biennale, ma in quel periodo finisce spesso nella taxi squad dei Maple Leafs, venendo impiegato molto di rado. Le cose non cambiano nemmeno con il ritorno a casa ai Vancouver Canucks, oppure un anno dopo con il passaggio ai Minnesota Wild. Alcune sue caratteristiche sono di livello NHL, ma il fisico minuto ed un profilo idealmente da top six – dove in c’è estrema concorrenza – gli rendono difficile trovare un ruolo stabile.

Nelle minors la sua produzione continua ad essere buona, ma l’avanzare dell’età gioca anche a suo sfavore, e nell’estate 2024 la prospettiva di un’avventura in Europa diventa più attrattiva rispetto al passato. Sull’arco di dieci anni, Petan non ha infatti mai ottenuto un contratto che ha raggiunto il milione di dollari, ed anche sportivamente, dopo oltre 300 partite AHL, la sua carriera era arrivata ad una sorta di punto morto in Nordamerica.

Arriva così la firma in KHL con l’Ak Bars Kazan, che presenta per lui l’occasione di un vero nuovo inizio, in un contesto decisamente diverso da Canada e Stati Uniti.

“La decisione di cambiare percorso di carriera e trasferirmi in KHL dopo 9 anni tra AHL e NHL non è stata semplice”, aveva spiegato. “Avevo diverse altre opzioni, ma ho ritenuto Kazan la scelta migliore. Anni fa ho giocato con Alexander Burmistrov, che mi parlò molto della sua città natale e mi disse che sarei stato molto contento di questo trasferimento. Non credo che trasferirmi in un altro paese sarà un ostacolo per me, ho sempre avuto ottimi rapporti con i compagni di squadra russi. Probabilmente perché ho origini europee: metà della mia famiglia è italiana, l’altra metà slovena, e anche il mio cognome è sloveno”.

Con il trasferimento in Ticino, Petan avrà l’opportunità di avvicinarsi decisamente di più alla cultura italiana, un po’ come fatto dal fratello Petan, che dalla prossima stagione giocherà a Lubiana.

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