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Interviste

Gianinazzi: “Crediamo nel sistema e nelle quattro linee, è la squadra a fare la differenza”

Il coach dopo il bel successo di Losanna: “Siamo soddisfatti della prestazione, abbiamo fiducia, ma teniamo i piedi per terra perché nulla sarà facile in questa lega. Andersson? È un giocatore del Lugano e lo tratto come tale”

LOSANNA – Il Lugano ha inflitto il primo stop al Losanna al termine di una ottima prova, in cui il coach Luca Gianinazzi ha trovato tante belle risposte dal suo complesso.

“Sono d’accordo, siamo riusciti a restare disciplinati per quasi tutti i 60 minuti, tranne forse gli ultimi 2-3 al termine del periodo centrale. Volevamo metterci alla prova contro un avversario difficile nella scorsa stagione, un Losanna contro il quale avevamo fatto particolarmente fatica. Per la maggior parte del tempo gli abbiamo messi in difficoltà, siamo riusciti a giocare il nostro gioco mettendo in zona offensiva i dischi dietro ai loro difensori”.

Determinante anche la pazienza, non avete mai perso la testa…
“Esatto, ne avevamo già parlato dopo la partita contro il Davos. A volte abbiamo avuto delle tentazioni, anche lì avevamo dominato il secondo tempo, ma poi ci siamo presi rischi inutili incassando dei contropiedi. Questo era il messaggio, credere nelle quattro linee, credere nel nostro modo di giocare e non c’è bisogno che qualcuno individualmente faccia la differenza. È la squadra che deve farla e a Losanna questo modo di agire ci ha ripagato”.

Si può dire che avreste potuto tranquillamente segnare qualche rete in più…
“Sì, ma solitamente quando fai quattro gol hai buone possibilità di vincere. Certo vedendo il volume di gioco avremmo anche potuto fare qualche rete in più, ma proprio quando crei così tanto vuol dire che la partita l’hai in mano. Al giorno d’oggi non è facile fare gol, non ci sono squadre che realizzano 8-10 reti a partita”.

Qual è stato il tuo ragionamento dietro alla seconda titolarizzazione filata di Van Pottelberghe? Come sei arrivato a questa decisione?
“Bella domanda, sto pensando al mio ragionamento. Era un po’ un sentimento di pancia, a volte come allenatore devi anche fidarti di questo. Joren aveva giocato bene contro il Davos e avevamo vinto. Losanna è una pista ostica e difficile, lui era reduce da una vittoria e da un buon momento di rilancio e quindi ho deciso di schierarlo nuovamente. Sono contento che alla fine questa scelta abbia pagato”.

Aver battuto la scorsa finalista in questo modo, una squadra che pure in questo campionato aveva iniziato con due vittorie, vi dà consapevolezza del vostro valore?
“Sì, ma d’altra parte è importante tenere i piedi ben salti per terra. Loro avevano giocato la sera precedente noi no, ci sono dunque anche delle circostanze di cui tenere contro. Ho trovato che noi fossimo più freschi sul ghiaccio. Noi guardiamo noi stessi, siamo soddisfatti della prestazione, abbiamo fiducia, ma nulla diventerà più facile in futuro solo perché a Losanna abbiamo giocato bene. Sta a noi continuare su questa via, è stata una bella lezione per farci capire come si possa avere successo. Se riusciremo a ripeterci consecutivamente in questo inizio di campionato, avremo buone chance di fare bene”.

Non sembrava la terza partita di campionato, si è captato grande chimica e i nuovi sembrano integrati molto bene…
“Non so bene cosa risponderti, sono d’accordo specialmente per ciò che concerne il match di sabato. Anche contro il Davos si sono viste a tratti buone cose come linee, coppie e lavoro. La chimica si crea quando c’è prevedibilità all’interno di un blocco tra i tutti i membri, quando ognuno fa il suo lavoro e lo accetta a seconda della situazione. Ognuno ne ha uno diverso e quando c’è disciplina, si segue il sistema e le indicazioni dello staff tutto ciò porta alla connessione tra i giocatori. E questo è quello che ho captato a Losanna. Ovviamente speriamo di migliorare ulteriormente”.

Hai schierato Calle Andersson. È dunque ancora un giocatore del Lugano, nonostante le voci che lo vogliono in partenza per Davos?
“Hai detto tutto tu. È un giocatore del Lugano, quello che scrivono i giornali non interessa a noi, tutti gli elementi a mia disposizione sono miei giocatori e li tratto come tali. Chi si merita di giocare gioca, chi ci aiuta a vincere gioca. Siamo in una lega dove conta vincere e quindi vogliamo cercare di vincere il maggior numero di partite ed essere il più perfomanti possibile”.

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