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Ambrì Piotta

Ambrì in crescita e più squadra, ma la vittoria è solo sfiorata

Rispetto al primo match i biancoblù sono stati più compatti e lo sforzo è stato del gruppo. Poche però le individualità brillanti, ci vorrà una miglior esecuzione

(Berend Stettler)

Ambrì in crescita e più squadra, ma la vittoria è solo sfiorata

ZSC LIONS – AMBRÌ

5-4

(1-1, 2-3, 1-0; 1-0)

Reti: 1’20 Landry (Kubalik) 0-1, 13’30 Weber (Malgin) 1-1, 22’10 Zwerger 1-2, 29’46 Rohrer (Baltisberger) 2-2, 32’03 Rohrer 3-2, 37’45 De Luca (Grassi) 3-3, 39’17 Heed (Heim) 3-4, 58’06 Malgin (Kukan, Andrighetto) 4-4, 63’18 Malgin (Kukan) 5-4

Note: Swiss Life Arena, 10’974 spettatori
Arbitri: Lemelin, Ströbel; Stalder, Urfer
Penalità: ZSC Lions 5×2, Ambrì 4×2

Assenti: William HedlundDiego KostnerFloran Douay (infortunati), Janne JuvonenKodie CurranYannick BrüschweilerSimone Terraneo (sovrannumero)

ZURIGO – Per il primo sorriso stagionale bisognerà ancora attendere, ma l’Ambrì Piotta è uscito dal ghiaccio di Zurigo con la consapevolezza di aver disputato una prova coraggiosa ed anche dalla buona intensità considerando che si era solo alla seconda partita, ma c’è anche l’amarezza per non essersi presi un successo che in più di un’occasione era lì da cogliere.

Al termine di alcune azioni ben orchestrate è infatti mancata un po’ di concretezza e decisione, magari anche per andare a cercare un gol sporco che andasse oltre le diverse buone occasioni avute con tiri “puliti” dalla media distanza. Nonostante questo i biancoblù la vittoria l’hanno comunque sfiorata più volte, sia per essere arrivati a due minuti dalla posta piena, ma anche per le occasioni sui bastoni di Maillet oppure Kubalik che nel finale erano quelle giuste per avere la meglio.

(Berend Stettler)

La squadra di Cereda ci è insomma andata molto vicina, ed ha anche mostrato dei buoni passi avanti in termini di sforzo di squadra rispetto alla prima uscita contro il Rapperswil, quando a distinguersi erano stati soprattutto alcuni singoli. In casa dei campioni invece sono state poche le individualità a spiccare per davveroSenn sicuramente tra i pali, e poi Zwerger sul fronte offensivo – ma come manovra collettiva si è visto un Ambrì più compatto ed anche lavoratore in termini di ritmo.

Le cose erano iniziate immediatamente bene con il gol di Landry nell’avvio di gara, e sono poi arrivate altre occasioni dalla parti di Hrubec con buona regolarità. In retrovia invece qualche sbavatura e spazio di troppo c’è stato – il reparto ha poi perso Pezzullo per infortunio nel secondo tempo – come sul pareggio di Yannick Weber ma anche in occasione di troppi tiri backdoor concessi ai forti attaccanti avversari.

I Lions invece i loro errori li hanno commessi soprattutto commettendo varie penalità evitabili, ma l’Ambrì in quei frangenti non è riuscito a punire gli avversari ed ha messo pochi dischi sul portiere avversario.

(Berend Stettler)

Gli ospiti hanno però avuto il merito di rimanere saldamente in partita durante un secondo tempo strambo e ricco di eventi, mantenendo la calma nei momenti più delicati. In ripartenza Zwerger aveva infatti riportato avanti i suoi, ma poi i Lions hanno ribaltato il risultato con una doppietta di Rohrer, prima aiutato dalla fortuna e poi grazie all’abilità del giovane di sfuggire alla marcatura di Maillet.

Ancora con qualche alto e basso, il canadese ha comunque giocato nel complesso una buona partita, ed ha vinto numerosi ingaggi in situazioni importanti. Poco ispirato invece Jonathan Ang, che ha provato ad utilizzare il suo pattinaggio per creare spazi ma non è riuscito a ricavarne molte situazioni pericolose, e lo stesso vale per un Kubalik sempre pericoloso quando può andare al tiro ma ancora indietro di condizione in termini di intensità. Poco in luce anche Lilja, che aveva iniziato bene la partita ma è andato un po’ spegnendosi.

Le cose migliori ad ogni modo l’Ambrì le ha mostrate per carattere ed attitudine, riuscendo a girare il risultato già prima della seconda sirena – bello il gol di De Luca, più fortunato quello di Heed – e mostrando poi la volontà di spingere in zona offensiva nei minuti conclusivi, reagendo bene alla “doccia fredda” del 4-4 incassato con i Lions in sei uomini.

(Berend Stettler)

Peccato poi per l’overtime, in cui Pestoni ha gestito malamente un disco ma è stato graziato da un offside che aveva viziato originariamente l’azione poi finita con la rete annullata a Balcers. Avere una seconda chance non è però bastato, perché dopo una buona opportunità offensiva sprecata è stato Malgin a chiudere la partita in contropiede.

Dopo due partite i biancoblù non hanno dunque ancora perso, ma attendono nel contempo una vittoria che si potrà cercare immediatamente sabato in casa contro il Kloten. La squadra appare ancora in una fase di crescita e, se in termini collettivi si è vista compattezza, sul piano dei singoli manca ancora il giusto livello d’esecuzione per rendere il gioco efficace.


IL PROTAGONISTA

Denis Malgin: È partito subito ad alti ritmi il primo centro dei Lions. Dopo i due assist firmati nella sfida di debutto, ecco arrivare in questa occasione la prima doppietta della stagione, ottenuta nei momenti decisivi della sfida. Il suo gol con Hrubec richiamato in panchina, e poi la ripartenza valsa la rete decisiva all’overtime hanno dato una sterzata decisiva alla contesa, che in vari momenti sembrava poter sorridere all’Ambrì Piotta.


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