KLOTEN – AMBRÌ
5-6
(0-3, 1-1, 4-1; 0-1)
Reti: 14’42 Kubalik (DiDomenico, Maillet) 0-1, 17’17 DiDomenico (Heed, Virtanen) 0-2, 19’08 Maillet (DiDomenico, Kubalik) 0-3, 25’39 Schreiber 1-3, 35’38 Kubalik (DiDomenico) 1-4, 42’42 Ramel (Audette) 2-4, 48’22 Schäppi 3-4, 52’56 Derungs 4-4, 55’41 Ramel 5-4, 58’36 Maillet (Virtanen) 5-5
Rigori: Morley, Bürgler, Maillet
Note: SWISS Arena, 6’208 spettatori
Arbitri: Kaukokari, Hungerbühler; Altmann, Francey
Penalità: Kloten 1×2, Ambrì Piotta 3×2
Assenti: Janne Juvonen (ammalato), Zaccheo Dotti (sovrannumero), Simone Terraneo (Visp), William Hedlund (Snakes)
KLOTEN – Al tirar delle somme l’Ambrì Piotta è riuscito a limitare i danni a un solo punto lasciato per strada, ma pur concedendo ai biancoblù di aver mostrato persistenza nel reagire al disastro del terzo periodo con un pareggio in extremis e poi con la vittoria ai rigori, è chiaro che la squadra di Cereda non può accettare di aver vanificato in una manciata di minuti un vantaggio di tre gol nel terzo periodo.
I due punti ottenuti danno sicuramente ossigeno a una classifica cortissima, e l’Ambrì fa bene a tenerseli stretti, ma ancora di più dovrà capire cosa ancora impedisce di leggere in maniera migliore i momenti chiave delle sfide e di prendere decisioni più mature in determinate situazioni.
I leventinesi si sono infatti confermati una volta di più una squadra che vive in un vertiginoso vortice di emozioni, prendendo grande fiducia quando le cose girano per il verso giusto – trascinati dalla prima linea, a Kloten in alcuni momenti si è vista anche una ritrovata spavalderia – per poi mostrare però un linguaggio del corpo insicuro e timoroso quando iniziano a insorgere le prime situazioni complicate.
Questo ovviamente non significa pretendere di andare a Kloten a vincere in carrozza, anche perché gli aviatori sono la seconda miglior squadra casalinga della lega. Ma una volta che le cose si erano messe in maniera ideale come sabato – per proprio merito – allora sì che bisogna dimostrare di poter abbassare i ritmi, giocare semplice e rendere la partita il più noiosa possibile.
Nei primi due tempi l’Ambrì aveva svolto il suo compito alla perfezione, a immagine di un periodo iniziale in cui sostanzialmente era successo poco o nulla, ma con un paio di fiammate della prima linea e un gol alla prima chance in powerplay, i biancoblù avevano imposto al Kloten una legge che in varie altre serate erano invece stati loro a dover accettare.
Pochi i pericoli anche per Davide Fadani, che alla sua prima partita da titolare si è forse esposto un po’ troppo sull’azione che ha visto Schreiber infilare l’1-3 in wrap-around, ma in quel frangente il cambio di momentum era stato rispedito al mittente con il fondamentale secondo gol di serata di Kubalik, episodio che sembrava aver ridato una certa stabilità alla partita.
Purtroppo, è sintomatico che le cose siano precipitate molto velocemente nel terzo tempo, quando al termine di una doppia inferiorità numerica il Kloten ha rialzato la testa segnando il 2-4. Nella successiva decina di minuti l’Ambrì non ha trovato il modo di scendere dalla pericolosa giostra fatta partire dagli avversari, e in un attimo la squadra di Cereda si è ritrovata addirittura sotto per 5-4, mostrando il timore di commettere alcuni errori che poi si sono puntualmente concretizzati.
Strano in questo senso non aver visto la panchina chiamare il timeout quando si aveva ancora un vantaggio da amministrare – dopo la terza rete locale si era capito cosa stava per succedere – anche se ad esempio un errore come quello di Curran sul primo vantaggio locale è da evitare a prescindere da tutto.
Ha insomma ancora parecchio da imparare questo Ambrì Piotta, che manca di compattezza e sicurezza quando deve amministrare i momenti importanti. Difensivamente continua inoltre l’emorragia avviata dal rientro dalla pausa, con addirittura 16 reti concesse sull’arco di tre partite, e che nell’occasione sono state compensate da una prima linea che ha vissuto dei picchi di gioco eccellenti.
Maillet spostato al centro di DiDomenico e Kubalik sembra poter aver finalmente trovato una collocazione e un ruolo a cui dare continuità, con tre gol e un totale di sei punti nel weekend – a cui ha aggiunto il rigore decisivo – e in generale una velocità che ben alimenta il gioco dei due compagni, che invece in precedenza stridevano con i ritmi più lenti di Zwerger.
La verve offensiva di Kubalik tornata esplosiva (8 gol e 15 punti nelle ultime 11 partite) e la pronta reazione di DiDomenico dopo la brutta prestazione di venerdì sono la nota positiva per un Ambrì che potrebbe finalmente aver trovato la sua vera prima linea. Ma lasciamo tempo al tempo.
Il discorso di fondo non cambia però molto da quello fatto per le ultime partite. La squadra è viva e anche stavolta non si è arresa, ma manca di maturità e compattezza nella gestione delle partite. Da questi ingredienti, per arrivare al post season, è difficile prescindere.
IL PROTAGONISTA
Philippe Maillet: Nel corso della sua carriera ha spesso vissuto delle seconde parti di stagione molto migliori rispetto agli inizi, e anche l’Ambrì spera che sarà così. Certo è che al centro di Kubalik e DiDomenico ha fatto bene, trovando una doppietta e segnando poi il rigore decisivo nell’epilogo. Nel complesso ha mostrato anche una buona dinamicità, chissà che finalmente non si possa aver trovato per lui un ruolo definitivo dopo una stagione sin qui complicata.