LUGANO – L’Ajoie ha rischiato di rovinare la serata dei bianconeri e il saluto a Geo Mantegazza, ma alla fine il Lugano l’ha spuntata con un terzo tempo di forza.
Il sollievo finale del pubblico si unisce alle emozioni di inizio partita, quando anche gli avversari dei bianconeri hanno applaudito a lungo la figura dell’ex presidente: “Tutti qui e io per primo sappiamo quanto abbia fatto Geo Mantegazza per il Lugano – le parole di Luca Gianinazzi – ma credo che la sua figura sia comunque molto conosciuta e rispettata in tutta la Svizzera per quanto ha portato di conseguenza a tutto il movimento, ecco il perché di tutto questo calore per la sua persona”.
Luca Gianinazzi, una partita in cui è successo di tutto, veramente difficile anche da analizzare…
“Penso che venerdì sera siano successe tutte quelle cose che non dovrebbero succedere. Un disco lasciato davanti a Huska per l’1-1, errori di gestione e lettura del gioco, insomma ne abbiamo fatte un po’ di tutti i colori. Trovo però importante come ne siamo usciti continuando con le nostre convinzioni e il nostro gioco senza andare in panico”.
Ancora una volta il terzo tempo per voi è stato decisivo, da dove arriva questa forza di vincere le partite in quei momenti?
“Tutti si aspettavano che contro un Ajoie in crisi e ultimo in classifica fosse una serata tranquilla e con il Lugano in vantaggio comodo dopo due tempi, ma ancora una volta si dimostra che nulla è scontato, loro sono arrivati in pista per reagire al momento difficile ma sono contento della nostra risposta e del fatto che riusciamo a trovare la forza per uscire da questi momenti. La nostra forza è quella di credere in quello che facciamo e quando lo applichiamo fino in fondo riusciamo a fare nostre anche quelle partite che si mettono in posizioni difficili”.
Quel time out chiamato sul 2-3 non è sembrato molto tattico da parte tua…
“Non è stato per nulla un time out tattico, ho capito che in quel momento rischiavamo di perdere completamente la bussola, proprio per il discorso sulle aspettative da questa partita. Ho detto ai giocatori di iniziare a dimenticare le aspettative che si avevano di un incontro del genere e di iniziare a giocare nella maniera giusta. Cosa che per fortuna è avvenuta e ci ha permesso di prendere in mano la partita”.
Come giudichi l’esordio di Adan Huska in porta?
“Non posso dire molto sul suo esordio, si è visto che ha della ruggine da scrollarsi di dosso ma tutto sommato è stato un debutto positivo per lui, e iniziare con una vittoria gli fa sicuramente bene”.