AMBRÌ – Per Gilles Senn quella di martedì contro il “suo” Davos è stata una serata da incorniciare. L’estremo difensore biancoblù, alla quarta partita da titolare, è risultato decisivo in più di un’occasione, specialmente nella prima metà del confronto quando erano stati i grigionesi a rendersi maggiormente pericolosi.
Incontrato nei corridoi della Gottardo Arena, il 28enne non ha nascosto la sua soddisfazione: “È stata una serata indimenticabile, che ricorderò per molto tempo. Giocare contro i miei ex compagni e vincere in questo modo è davvero molto speciale”.
Com’è andata? Eri agitato?
“Mentirei se dicessi il contrario. Ero un po’ teso, specialmente nei miei primi interventi ma col passare dei minuti la tensione è calata e tutto è diventato normale. In quelle situazioni non devi pensare troppo ma cercare di rimanere concentrato sulla prossima parata. In tutto ciò sono stato supportato ottimamente dai miei compagni, che in retrovia hanno lavorato con grande intelligenza e hanno permesso di avere una chance per la vittoria”.
Difensivamente avete retto bene, ma questo grazie anche a diversi big saves che hai sfoderato in momenti chiave della sfida. Non a caso sei stato premiato quale migliore in pista. Come ti senti?
“Mi sento bene. Nei primi trenta minuti sono stato chiamato in causa frequentemente ma questo non è stato un male, perlomeno per me. Mi ha permesso di entrare subito in partita e di essere sul pezzo. Come detto in precedenza, sono stato sì impegnato ma i miei compagni hanno lavorato molto bene dietro, rendendo i tentativi grigionesi meno pericolosi. Col passare dei minuti, specialmente dalla rete di Heed, siamo stati capaci di portare il momentum dalla nostra e da lì la squadra è cresciuta, fino a venirne a capo all’overtime”.
In questo inizio stagione uno dei limiti che sta emergendo è la concretezza sotto porta degli attaccanti. Contro il Davos sono arrivati due pali, tante occasioni sprecate e due rigori sbagliati. Cosa manca dal tuo punto di vista per essere più incisivi sotto porta?
“Difficile dire cosa manchi. Non credo manchi qualcosa, in effetti. Si tratta perlopiù di un periodo storto e, per certi versi, centra anche un po’ la sfortuna che martedì si è tramutata in due ferri. L’unica cosa che puoi fare è continuare a lavorare e a spingere ad ogni partita, perché siamo sicuri che questa sia la strada giusta e che presto riusciremo a sbloccarci”.
Sei già alla tua quarta partita da titolare (su sette disputate). Come stai vivendo questo aumento di responsabilità rispetto al passato, quando il tuo impiego era meno frequente?
“È grandioso. Non mi capitava di giocare un back to back da secoli, e l’altra sera è andata benissimo. Giocare tanto mi permette di mantenere il ritmo e quindi le partite successive sono più semplici da interpretare. È però presto, siamo solamente ad inizio stagione e le cose nello sport cambiano molto in fretta. Diciamo che sto cercando di godermi il momento senza per questo perdere il focus”.
Come sta andando invece l’alternanza con Juvonen?
“Direi piuttosto bene. Siamo in una fase della stagione in cui giochiamo tanto, per cui l’alternanza di portieri può essere positiva perché permette ad entrambi di prendersi dei turni di riposo e di guardare le cose dalla panchina, a mente fredda. Non conosco i piani dello staff tecnico, ma lavoro duramente ogni giorno per farmi trovare pronto quando avranno bisogno di me. E contro il Davos sono felice di aver risposto presente!”.