FREDRIK OLOFSSON
Età: 28
Posizione: C/LW
Altezza: 188 cm
Peso: 89 kg
Shoots: left
Provenienza: Colorado Avalanche (NHL)
Draft: 2014, round 4, 98esima scelta, Chicago Blackhawks
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇸🇪
L’ultimo pezzo del puzzle
Ha compiuto vari movimenti di mercato lo Zugo in vista della prossima stagione, ed il lavoro del DS Reto Kläy è arrivato a compimento ad inizio luglio, quando ha trovato l’ultima pedina per completare la squadra a disposizione di coach Tangnes.
Con l’arrivo dell’attaccante svedese Fredrik Olofsson, l’EVZ ha infatti sottolineato di aver completato la squadra in vista della prossima stagione, partendo sin da subito con sette giocatori stranieri così da poter avere flessibilità e prontezza per ogni situazione.
La scelta è dunque caduta su un attaccante polivalente come Olofsson, che può giocare sia al centro che all’ala, e che in carriera ha rivestito ruoli principali ma ha vissuto anche stagioni – ci riferiamo a quelle in NHL – in cui si è reso prezioso come elemento da bottom six concreto e senza troppi fronzoli.
Con il suo arrivo lo Zugo acquisisce dunque profondità nella sua rosa grazie ad un elemento che probabilmente non farà stravedere in termini di numeri offensivi, ma che nel contesto di una squadra come quella di Tangnes potrà essere una pedina che porterà solidità ed anche una certa esperienza.
Origini svedesi, infanzia americana
Frederik Olofsson – ed il fratello Gustav, pure lui giocatore professionista oggi attivo in AHL – è nato in Svezia, mentre il terzo fratello Jesper (non l’omonimo la scorsa stagione a Bienne) è venuto al mondo quando la famiglia si era già trasferita negli Stati Uniti.
L’infanzia dell’attaccante è stata infatti parecchio movimentata, e partendo dalla Svezia ha vissuto anche in Germania, Austria e California prima che la famiglia si stabilisse definitivamente a Broomfield, in Colorado.
Olofsson ha dunque iniziato la sua carriera giovanile direttamente oltre oceano, scendendo in pista con Gustav con i Colorado Thunderbirds. I suoi numeri si fanno subito interessanti e nel corso degli anni arriva anche qualche convocazione nelle Nazionali giovanili – però mai per i Mondiali di categoria – e nell’annata 2013/14 passa a giocare in USHL. Il suo nome viene notato dai Chicago Blackhawks, che lo draftano al quarto turno.
Il club NHL nel corso degli anni successivi non ha però mai deciso di fargli firmare un contratto entry-level, ma nel frattempo Olofsson si accorda con la University of Nebraska Omaha e si separa dunque dal fratello Gustav, che rimane invece con Colorado College. Nel marzo 2019 arriva anche l’opportunità di un amateur tryout con i Rockford IceHogs – farm team dei Blackhawks – ma la parentesi dura solo un paio di partite. La rincorsa della NHL passa dunque dal ritorno in Svezia.
Trampolino svedese
Olofsson accetta l’offerta fattagli dal MODO – che militava in HockeyAllsvenskan, la seconda lega svedese – e fa subito bene, tanto che per i due anni successivi ottiene un contratto SHL con l’IK Oskarshamn di cui diventa subito il top scorer. In due anni mette assieme il buon bottino di 76 punti (28 gol) in 100 partite, ed ottiene la prestigiosa convocazione alle Olimpiadi 2022 con la Svezia.
Le sue prestazioni gli valgono il primo contratto in NHL, quando nel maggio 2022 ottiene un accordo di un anno con i Dallas Stars. La stagione per lui comincia nel farm team, ma finalmente il 27 dicembre arriva il debutto nella massima lega mondiale. Il primo gol deve invece attendere la sua terza partita, ed in generale quella stagione per lui termina con quattro punti in 30 partite NHL ed un apprezzato apporto al bottom six della squadra. In AHL mette invece assieme 14 punti (cinque gol) in 37 incontri.
Nel giugno 2023 – ad un paio di settimane dal diventare UFA – viene scambiato ai Colorado Avalanche, operazione che gli permette di tornare a “casa”. Al camp di settembre lascia una buona impressione ed ottiene dunque un posto nella rosa iniziale degli Avs in qualità di quarto centro, ruolo che gli ha permesso di firmare anche tre gol e sei assist in 57 incontri.
Per una ventina di incontri deve però ancora accontentarsi dell’AHL, e nei mesi successivi ha preso la decisione di tornare in Europa accettando l’offerta dello Zugo.