LUGANO – KLOTEN
4-1
(2-0, 0-0, 2-1)
Reti: 08’17 Zohorna (Sekac, Patry) 1-0, 19’25 Thürkauf (Marco Müller, Canonica) 2-0, 48’35 Zohorna (Sekac, Alatalo) 3-0, 53’33 Aberg (Grégoire, Hawryluk) 3-1, 55’41 Carr (Fazzini, Arcobello) 4-1
Note: Cornèr Arena, 5’029 spettatori
Arbitri: Stolc, Mollard; Bürgy, Meusy
Penalità: Lugano 3×2, Kloten 2×2
Assenti: Giovanni Morini, Joren van Pottelberghe, Michael Joly (infortunati), Leandro Hausheer, Nick Meile, Adam Huska, Liekit Reichle (sovrannumero)
LUGANO – E sono già nove punti su dodici disponibili, quelli incassati da Uwe Krupp da quando è sbarcato sulle rive del Ceresio, scusate se è poco. Dal suo arrivo il Lugano è tornato a fare la voce grossa in casa propria, e anche nell’unica partita giocata lontana dalle mura amiche non ha certo sfigurato.
Quindi oggi, a fronte di quattro partite giocate, possiamo dire che il coach tedesco sta effettivamente modellando la squadra con le sue mani e non sta sfruttando semplicemente la classica reazione da cambio in corsa nei momenti disperati. Le tre vittorie sin qui incamerate sono state infatti tutte diverse tra loro, dalla serata “emozionale” e di sfogo contro il Davos, al test superato con un po’ di nervosismo di fronte al Ginevra, fino alla prova convincente in tutto e per tutto contro il Kloten di sabato sera.
La prestazione messa in pista contro gli aviatori è stata probabilmente la più solida e meglio giocata per continuità e convinzione da mesi a questa parte, tanto che probabilmente nessuno sugli spalti ha mai avuto la sensazione che gli uomini di Marjamäki potessero rientrare in partita dopo il primo periodo.
Anche questa è una caratteristica che dà una certa impronta al lavoro di Krupp, ossia dei primi tempi giocati con sicurezza, senza più attendismo e speculazione, e quando i frutti del lavoro arrivano, i bianconeri possono già sfruttare un po’ di fieno in cascina come fatto con le reti di Zohorna e Thürkauf, permettendosi in seguito di gestire la gara con maggior tranquillità.
Come detto, la vittoria del Lugano non è mai sembrata in discussione, i bianconeri hanno interpretato la partita sul piano difensivo nella miglior maniera, hanno sempre creato grande densità nello slot aiutandosi uno con l’altro, vincendo tante battaglie individuali e arrivando sempre primi sui dischi che ballonzolavano davanti a Schlegel.
Il Kloten ha infatti potuto tirare dallo slot basso solamente sette volte, con tre dischi arrivati sul portiere bianconero dal “cono” di ghiaccio davanti a lui, tre andati a lato e altrettanti bloccati dai padroni di casa. Questo testimonia il grande lavoro che la squadra bianconera sta portando avanti giocando e lottando per vie centrali, proteggendo non solo il proprio portiere ma anche riuscendo a penetrare la zona avversaria con maggior frequenza, grazie e uscite dal terzo e transizioni più rapide, grazie al forecheck a centro pista che permette spesso di creare la superiorità numerica nell’azione sui dischi persi dagli avversari.
Ma tra le basi di gioco, molto semplici quelle portate da Uwe Krupp, e l’applicazione delle stesse, occorre anche che i giocatori in pista vadano convinti di queste direttive, ed effettivamente quella che vediamo in pista è una squadra di nuovo disposta a lavorare per sessanta minuti a favore del collettivo, con i giocatori che si supportano a vicenda e tanti leader che sono tornati a dare l’esempio nella maniera migliore, così come altri ritrovati per vena e brillantezza, tra cui finalmente anche un Zohorna all’altezza della situazione.
Con attaccanti di nuovo in fiducia sono tornate anche le reti, ben sedici in quattro partite, e anche la difesa sta trovando gli aggiustamenti giusti, con due reti subite dal Ginevra e una soltanto (in 4 contro 6) dal Kloten, altro segnale che le correzioni stanno avendo il loro effetto, sia per merito del coach che dei giocatori.
Intanto i risultati di giornata non sorridono un granché ai bianconeri, ma la cosa fondamentale è che la squadra di Krupp continui con questa crescita di prestazioni e di fiducia, perché arrivi pronta alla fase finale della stagione qualunque cosa debba affrontare.
IL PROTAGONISTA
Radim Zohorna: Una rete da “sniper” come mai gli avevamo visto fare e un’altra da opportunista su suggerimento del fido Jiri Sekac. In mezzo alla doppietta il numero 96 ha messo una partita di grande sostanza e lavoro fisico vero, recuperando tantissimi dischi e facendo spazio in entrambi gli slot, dando finalmente un senso alle sue caratteristiche. Ora serve la continuità.