BERNA – AMBRÌ
4-0
(0-0, 3-0, 1-0)
Reti: 32’33 Untersander (Merelä, Bader) 1-0, 32’51 Loeffel (Baumgartner) 2-0, 34’34 Loeffel (Czarnik) 3-0, 51’27 Czarnik 4-0
Note: PostFinance Arena, 14’920 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Staudenmann; Huguet, Urfer
Penalità: Berna 4×2, Ambrì 3×2
Assenti: Diego Kostner, Rocco Pezzullo, Philippe Maillet, Isacco Dotti, Kodie Curran (infortunati), Yannick Brüschweiler, Tim Muggli (sovrannumero)
BERNA – Ha vissuto la sua prima serata storta della stagione l’Ambrì Piotta, in cui i biancoblù non hanno mai dato l’impressione di poter mettere alle strette un Berna non trascendentale ma più fisico e concreto.
Uscire dal ghiaccio per la prima volta senza alcun punto in tasca è stata dunque la conseguenza di una partita giocata inizialmente in maniera discreta, ma poi sfuggita improvvisamente di mano in quella fase del periodo centrale in cui sono state incassate tre reti nel giro di due minuti. La squadra di Cereda nel frangente ha sembrato un po’ perdere la calma e la bussola, con due penalità di Zaccheo Dotti dal pessimo tempismo e troppi duelli persi anche a risultato di un calo nella convinzione di chi era in pista. L’Ambrì si è insomma un po’ ritrovato vittima degli eventi, e da lì la partita è cambiata senza che sia arrivata una vera reazione.
Peccato, perché sino al primo gol la gara si era sviluppata su un certo equilibrio, assestandosi pure su dei ritmi blandi che potevano andare in favore dei leventinesi se fossero riusciti a mettere per primi una marcia in più. Sul fronte offensivo però l’Ambrì non si è reso spesso minaccioso, ed un’altra serata poco ispirata da parte dei singoli non ha aiutato nel trovare quella scintilla che a volte è in grado di cambiare serate del genere.
Tra i giocatori da cui ci si attende di più si possono fare i nomi dei “soliti” Ang, Heim oppure Kubalik, ma in realtà praticamente nessun leventinese ha saputo distinguersi in maniera particolare, se non Manix Landry che soprattutto nella prima metà di gara si è fatto apprezzare per un paio di belle giocate.
Il Berna invece dalle parti di Juvonen si è fatto vedere con buona costanza, tanto che sul conto degli orsi ci sono addirittura quattro ferri che avrebbero potuto dare una direzione più netta alla sfida già nella prima mezz’ora. La risposta biancoblù è invece stata unicamente quella di Kubalik, che ha colpito gli incroci della porta di Reideborn, ma pure sabato sia lui che Ang hanno mostrato molta volontà e poca efficacia.
Anche in termini collettivi alcune linee non hanno girato particolarmente bene, con William Hedlund chiamato al complicato debutto – per giunta dopo un infortunio – tra Lilja e De Luca, mentre Ang è stato “dirottato” nel quarto blocco come perno di Müller e Grassi. Nessuna di queste combinazioni ha saputo dare sostanza al proprio gioco, tanto che poi nel terzo periodo Cereda ha operato dei cambiamenti tornando ad uno schieramento più “canonico”.
Un po’ di stabilità è inoltre venuta meno a causa dell’assenza di Kodie Curran, solamente acciaccato e tenuto a riposo anche in via precauzionale, ma il difensore dovrebbe tornare a disposizione già per la sfida di martedì contro il Davos.
Per l’Ambrì Piotta si tratterà ora di tornare ad essere più compatti e maggiormente convinti nei contrasti e davanti ai due slot, leggerezza che si è riflessa anche in una serata da dimenticare agli ingaggi. Tanti ancora gli elementi ben lontani dal loro miglior livello, mentre in termini di squadra è mancata la calma per gestire le situazioni chiave e la convinzione per imbastire una reazione.
Le sensazioni generale comunque non cambiano, ovvero quella di una squadra che ha tante possibilità ed una buona profondità – sinora infatti Cereda ha mandato in pista una miriade di lineup diversi – ma che ha troppi elementi chiave che ancora non si sono sbloccati e rischiano già di entrare in una spirale negativa. E poi sarà importante recuperare il prima possibile Maillet, perché senza di lui al centro l’Ambrì sta comunque mostrando di aver bisogno una mano in più.
IL PROTAGONISTA
Waltteri Merelä: Il power forward dei bernesi sta sempre di più mostrando il suo grande valore in questo inizio di stagione, e non solo per i punti che sta mettendo sul tabellino – comunque da rivedere il suo assist sul gol di Untersander che ha sbloccato il match – ma anche per una presenza sul ghiaccio che lascia davvero il segno. Grande fisico, aggressività, capacità di proteggere il disco e delle buone mani sono le caratteristiche di un giocatore di cui sentiremo sempre più parlare.