LUGANO – Il clima “residuo” alla Cornèr Arena non è certo dei più sereni, dopo la sconfitta contro il Losanna, una prestazione che al pubblico bianconero non è andata giù: “Prestazioni del genere nascono perché non hai fiducia e subisci ogni evento – la risposta di Luca Gianinazzi – siamo tutti in grado di capire la gravità della situazione, ma dobbiamo uscirne ritrovando la fiducia”.
Luca Gianinazzi, di fronte alla capolista e bisognosi di punti è però impensabile di scendere in pista senza emozioni…
“Credo che sia necessario valutare la partita nel suo complesso. Per i primi due o tre cambi non eravamo assolutamente con la testa sul ghiaccio e prendiamo un gol da un errore individuale. Questo ha creato frustrazione e nonostante io creda che i giocatori siano i primi a capire la gravità della situazione, l’assenza si fiducia li ha bloccati per almeno metà primo tempo. Abbiamo tirato fuori la testa dal guscio dal decimo in avanti giocando sicuramente meglio, poi nel secondo periodo subiamo ancora un gol troppo presto che ci fa male e dopo una doppia superiorità numerica con buone occasioni arriva quel terzo gol che ci taglia le gambe. Siamo in un momento dove subiamo questi episodi, ma parlare di assenza di grinta o di voglia da parte dei giocatori non lo trovo corretto”.
È quindi solo una questione mentale secondo te?
“Non ho la risposta certa ma è quello che penso io. Quando non sei in fiducia ogni cosa succeda ti pesa di più, cominci a pensare fuori dal contesto, ti dici che sta succedendo di nuovo oppure pensi a cosa potrà succedere dopo che è successo e non riesci a concentrarti sul presente. E quando capita questo ti fai superare da ogni evento, l’avversario diventa troppo veloce e troppo forte”.
Quindi nemmeno tre vittorie consecutive sono riuscite a dare fiducia a questa squadra?
“Evidentemente no, ma questo succede quando la testa non è nel luogo giusto. Se non sei concentrato sul presente e su quello che devi fare bene in questo momento non puoi riuscire a dare il tuo massimo, mentre puoi anche perdere da una squadra forte se hai dato tutto, in quel caso sai che comunque non potevi fare di più. È una questione di responsabilità individuale, non bisogna pensare a cosa potrebbe succedere o a cosa è appena successo, occorre che ognuno si concentri su quello che deve fare ad ogni cambio, altrimenti non possiamo uscirne”.