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Ambrì Piotta

L’Ambrì ha coraggio ma non la solidità per piegare il Losanna

Match a viso aperto in una serata dalle tantissime opportunità da gol, ma ad inizio terzo tempo l’Ambrì si è bruciato. Nel finale non è bastata la reazione

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

L’Ambrì ha coraggio ma non la solidità per piegare il Losanna

LOSANNA – AMBRÌ

5-4

(1-1, 1-1, 3-2)

Reti: 5’58 Bürgler (Curran, Müller) 0-1, 12’11 Jäger (Oksanen) 1-1, 28’14 Kubalik (Zwerger) 1-2, 32’50 Jäger (Bayreuther, Riat) 2-2, 41’02 Rochette (Pajuniemi) 3-2, 44’27 Rochette 4-2, 45’21 Riat (Oksanen) 5-2, 52’00 Douay (Kostner) 5-3, 55’27 Pestoni (Curran, De Luca) 5-4

Note: Vaudoise Arena, 9’421 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Arpagaus; Furtner, Huguet
Penalità: Losanna 5×2, Ambrì 5×2

Assenti: Jonathan AngJakob LiljaIsacco DottiZaccheo Dotti (sovrannumero), William HedlundDavide Fadani (Bellinzona Snakes)

LOSANNA – Si è spenta su un paio di slapshot non andati a bersaglio di Kubalik la speranza dell’Ambrì Piotta di tornare a casa con un risultato utile da Losanna, con quell’ultimo assalto finale che ha confermato come i leventinesi siano sempre duri a morire. Tuttavia, la sconfitta è arrivata anche a risultato di un match in cui gli ampi spazi concessi da entrambe le squadre hanno finito per far male ai leventinesi.

Nella lunga serata della Vaudoise Arena non sono sicuramente mancate le emozioni, ed anzi la squadra di Cereda ha sfidato a viso aperto un avversario non completamente registrato in zona difensiva e in generale in termini di compattezza. Il problema è che anche l’Ambrì Piotta non ha portato sul ghiaccio una prova particolarmente strutturata, dando vita a una partita che oltreoceano definirebbero “run and gun”, con tantissimi cambi di fronte e altrettante opportunità che hanno fatto sudare i due portieri.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

In generale, non è propriamente la partita da trasferta che si desidera disputare – quando i match fuori casa prendono queste pieghe, è sempre un po’ come giocare col fuoco – ma, una volta trovatisi in questo contesto, gli ospiti hanno comunque dimostrato di avere gli strumenti per rispondere colpo su colpo al Losanna, portandosi due volte in vantaggio e sfiorando più volte il gol dell’ulteriore allungo.

Peccato in particolare non aver affondato il colpo nei minuti successivi al 2-1 di Kubalik, con il ceco abile a punire l’ennesima leggerezza di un Losanna che ha poi accusato il colpo. Per dare concretezza alla propria manovra – in alcune fasi più bella che efficace – a Maillet e compagni è mancata una certa presenza nello slot, con i tanti tiri da media o lunga distanza a cui raramente sono seguite delle seconde chance davanti al bravo Pasche.

La squadra di Ward, a sua volta, ha saputo impegnare Juvonen con costanza, e, anche se alcuni dei giocatori di punta non hanno vissuto una gran serata – un po’ deludenti gli attaccanti stranieri – il powerplay ha rappresentato lo strumento giusto per andare alla seconda pausa sul 2-2.

A quel punto la partita era oggettivamente aperta a qualsiasi risultato, e infatti negli ultimi venti minuti è successo di tutto. Gli equilibri erano ovviamente destinati a cadere a un certo punto, e purtroppo l’Ambrì si è fatto male da solo su quel disco mandato in profondità dal Losanna e valutato male da Juvonen – e in parte anche Heim – permettendo a Rochette di trovare un gol pesantissimo.

Lì la squadra di Cereda ha accusato il colpo, e nel giro di pochi minuti ha incassato altre due reti che sembravano aver chiuso la serata. Nel finale c’è stata invece una reazione, con Douay e Pestoni a riaprire completamente la partita tanto da permettere all’Ambrì di sfiorare il pareggio nel finale, ma anche stavolta la rincorsa in extremis non ha avuto successo.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

L’Ambrì ha così dovuto accettare il suo primo weekend da zero punti – e la terza sconfitta consecutiva – vivendo una serata particolare e anche un po’ di assestamento, visto che i cambiamenti di linee operati in corsa venerdì contro il Langnau sono poi stati proposti sabato dall’inizio.

Miles Müller è spiccato per la sua velocità e carica agonistica, ma sono diversi gli elementi che comunque hanno proposto delle buone giocate, mentre a livello collettivo la squadra potrebbe aver pagato qualcosa in termini di compattezza in pista e capacità di coordinarsi per chiudere gli spazi. Queste sconfitte sembrano insomma essere accompagnate anche da un po’ di assestamento, anche pensando a un Maillet che dal suo rientro ha alternato alti e bassi, proponendo buone cose ma senza la costanza necessaria per avere più impatto sulle partite.

Come prima cosa l’Ambrì dovrà però ritrovare un certo equilibrio nelle sue prestazioni, esercizio in cui era stato abile praticamente fino alla trasferta di Friborgo. I biancoblù hanno ribadito di essere una squadra vivace e con una certa forza offensiva data da vari strumenti per segnare – anche se sabato sono mancate un po’ le conclusioni su seconde chance – ma le vittorie sono sin qui arrivate subendo al massimo un paio di reti. L’eccezione che conferma la regola è stata finora solo il successo contro il Ginevra.


IL PROTAGONISTA

Ken Jäger: Trovare il protagonista di una partita del genere non è semplice, perché in molti si sono dimostrati molto attivi sul fronte offensivo, concedendo però anche qualcosa in difesa. Jäger con una doppietta ha confermato di vivere un bel momento di forma, con cinque gol nelle ultime quattro partite e la capacità di sfruttare con molta freddezza le sue occasioni. Per segnare queste reti gli sono infatti bastati nove tiri complessivi.


HIGHLIGHTS

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