LUGANO – Benjamin Conz è soddisfatto: il suo Ajoie ha espugnato la Cornèr Arena in Gara 1 della finale dei playout. L’ex estremo difensore biancoblù è però consapevole che la serie sarà lunga e combattuta, come emerso sabato sera.
“È importante essere riusciti subito a fare il break”, ha dichiarato il numero 1 giurassiano. “È stata dura venirne a capo ma alla fine, con determinazione, abbiamo trovato il modo. Fa molto bene rientrare a Porrentruy con una vittoria alle spalle ma siamo consci che nulla ancora è stato fatto e che sarà una serie molto complicata”.
Nonostante l’assenza di Nättinen il powerplay non ha perso d’efficacia e ha colpito addirittura in tre occasioni, risultando decisivo per l’economia della partita…
“Da inizio stagione il powerplay rappresenta uno dei nostri punti di forza ed è positivo che in Gara 1 sia stato determinante per l’esito della sfida. Naturalmente non possiamo affidarci esclusivamente alle situazioni di superiorità numerica, e in questo senso nelle prossime partite sarà determinante trovare una certa pericolosità anche in cinque contro cinque”.
Sul piano mentale – che si sa, nei playout gioca un ruolo di rilievo – questa vittoria può aver messo qualche dubbio nella testa del Lugano. Non credi?
“Il mentale nelle serie in cui si gioca per la salvezza può giocare un ruolo. Forse abbiamo messo loro qualche dubbio, ma si tratta di una cosa al di fuori del nostro controllo. Dobbiamo concentrarci su noi stessi, andando a migliorare ciò che sabato sera non ha funzionato per presentarci nel migliore dei modi in Gara 2 davanti al nostro pubblico”.
Avete perso prima Turkulainen e ora Nättinen, i vostri migliori marcatori, ma avete reagito nel modo giusto mostrando una grande attitudine di squadra…
“Chiaramente quando ti ritrovi a dover rinunciare ai tuoi due trascinatori è dura, ma noi non ci siamo scoraggiati. Siamo una squadra che per tutta la stagione ha saputo far fronte alle difficoltà, reagendo sempre con determinazione e nel modo giusto. Abbiamo uno spogliatoio unito, dove tutti sono pronti ad aiutarsi l’un l’altro. E questo è uno dei nostri punti di forza. Solo così possiamo compensare l’assenza di due pedine così importanti”.
Dopo tanti anni trascorsi in Leventina, questa è la tua prima stagione lontano dal Ticino. Com’è andata?
“Cambiare aria e fare ritorno a casa mi ha fatto bene, su questo non c’è dubbio. È stato un cambiamento importante, radicale per la mia carriera, anche se in fondo si è trattato di tornare a casa mia. Comunque ha significato entrare in un nuovo club, all’interno di una realtà che non conoscevo, e questo cambiamento poteva non essere scontato. Diciamo che la mia prima stagione a Porrentruy sarebbe potuta andare meglio. Ho vissuto tanti alti e bassi, ma ora le cose stanno migliorando e sono felice di poter contare sulla fiducia dello staff tecnico. Sono fiero di difendere questi colori”.
