Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. Svizzeri cercasi, disperatamente
Sta arrivando a fine anno in maniera piuttosto sbilanciata l’Ambrì Piotta che, se da un lato ha potuto contare su una prima linea straniera trascinante nello scorso weekend, dall’altro deve sicuramente interrogarsi su una produzione offensiva svizzera attualmente insufficiente.
Impressionante infatti constatare come tutte le reti e assist – pure quelli in seconda – della passata settimana abbiano portato una firma straniera. Kubalik ha segnato quattro gol, Maillet tre e DiDomenico uno. Gli ultimi due hanno inoltre firmato complessivamente cinque assist, a cui si sono aggiunti i tre di Virtanen e i due di Heed.
Dal resto dei 17 giocatori mandati sul ghiaccio non è invece arrivato alcun punto, e non è dunque da sorprendersi se la classifica media del minutaggio vede nei primi sei posti proprio i giocatori stranieri.
In generale in questo mese di dicembre (sette partite), gli svizzeri hanno saputo segnare solamente sei gol e 14 punti, contro 13 gol e 39 punti primari degli stranieri. Perlomeno a Kloten è arrivato il gol di Bürgler nell’epilogo dei rigori.
2. Minuti fuggenti
Resta sempre al vertice di una speciale classifica l’Ambrì Piotta, ovvero quella che vede i biancoblù come la squadra migliore a costringere gli avversari al fallo. Sin qui sono infatti arrivate 107 opportunità di powerplay (3.45 a partita), ed anche nel mese di dicembre il dato si è confermato con 22 powerplay in sette incontri, dato raggiunto da nessuna altra squadra.
Le situazioni hanno portato a cinque gol, risultato non male se considera che in dicembre solo l’Ajoie ha segnato più reti in superiorità (sei), ma la sensazione è che l’Ambrì possa e debba trarre di più da queste situazioni. In generale quello leventinese è solo il decimo powerplay della lega (17.76%), e tanti giocatori faticano a performare in quella situazione.
I leader in questo senso sono Virtanen (13 punti, 4 gol), Heed (9 punti, 2 gol), Kubalik (8 punti, 5 gol) e Bürgler (6 punti, 4 gol). Dietro di loro ci sono però vari giocatori che in powerplay non stanno trovando efficacia, nonostante la costanza d’impiego.
Zwerger è il quarto giocatore più utilizzato (oltre 83 minuti) ed è fermo a tre assist (uno primario), Heim ha giocato 71 minuti di powerplay producendo solo un assist, mentre Pestoni in 65 minuti è fermo a quattro assist (uno di prima). Deve inoltre iniziare a produrre di più Maillet, che in 68 minuti ha ottenuto un gol e due assist.
3. Linea d’altri tempi?
Guai a lasciarsi andare a facili entusiasmi, soprattutto quando c’è di mezzo Maillet, che finora si è sempre dimostrato un giocatore dal buon potenziale ma anche piuttosto irregolare. Chissà però che coach Luca Cereda non abbia chiesto nella sua letterina a Gesù Bambino di poter trovare finalmente una prima linea trascinante. A pochi giorni dal Natale, il desiderio sembra essersi avverato. O almeno così si spera.
Nelle due partite del weekend, la linea Kubalik–Maillet–DiDomenico ha infatti totalizzato ben 18 punti complessivi nei tabellini, di cui otto gol – ovvero tutti quelli segnati dall’Ambrì.
La speranza è soprattutto quella di aver finalmente trovato un ruolo definitivo per Maillet, dopo che finora è stato provato con ben 11 compagni diversi. Avere una linea trascinante e di riferimento sarebbe un grande vantaggio per l’Ambrì, che spesso ha sofferto l’assenza di un blocco capace di salvare anche le serate meno ispirate – un po’ come accadeva lo scorso anno al Lugano, con la certezza rappresentata dalla linea Carr–Thürkauf–Joly.
Ad Ambrì, invece, una prima linea straniera davvero trascinante manca da quasi un ventennio, quando Trudel–Toms–Domenichelli facevano stravedere.
4. Una poltrona per due
Il calendario dice che, dopo il derby di lunedì sera, all’appello mancheranno ancora 20 partite prima della fine della regular season. Si è dunque ben lontani dai match davvero decisivi, soprattutto in un contesto in cui Ambrì Piotta e Lugano non possono permettersi di guardare oltre la prossima partita.
Nella migliore delle ipotesi – ovvero vincendo il derby – i biancoblù arriveranno a Natale con sei punti in meno rispetto allo scorso anno, mentre il Lugano, anche imponendosi, registrerebbe comunque un deficit di 11 punti dopo 31 incontri.
In ballo nel derby ci sarà soprattutto la possibilità di passare un sereno Natale, mentre chi uscirà sconfitto potrebbe trovare qualche nota amara nel proprio panettone.
Un successo significherebbe per l’Ambrì legittimare la propria posizione tra chi è in lotta per i play-in, portandosi nel contempo a +8 dal Lugano. I bianconeri, invece, vorranno i tre punti per evitare un Natale nel triste ruolo di penultima in classifica. Con una vittoria, il Lugano potrebbe inoltre riprendere fiato e confermare i segnali positivi visti contro Zugo e Langnau.
La poltrona di chi potrà godersi un sereno Natale è insomma solo una. A Cereda e Gianinazzi la sfida di conquistarla.
5. HCAP Flyers
Se da un lato la stagione dell’Ambrì Piotta fatica ancora a decollare, nell’ultima partita si è confermata la tendenza che vede i biancoblù particolarmente vincenti contro il Kloten.
Quella di sabato ha infatti rappresentato la settima vittoria consecutiva in casa del Kloten e, in generale, nei confronti degli aviatori sono arrivati ora otto successi di fila. L’Ambrì Piotta conferma dunque di saper spiccare il volo con costanza contro gli zurighesi, anche considerando le 21 vittorie ottenute nelle ultime 23 partite.
In media il Kloten è la squadra contro cui, dall’arrivo di Cereda in panchina, l’Ambrì ha conquistato più punti, con una media di 2.53 a partita. In termini assoluti – considerando che gli aviatori hanno trascorso alcuni anni in SL – l’avversario più “produttivo” è invece stato il Davos, con 66 punti raccolti nell’arco di otto stagioni, seguito da Langnau (54) e Lugano (42).
Questi numeri non raccontano però tutta la storia, essendo influenzati dal numero di scontri con alcune avversarie, che fino a qualche anno fa non era uniforme. In termini di media punti, dunque, l’Ambrì ha ottenuto storicamente i migliori risultati contro Kloten (2.53), Langnau (1.8) e Ajoie (1.77). Le avversarie più “scomode” sono invece state Zugo (0.95), Bienne (0.97) e Lugano (1.05).