AMBRÌ – ZSC LIONS
2-3
(0-0, 1-1, 1-1; 0-1)
Reti: 31’01 Heed (Heim, Kubalik) 1-0, 34’48 Balcers (Malgin, Andrighetto) 1-1, 48’09 Rohrer 1-2, 48’52 Virtanen (Müller) 2-2, 62’31 Malgin (Balcers) 2-3
Note: Gottardo Arena, 6’583 spettatori
Arbitri: Lemelin, Stricker; Schlegel, Huguet
Penalità: Ambrì 2×2, ZSC Lions 3×2
Assenti: Floran Douay (infortunato), Janne Juvonen, Rocco Pezzullo, Zaccheo Dotti, William Hedlund (sovrannumero)
AMBRÌ – Ora che siamo oramai a ridosso della stretta finale in regular season, e con tanti punti sin qui già lasciati per strada, è difficile per l’Ambrì Piotta vedere il bicchiere mezzo pieno al termine di una nuova prestazione positiva in cui si è raccolto meno di quanto seminato. Ma dopo la partita contro gli ZSC Lions si può fare un’eccezione.
Ovviamente ottenere un solo punto a risultato di una prova in cui i biancoblù hanno fatto nettamente di più dei quotati avversari per cercare la vittoria non può lasciare soddisfatta la squadra di Cereda, ma se si prende la determinazione mostrata venerdì e la si colloca in una settimana iniziata con la bella prova di Berna, si evidenziano dei segnali importanti.
Dopo le prime cinque partite dell’anno si chiedeva infatti ai leventinesi di dimostrare di aver realizzato quanto la situazione attuale necessiti urgenza, garra e cattiveria agonistica per entrare davvero nel vivo della corsa ai play-in, e quanto mostrato contro Berna e ZSC Lions va proprio in quel senso.
Forse è ancora presto per capire se davvero l’Ambrì Piotta ha svoltato l’angolo ed è entrato in “modalità playoff” – d’altronde i biancoblù giocano spesso bene contro le avversarie più forti, dunque il match di mercoledì contro l’Ajoie ci dirà parecchio – ma dei cambiamenti si stanno vedendo.
Poi è vero, gli ZSC Lions visti all’opera alla Gottardo Arena non sono sicuramente all’apice della forma e con la partenza di Crawford sembra esserci un po’ di appannamento, ma Maillet e compagni questa partita l’hanno affrontata per intero senza alcun timore di vincere, ed anzi cercando incessantemente la vittoria pur sbattendo più volte davanti alla solidità degli avversari.
Che l’Ambrì fosse la squadra più ispirata d’altronde lo si era già capito nel primo periodo, giocato meglio dai biancoblù ma macchiato da un paio di sbavature grossolane che rischiavano di costare caro, con Senn che ha dovuto disinnescare i tentativi di un paio di avversari presentatisi soli davanti a lui.
Il vero cambio di marcia è però avvenuto nel periodo centrale, con un’intensità che ha costretto all’angolo gli zurighesi, che per diversi minuti non hanno potuto fare altro che chiudersi in trincea e difendersi dagli attacchi leventinesi. Paradossalmente è però proprio in quella fase che l’Ambrì ha peccato, ottenendo solamente un gol da una frazione centrale che avrebbe dovuto portare almeno a un paio di lunghezze di vantaggio.
Invece alla rete di Heed – tornato a segnare dopo quasi due mesi – ha risposto un po’ dal nulla Balcers con una deviazione dopo tiro di Malgin, episodio a cui è seguito nel terzo tempo il vantaggio ospite per mano di Rohrer su ripartenza. Il sapore della beffa non ha però fatto in tempo a farsi strada, visto che pochi secondi dopo Virtanen ha rimesso la sfida in parità tornando pure lui a segnare per la prima volta da metà novembre.
Il suo mea culpa l’Ambrì lo deve comunque recitare, visto che ci sono state davvero tante opportunità per infilare qualche rete in più alle spalle di Hrubec, bravo ma lineare nella sua prova, senza che il ceco abbia mai dovuto ricorrere a un vero big save.
La manovra leventinese è stata costante, ma qualcosa è mancato in esecuzione per poter davvero capitalizzare lo sforzo, con i vari Kubalik, Pestoni, DiDomenico oppure Bürgler che hanno un po’ litigato con le chance avute sui loro bastoni. Ai Lions è invece bastata una prova essenziale, con solidità difensiva e praticamente nessuna fase di pressione offensiva prolungata, ma con pazienza la differenza l’ha poi fatta la qualità superiore dei singoli.
Il linguaggio del corpo dell’Ambrì ha però lasciato percepire una squadra che ha cercato la vittoria con maggior convinzione. Pestoni e Zwerger sono in chiaro crescendo dopo il “reality check” del recente passato, ed anche Virtanen ed Heed – oltre ai gol – hanno lasciato un segno più marcato. Maillet inoltre si conferma in forma, e pure DiDomenico continua a essere un elemento trascinante nonostante la sua foga lo porti anche a essere spesso arruffone.
Da questa settimana con due soli impegni sono insomma uscite delle indicazioni promettenti, con delle prove dal piglio più concreto e consapevole rispetto a quanto visto nelle partite precedenti. Mettersi in tasca un solo punto per l’Ambrì è stato deludente, ma si è visto lo standard da mantenere per poter davvero avere una chance di ambire al post season. Ora però il piede non andrà più tolto dal gas, perché la classifica non dà più molti margini d’errore.
IL PROTAGONISTA
Denis Malgin: È un po’ l’emblema della differenza di qualità tra ZSC Lions e Ambrì Piotta, con il centro che con poche giocate di alto livello ha saputo decidere la sfida, mentre i leventinesi hanno trovato solo due gol nonostante una partita passata a provarci di continuo. Al minimo spiraglio Malgin ha saputo far filtrare i dischi giusti dalle parti di Senn, bravo ma che nulla ha potuto sulle reti ospiti.
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