AMBRÌ – È una sorta di oasi di frescura la Gottardo Arena in questi giorni di canicola, con l’Ambrì Piotta che sul ghiaccio sta preparando la prossima stagione. I biancoblù sono tornati d’attualità negli ultimi giorni grazie a vari annunci, mentre agli ordini di coach Luca Cereda c’è attualmente un gruppo a cui mancano gli stranieri e i vari Senn, Philip Wüthrich (entrambi a militare), Zgraggen, Zwerger, Landry e Hedlund (che si allenano nelle rispettive nazioni).
“Siamo nell’ultimo blocco di questa fase di preparazione, che ci porterà fino a metà luglio”, ci ha spiegato Cereda. “I giocatori poi avranno qualche giorno di riposo prima di riprendere il 28 con l’inizio del training camp vero e proprio. Vedo la voglia di lavorare, in questa fase si crea un nuovo gruppo e nuove dinamiche, dunque c’è tanta energia positiva”.
La tua squadra si sta gradualmente completando. Come valuti i due ingaggi stranieri avvenuti sinora?
“Ci stiamo avvicinando all’obiettivo di iniziare il training camp con una squadra completa. Con l’ingaggio di Tierney cerchiamo un centro solido e a tutta pista, che possa darci una mano anche in inferiorità numerica e agli ingaggi, e lui in carriera ha sempre fatto bene in questo senso. Petan, invece, è un’ala offensiva, che sappiamo può giocare anche al centro, e nei primi anni di carriera era considerato un fenomeno a livello mondiale. Non vediamo l’ora di vederlo all’opera, è un giocatore che ci potrà dare diverse possibilità e flessibilità.”
Possiamo insomma dire che il fulcro della fase offensiva la prossima stagione passerà dalle ali, piuttosto che dal centro?
“Sì, i giocatori maggiormente pericolosi li troveremo all’ala, e saranno importanti perché vogliamo fare un passo avanti e giocare nella maniera più offensiva possibile. Questo è il trend che si sta vedendo in generale. I centri avranno invece il compito di portare stabilità, anche se bisogna dire che al giorno d’oggi – e potrà sembrare strano – non si parla più tanto di centri e ali, ma piuttosto di attaccanti 1/2/3, dunque tutti devono fare un po’ di tutto. Andiamo in questa direzione”.
Alla luce di queste considerazioni si identifica anche il profilo dello straniero che completerà il roster…
“Sì, cerchiamo un altro attaccante offensivo. Le partite ovviamente si vincono segnando almeno un gol, e vogliamo dunque aggiungere al gruppo qualcuno che ci possa aiutare a compensare le reti e i punti persi con la partenza di Kubalik e Maillet”.
Avete optato per quattro attaccanti stranieri e due difensori, cosa vi ha fatto prendere questa decisione?
“Direi il fatto che lo scorso anno abbiamo spesso giocato bene con questa formula. Sappiamo che abbiamo dei cantieri aperti sia davanti che dietro, ma in generale si sta andando verso un hockey offensivo, che vuole attaccare e mantenere il possesso. Confidiamo che i nostri difensori possano fare un passo avanti soprattutto in termini di costanza, ma nel complesso vogliamo portare un hockey offensivo. Poi è chiaro, ci vorrà un certo equilibrio e un buon portiere e una buona difesa, ma siamo un club che – anche storicamente – ha forse meno mezzi degli altri, ma che vuole andare all’attacco, ed è questa idea che vogliamo portare avanti”.
Come si inseriscono invece nel gruppo i quattro giovani annunciati mercoledì?
“Sono tutti un po’ diversi. Partiremo come sempre con tre portieri, è un’impostazione con cui ci siamo sempre trovati bene. Bachmann in difesa è invece un giovane interessante che si inserisce in un reparto in cui siamo un po’ più corti, mentre i due attaccanti hanno delle prospettive dopo aver fatto bene nei club dove sono stati sinora. Durante la stagione vedremo che passi faranno e quanto spazio riusciranno a trovare, ma partiamo con la voglia di scoprirli”.
A livello di portieri partirete con Senn e Wüthrich, una scelta che vi porterà stabilità…
“Sì, volevamo due svizzeri anche per avere meno cambiamenti possibili nel lineup tra le varie partite. Partiranno alla pari, poi chi aiuterà maggiormente la squadra a vincere giocherà”.
In generale per l’inizio di stagione si prevede comunque più stabilità rispetto a un anno fa, quando nei primi mesi avevate dovuto gestire tanti cambiamenti…
“La passata stagione l’avevamo iniziata addirittura con otto stranieri, ed è stato molto complicato. La situazione aveva tolto un po’ di certezze a tutti, i cambiamenti trasmettevano poca sicurezza e questo – nel limite del possibile – non vogliamo più farlo. Poi è chiaro che nessuno nella nostra lega inizia con sei stranieri e finisce il campionato con gli stessi effettivi, ma per l’arrivo di un settimo faremo le nostre valutazioni. Da inizio settembre a inizio novembre si giocherà tanto, quasi la metà del campionato, dunque vorremmo avere la sicurezza di avere sempre sei stranieri a disposizione, ma senza compromettere una certa stabilità”.




