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Lugano

La reazione del Lugano è solo parziale, anche il Losanna passa

I bianconeri vengono sorpassati negli ultimi minuti dopo un’ingenua penalità di Zanetti. Questa è la quarta sconfitta consecutiva, la settima in nove partite

La reazione del Lugano è solo parziale, anche il Losanna passa

LUGANO – LOSANNA

2-3

(2-1, 0-1, 0-1)

Reti: 2’03 Kuokkanen (Pajuniemi, Rochette) 0-1, 03’32 Joly (Carr) 1-1, 12’00 Carr (Alatalo, Arcobello) 2-1, 24’45 Pajuniemi (Kuokkanen) 2-2, 56’17 Bozon (Sklenicka, Pajuniemi) 2-3

Note: Cornèr Arena, 4’207 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Hebeisen; Huguet, Urfer
Penalità: Lugano 3×2 + 1x rigore, Losanna 4×2

Assenti: Radim ZohornaCalle DahlströmGiovanni MoriniCalvin ThürkaufJoren van Pottelberghe (infortunati)

LUGANO – Reagire alla figuraccia di Davos di ventiquattro ore prima era la richiesta minima, cercare il risultato positivo sarebbe dovuto essere la diretta conseguenza del punto primo. Diciamo che il Lugano è riuscito solo parzialmente ad adempiere i suoi compiti, dato che il Losanna se n’è andato dalla Cornèr Arena con tre punti sonanti letteralmente regalati dall’ingenua penalità di Zanetti in attacco a meno di cinque minuti dalla fine.

Diciamocelo, la squadra di Geoff Ward non ha rubato nulla, non ha incantato particolarmente, ma ha semplicemente fatto ciò che l’ha resa una squadra quadrata e solida, ossia gestire il disco al meglio in difesa, limitare al massimo i rischi e produrre il massimo possibile in attacco.

Detto fatto, insomma un po’ la controparte del Lugano di questo periodo, che contro i biancorossi non ha sfigurato particolarmente, ma di certo non ha nemmeno brillato, il gioco confuso e la costante dei dischi persi l’hanno accompagnato per quasi tutto l’incontro.

La reazione in sé c’è stata, non è stata rabbiosa o veemente, ma è bastata a far giocare ai bianconeri un buon primo tempo nel quale sono stati bravi perlomeno a non farsi affossare dal gol del vantaggio di Kuokkanen, rispondendo con i gol di Joly e Carr, i due più attivi sul fronte offensivo.

I bianconeri però si sono fatti sopraffare dal gioco del Losanna nel secondo periodo, Schlegel e un po’ di fortuna hanno tenuto a galla i padroni di casa dopo aver subito il 2-2 di Pajuniemi, e c’era comunque la speranza di portare a casa un risultato positivo anche per quanto si stava vedendo nel terzo periodo.

Anche qui non è che si siano visti sfracelli o azioni particolarmente brillanti, ma perlomeno la difesa bianconera ha saputo in un modo o nell’altro tenere lontani il più possibile gli attaccanti ospiti dallo slot, costruendosi anche qualche buona opportunità, salvo non saper sfruttare i momenti buoni.

Va detto che la sfortuna non vuole proprio abbandonare la Cornèr Arena, a causa delle defezioni di Alatalo e Canonica in corso di partita, Luca Gianinazzi si è trovato con la squadra ridotta all’osso, optando per girare a tre linee, sempre però con l’handicap di dover cedere all’avversario più di una figura di riferimento, puntando anche su elementi come Reichle e Hausheer che non hanno convinto per nulla, in particolare il numero 41 “orfano” di Dahlström e decisamente fuori fase.

In questo modo è venuta meno la lucidità anche verso fine partita, i dischi si sono fatti pesanti, i bastoni fragili e la porta di Keller sempre più piccola, tanto che a venti secondi dalla fine due come Carr e Fazzini si sono mangiati un opportunità clamorosa che in tempi non sospetti per chiunque avrebbe tirato quel disco sarebbe stato un gol al 100%, mentre il canadese non se l’è sentita di prendersi la responsabilità del tiro.

È una situazione anche figlia del momento, c’è frustrazione e confusione nel voler strafare, ma non ci si illuda che se ne possa uscire con la bacchetta magica. Tutti i giocatori e lo staff, checché se ne dica, sono ben consapevoli della situazione e le facce nello spogliatoio a fine partita lo hanno mostrato perfettamente.

Inutile star qui a parlare di individualità ora, i problemi sono sotto gli occhi di tutti e la situazione è questa. Per il Lugano sarà difficile, sarà magari lunga, ma occorre solo guardare avanti e cercare sempre il passo giusto da fare per mettere fine a una situazione che corre come la famosa pallina di neve, ingigantendosi a ogni giro su se stesso.


IL PROTAGONISTA

David Sklenicka: Solidità, intelligenza e sacrificio, queste sono le maggiori qualità del difensore ceco del Losanna, capace di comandare il gioco alla perfezione dalle retrovie e di uscire sempre con pulizia dal terzo difensivo con il disco sul bastone. Non è un giocoliere come tanti suoi compagni, ma la sua semplicità si sposa benissimo con lo stile dei biancorossi.


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HIGHLIGHTS

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