LUGANO – Non aveva iniziato in maniera negativa la propria partita il Lugano, ma a lungo andare i bianconeri hanno accusato un calo e lo Zugo ne ha approfittato, mentre la squadra di Gianinazzi si è un po’ spenta.
“Sì, abbiamo concesso a loro la possibilità di metterci sotto pressione, e quando lo fanno sono davvero fortissimi”, ci ha confermato il difensore Samuel Guerra. “Siamo stati noi a dare loro la possibilità di applicare un forecheck del genere, e questo è stato uno dei problemi. Alla fine del primo tempo e all’inizio del secondo abbiamo subito troppo il loro gioco. Abbiamo cercato di reagire nel terzo periodo, ma purtroppo non è stato sufficiente”.
Lo Zugo ha approfittato anche del vantaggio della panchina distante e ha gestito bene i cambi. Quanto ha influito questo?
“Sì, questo sicuramente fa parte della tattica di ogni squadra, soprattutto nel secondo tempo quando si cerca di sfruttare il forecheck per impedire agli avversari di cambiare, specialmente i difensori. Loro lo hanno fatto molto bene, ma dobbiamo ammettere che siamo stati noi a permetterglielo”.
È un momento complicato per voi, anche perché i dischi fanno fatica ad entrare. Si è parlato molto dell’esecuzione degli attaccanti e, anche stavolta, avete messo tanta pressione nel finale, ma alcuni episodi sfortunati non vi hanno aiutato. Come lo state vivendo?
“Sì, è palese. Come si dice spesso, il disco invece di entrare esce, oppure prende il palo e va fuori. Però sono cose che succedono ogni stagione, bisogna accettarle come gruppo e trovare un modo per riportare la fortuna dalla nostra parte. Dobbiamo lavorare sull’aggressività e la fisicità che ci hanno sempre contraddistinto”.
Quando il disco non entra, forse si cerca di fare un po’ troppo e si forzano le giocate. Questo peggiora la situazione?
“Esatto, è umano. Quando le cose non vanno, si tende a fare il doppio dello sforzo per cercare di risolverle, ma bisogna trovare il giusto equilibrio. La soluzione è continuare a giocare il nostro gioco, perché sappiamo farlo bene, e riportare quella fisicità e aggressività che ci ha caratterizzati fino a poco tempo fa”.