AMBRÌ – AJOIE
7-3
(1-0, 1-3, 5-0)
Reti: 19’44 DiDomenico (Kubalik, Landry) 1-0, 25’38 Bellemare (Nättinen, Palve) 1-1, 36’49 Maillet (DiDomenico, Isacco Dotti) 2-1, 37’11 Hazen (Bellemare, Fischer) 2-2, 39’50 Honka (Garessus, Bozon) 2-3, 41’30 Heim (Müller, Bürgler) 3-3, 44’39 Maillet (Kubalik, Virtanen) 4-3, 45’19 Pestoni (Landry, Wüthrich) 5-3, 45’37 Kubalik (DiDomenico, Heed) 6-3, 50’22 Kostner (Zwerger, Muggli) 7-3
Note: Gottardo Arena, 6’160 spettatori
Arbitri: Hürlimann, Öhlund; Fuchs, Bichsel
Penalità: Ambrì 3×2, Ajoie 5×2
Assenti: Floran Douay, Gilles Senn, Daniele Grassi (infortunati), Kodie Curran (sovrannumero), Rocco Pezzullo (Visp)
AMBRÌ – Arrivati a questo punto della stagione a contare è quasi esclusivamente il risultato finale, e non avrebbe dunque molto senso rinfacciare all’Ambrì Piotta di aver faticato maledettamente per due tempi – specialmente il secondo – nella fondamentale sfida contro l’Ajoie, perché in definitiva sono arrivati gli importantissimi tre punti e dunque va bene così.
D’altro canto, dopo le belle prestazioni della passata settimana, la squadra di Luca Cereda ha ribadito di non trovarsi un granché a suo agio quando si trova a giocare partite contro avversari sulla carta più modesti e da cui ci si attende una vittoria, ed infatti il pantano in cui si è ritrovato l’Ambrì alla seconda pausa non era indifferente.
Non così male il primo periodo, concluso con il gol di DiDomenico – il secondo nel giro di pochi attimi, dopo che il primo era stato annullato con un challenge molto discusso – che sembrava poter togliere un po’ di tensione ai leventinesi, che tra i propri propositi avevano sicuramente quello di segnare per primi per evitare che la partita si indirizzasse su binari complicati.
Nella frazione centrale i leventinesi hanno però perso completamente il ritmo, non sono mai riusciti ad alzare i giri del proprio motore ed hanno di fatto lasciato le iniziative all’Ajoie, che dalle parti di Juvonen ha cominciato a farsi minaccioso e soprattutto a far temere che il match potesse deragliare in maniera significativa.
Juvonen è stato chiamato a sostituire Senn – semplicemente acciaccato, ha comunicato il club senza specificare altro – ed ha compiuto qualche buon intervento, ma la copertura dello slot leventinese ha cominciato a farsi deficitaria e non è nemmeno bastato il fortunato gol del 2-1 per dare una scossa ai padroni di casa. L’Ajoie ne ha così approfittato per pareggiare una seconda volta e per portarsi addirittura in vantaggio con un pregevole gol di Honka a ridosso della sirena, costringendo l’Ambrì a tornare negli spogliatoi tra alcuni fischi.
Arrivati a quel punto, osservare come la squadra avrebbe reagito era di fondamentale importanza, e stavolta il gruppo di Cereda ha trovato la via per far valere la sua superiorità. Ottenere il 3-3 con Heim dopo appena novanta secondi ha sicuramente dato una grande mano alla squadra a giocare senza assilli, ed anche le penalità un po’ ingenue rimediate dai giurassiani – su tutti un challenge molto ambizioso e perso, unito a una penalità rimediata da Conz che ha portato a due interi minuti di 5-contro-3 – hanno spianato la strada all’Ambrì, che non si è fatto pregare.
Maillet e compagni hanno infilato cinque gol nel giro di dieci minuti – su un totale di 8 tiri in porta! – rispondendo bene al rimescolamento di alcune linee da parte dello staff, ed in generale sfruttando le letture difensive errate dell’Ajoie ed una copertura dello slot ampiamente deficitaria. Non un caso, infatti, che sei gol siano arrivati a pochi passi dalla porta, ancora a ricordare che per fare la differenza non esiste modo migliore.
La prima linea, ancora una volta decisiva, si sta affermando come una certezza e un punto di riferimento che l’Ambrì ha raramente avuto negli anni passati. Maillet, Kubalik e DiDomenico si cercano e trovano sempre meglio, con in particolare il centro canadese nuovamente autore di una buona prestazione, ed in generale il trio ha costantemente la capacità di generare situazioni pericolose.
Messi i tre punti in tasca, per l’Ambrì Piotta non ha molto senso stare a rimuginare su una prima parte di gara affrontata balbettando, anche perché la squadra ha già dimostrato di potersi esprimere su livelli d’intensità diversi nel recente passato. L’aspetto che più conta è che ora la linea dei play-in è davvero nel mirino, a patto ovviamente di mostrare nel weekend contro Zugo e Losanna la necessaria fame e cattiveria agonistica per strappare altri punti importanti.
Ma questo discorso non è una novità. Restano 12 partite al termine della regular season, sarà così fino alla fine.
IL PROTAGONISTA
Philippe Maillet: Continua a vivere un ottimo periodo di forma il canadese, che anche in questa occasione ha saputo distinguersi per essere uno dei motori fondamentali del gioco leventinese. Bravo agli ingaggi e nella gestione del disco, sta mostrando delle doti di playmaking pregevoli, unite in questo caso ad un tiro preciso che ha tolto le ragnatele dalla porta di Conz per il gol che è valso la vittoria.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)