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Ambrì Piotta

L’Ambrì non si sblocca, contro il Ginevra è un’occasione mancata

In un match dall’intensità modesta i leventinesi fanno chiaramente di più, ma trovano pochi tiri pericolosi e un solo gol. Il punticino ottenuto ha una nota amara

L’Ambrì non si sblocca, contro il Ginevra è un’occasione mancata

AMBRÌ – GINEVRA

1-2

(0-0, 0-1, 1-0; 0-1)

Reti: 26’57 Hartikainen (Timashov, Lennström) 0-1, 49’39 Heim (Müller, Virtanen) 1-1, 61’40 Miranda (Vatanen, Granlund) 1-2

Note: Gottardo Arena, 6’422 spettatori
Arbitri: Lemelin, Ruprecht; Stalder, Meusy
Penalità: Ambrì 1×2, Ginevra 0×2

Assenti: Floran Douay (infortunato), Janne JuvonenRocco PezzulloZaccheo DottiTim Muggli (sovrannumero)

AMBRÌ – C’è sicuramente una nota di amarezza nel punto ottenuto dall’Ambrì Piotta, che è meglio di nulla in una classifica così serrata come quella attuale, ma dalla serata della Gottardo Arena emerge anche la frustrazione per non aver saputo capitalizzare una partita in cui i biancoblù hanno fatto sicuramente più del Ginevra per cercare il successo, ma nella quale sono anche emersi i limiti attuali della squadra di Cereda.

L’intraprendenza non è mancata, questo nonostante un primo periodo soporifero e qualche minuto di spaesamento dopo la sfortunata deviazione di Zgraggen che ha permesso a Hartikainen di sbloccare il risultato nel secondo tempo, ma in generale si è visto anche un Ambrì in difficoltà nel finalizzare la propria manovra.

Maillet e compagni hanno infatti controllato le iniziative soprattutto nella seconda metà di partita, con un buon possesso del puck ed anche un minutaggio importante in zona offensiva, ma i tiri davvero pericolosi verso Raanta hanno faticato ad arrivare.

Una certa parte di merito va data al Ginevra, che ha bloccato diverse di conclusioni (addirittura 35!), ma in casa Ambrì si deve sottolineare un’esecuzione tutt’altro che brillante, con di conseguenza tante azioni partite bene ma poi vanificate al momento di concludere.

Per riuscire a battere la guardia di Raanta ci è così voluta un’azione un po’ caotica propiziata da un tiro di Müller non trattenuto dal finlandese, con poi Heim capace di infilare il disco valso l’1-1 e che sembrava poter dare il là a un successo ottenuto con una prova in crescendo.

La sensazione a quel punto era infatti quella di un Ambrì in condizioni migliori rispetto a un Ginevra molto attendista, lento e mai ispirato nel suo gioco – complici probabilmente anche le sei partite disputate in otto giorni -, ma è mancato il cambio di marcia necessario per mettere KO l’avversario.

Poca infatti la fisicità messa in pista da una squadra leventinese che aveva l’opportunità di affrontare in casa un’avversaria direttissima nella corsa ai play-in, ed anche il fatto di non aver visto nemmeno una penalità in tutto il match lascia intendere come la sfida non sia mai stata particolarmente intensa. Inganna un po’ anche il conteggio totale di 46 tiri, di cui pochi veramente pericolosi e quasi nessuno tale da costringere Raanta a una parata particolarmente difficile.

A livello di combattività, urgenza e disperazione nel lottare per punti fondamentali c’è insomma un certo margine per crescere ulteriormente, anche se nel caso specifico queste lacune sembravano poter essere colmate da quanto espresso dalla prima linea, che ha costantemente macinato gioco in zona offensiva.

Maillet ha disputato una delle sue migliori prestazioni mostrando con costanza la volontà di guidare il blocco con tanti dischi smistati con intelligenza, ed anche se DiDomenico e Kubalik hanno faticato a trovare delle conclusioni pericolose, l’impressione era che prima o poi quella linea sarebbe stata premiata del proprio lavoro con il gol vincente. Ci è andata vicina, ma la situazione non si è mai sbloccata e la delusione di Kubalik al termine dell’overtime è stata un’immagine significativa.

A corrente alternata invece gli altri blocchi, in cui si è distinto in particolare De Luca, mentre il rientrante Pestoni ha iniziato bene ma è poi andato in calando – il premio di migliore in pista è chiaramente da leggere come un segnale di incoraggiamento – e nemmeno Zwerger ha mostrato particolari acuti.

Alla fine ad avere ragione è stato il Ginevra ed il suo gioco speculativo, che con un contropiede sul filo dell’offside – ma regolare come confermato dal video – ha trovato il gol risolutore grazie a Miranda, traendo dunque il massimo da una partita sicuramente non brillante.

Per l’Ambrì Piotta questa è però una nuova occasione sprecata, e per strada sono stati lasciati altri punti che ricordano che per riuscire ad arrivare al suo obiettivo ci sarà bisogno di entrare in una modalità differente. Con delle prestazioni solamente “OK” lasciarsi alle spalle quattro avversarie sarà molto difficile.


IL PROTAGONISTA

Philippe Maillet: Non è riuscito a finire sul tabellino, ma il centro canadese ha mostrato la capacità di guidare una prima linea che per l’Ambrì sarà cruciale nelle partite restanti. Il trio dovrà riuscire a trascinare il resto della squadra in termini offensivi, e vedere Maillet progredire nella sua forma è sicuramente un segnale interessante. Poi ci vorrà concretezza, ma nell’occasione ha gestito e distribuito tanti dischi con intelligenza.


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HIGHLIGHTS

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