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Ambrì Piotta

Heed: “Siamo vivi e giochiamo un buon hockey, ma non riuscire a vincere è frustrante”

Il difensore dopo la sconfitta contro il Berna: “Ogni volta arriviamo molto vicini al successo, rischiamo di portarla a casa ma poi qualcosa va storto e non troviamo il modo di far nostra la posta piena. Ma il bicchiere è mezzo pieno”

AMBRÌ – Dal decimo overtime disputato in diciotto partite, l’Ambrì ne è uscito nuovamente sconfitto senza averlo mai realmente giocato. Al termine della sfida con il Berna i leventinesi non sono riusciti a raccogliere più di un punto. “Ci hanno sopraffatto”, ha spiegato Tim Heed. “Abbiamo commesso troppe leggerezze – io compreso – e Janne ci ha messo una pezza finché ha potuto. Poi però ha prevalso il Berna”.

Avete avuto le vostre occasioni per chiudere la partita ma, di nuovo, è mancata la necessaria concretezza sotto porta. Specialmente in quel secondo tempo molto ben giocato…
“È un po’ il leitmotiv della nostra stagione. Le partite sembrano ripetersi con incredibile somiglianza: creiamo moltissimo ma non concretizziamo, e sul più bello capitoliamo. Ogni volta ci arriviamo molto vicini, rischiamo di portarla a casa ma poi qualcosa va storto e non troviamo il modo di far nostra la posta piena. È frustrante, e non potrebbe essere altrimenti, ma credo che il gruppo stia lavorando nel modo giusto mostrando tante buone cose. Si tratta di tenere duro e di proseguire su questa strada, senza scoraggiarsi troppo e cercando di migliorare quegli aspetti del nostro gioco che ancora faticano a funzionare”.

Parli del powerplay? A pesare sono stati quei quattro minuti consecutivi non sfruttati e quella superiorità a tre minuti dal sessantesimo in cui non avete generato nessun pericolo…
“Sì, mi riferisco anche ai nostri special teams. Dobbiamo recriminare soprattutto su quella penalità a ridosso del sessantesimo, in cui abbiamo peccato di lucidità. Volevamo la rete, c’era la possibilità di chiuderla ma ci siamo innervositi e abbiamo vanificato quei due minuti. Quel powerplay l’abbiamo giocato male e alla fine l’abbiamo pagato a caro prezzo”.

Avete disputato il decimo prolungamento in 18 partite, sintomo che effettivamente la squadra c’è ed è sempre vicina al proprio avversario. D’altra parte, però, i punti persi per strada cominciano ad essere tanti. Vedi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Mezzo pieno perché, come hai detto, significa che abbiamo la possibilità di vincere ogni partita. Ci siamo, siamo vivi e ogni volta diamo del filo da torcere al nostro avversario. Naturalmente avremmo dovuto raccogliere di più, specialmente in queste ultime giornate, ed è un po’ frustrante come sono andate le cose. Dobbiamo approfittare di questa pausa per ricaricare le batterie e imparare dai nostri errori”.

Come ci arrivate alla pausa? Con quali sensazioni?
“Anche se le ultime partite non ci hanno sorriso, non ci arriviamo scoraggiati. Anzi. Trovo che da inizio stagione abbiamo mostrato tante buone cose. Chiaramente restano delle lacune sulle quali occorrerà mettere l’accento, ma tutto sommato la squadra c’è e gioca un buon hockey. La pausa ci aiuterà a guardare le cose da un’altra prospettiva, a mente fredda, e sono sicuro che alla ripresa riusciremo a sistemare ciò che ora non funziona in modo da poter trascorrere serenamente il Natale”.

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