Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. Prima bisogna sconfiggere il Drago
Per la terza volta su tre in stagione il Lugano è stato sconfitto dal Friborgo. Se l’orso di Berna sembrava l’animale preferito per i bianconeri, il dragone del Gottéron si è rivelato finora la vera bestia nera per Gianinazzi e i suoi giocatori.
Ma non è solo il drago friborghese a dover essere abbattuto, perché per prima cosa il Lugano dovrà vincere il suo drago metaforico, quello che finora gli ha impedito di mettere assieme più di due vittorie consecutive da settembre ad oggi e di trovare finalmente una velocità di crociera accettabile in una stagione di grandissime sofferenze. Solo in quel caso il castello potrà dirsi libero dalle maledizioni.
2. Coppa (e carne secca) grigionese
Mentre il Friborgo stava mettendo in opera la sua cavalcata vittoriosa alla Coppa Spengler, nel medesimo momento il Lugano era poco distante da Davos, per la precisione si trovava sul ghiaccio di Arosa per l’Ice Classic della località grigionese, con i bianconeri infine vincitori del trofeo.
Alla fine le due squadre si sono ritrovate alla Cornèr Arena per sfidarsi dopo la conquista dei due trofei, in una sorta di Super Coppa dei tornei natalizi di montagna grigionesi, e come le prime due formazioni a poter vantare un trofeo in questa stagione. Ricordiamoci di prenderla un po’ sul ridere ogni tanto, e più che di una coppa però il Lugano avrebbe bisogno di rinforzarsi con una bella dose di carne secca.
3. L’importanza del “puntesel”, capitolo 2
Già la scorsa stagione il Lugano era risultato la squadra che meno era andato oltre i sessanta minuti di gioco, con molte vittorie alla terza sirena ma anche parecchie sconfitte da zero punti. Ancora una volta, una stagione dopo, siamo qui a sottolineare l’importanza che possono avere quei punticini rubacchiati qua e là soprattutto per una squadra che ha comunque vinto tredici partite da tre punti, un dato inferiore di sole due unità rispetto agli ZSC Lions o di una rispetto al Davos, tanto per dire.
Se dalle diciassette sconfitte da zero punti (con i se e con i ma non si va più da nessuna parte, è ovvio) ne togliamo cinque e le portiamo oltre la terza sirena – la media del campionato è di circa otto partite a squadra andate almeno all’overtime – e ne traiamo un successo ipotetico del 50%, a questo punto il Lugano starebbe lottando per il sesto posto. Lunga vita al puntesel.
4. Non c’è due senza tre
Le prestazioni di David Aebischer sono sotto gli occhi di tutti, ed è indubbio che il numero 26 rappresenti una grossa delusione per quanto il Lugano aveva puntato sul giocatore e sul ruolo che avrebbe dovuto ricoprire.
Diversi tifosi associano il suo nome al suo omonimo predecessore, portiere protagonista di anni bui in bianconero e dei primi playout nella storia del club, illustre ex NHL che ha lasciato un segno piuttosto negativo a quella che era la Resega, citando una possibile maledizione.
Non pago, il Lugano ha avuto come ospite alla Cornèr Arena domenica pomeriggio il calciatore della nazionale svizzera Michel Aebischer, proprio quando sulla panchina del Friborgo sedeva il David Aebischer ex portiere come membro dello staff del Gottèron e sul ghiaccio scendeva il David Aebischer difensore bianconero. A qualcuno saranno venute le convulsioni.
5. I giovani d’oggi
Uno degli obiettivi della stagione del Lugano prevedeva anche le prestazioni individuali dei giocatori più giovani, chiamati a mettere in difficoltà quelli più esperti con una maggior competizione e prestazioni migliori sul ghiaccio. Ad oggi però tra i bianconeri U23 solamente Lorenzo Canonica, pur tra alti e bassi sta portando avanti una stagione almeno promettente.
Il numero 14 con i suoi 11 punti stagionali si piazza all’11esimo posto tra i pari età (o inferiore) della National League, classifica comandata da Théo Rochette con 23 punti, seguito da Mischa Ramel con 18 e Manix Landry a quota 16 come Vinzenz Rohrer. Gli altri bianconeri di questa categoria latitano, da Liekit Reichle ancora fermo al palo, Cole Cormier a quota una rete e Marco Zanetti con un solo assist. Passi avanti veramente pochini.