PRAGA – L’Austria continua a scrivere la sua favola. Con la vittoria ottenuta per 4-1 contro la Norvegia i ragazzi di Bader si sono assicurati la salvezza con un’incredibile scioltezza e possono addirittura sognare il passaggio ai quarti di finale. Il 19enne Vinzenz Rohrer, attaccante degli ZSC Lions, è felicissimo.
Vinzenz, quello che tocchi si trasforma in oro. Dapprima sei stato il primo austriaco a vincere un titolo svizzero, e ora un simile Mondiale con la tua Nazionale?
“Sono state settimane fantastiche per me, sto vivendo delle cose incredibili. Prima il trionfo con i Lions, poi un’avventura del genere con l’Austria, un Mondiale che non si sta rivelando normale per i nostri canoni. L’hockey è comunque uno sport collettivo, direi più che altro che ho la fortuna di essere in simili squadre. È bellissimo farne parte”.
Siete la sorpresa di questa rassegna iridata, nemmeno voi avreste pensato di fornire simili prove, vero?
“Sì, direi una bugia se affermassi il contrario. Il nostro obiettivo era semplicemente di centrare la salvezza, magari provare a ottenerla prima dell’ultima sfida contro la Gran Bretagna. Era di base il nostro match più importante sulla carta prima dell’inizio del Mondiale”.
Contro la Norvegia si sono visti davvero tanti tifosi austriaci…
“È follia, anche sentire canzoni austriache prima della partita è stata una bellissima sorpresa. Per me è il primo Mondiale, non so come sia di solito, ma in ogni caso sono rimasto stupito. Più in generale si respira veramente un bell’ambiente, anche all’interno della squadra. Il Mondiale sta andando così bene perché abbiamo un vero spirito, siamo tutti uniti. Si va a mangiare e siamo sempre tutti insieme. Questa unità si trasmette sul ghiaccio”.
Ora potete sognare i quarti di finale. Dovrete battere i britannici e sperare in una sconfitta della Finlandia contro la Svizzera. A pari punti con i finlandesi sareste voi a passare…
“Martedì proveremo a vincere, per il resto è inutile prestare attenzione, non possiamo influenzare le partite degli altri”.
Quindi non scriverai un messaggio magari ad Andrighetto per incitarlo e promettergli qualche birra in caso di vittoria?
“No, non si può fare nulla in questi casi. succederà quello che succederà”.
Tu sei giovanissimo, a quale compagno di Nazionale ti ispiri maggiormente, da chi impari di più?
“Non posso farti un nome. Ci sono tanti giocatori da cui posso apprendere molto, non solo da un Marco Rossi che gioca in NHL, bensì anche da compagni che militano in Austria”.
Sei draftato da Montréal, dove giocherai l’anno prossimo?
“Non si sa mai, ma ho ancora un anno di contratto con lo Zurigo. Giocare dunque ancora con i Lions è l’opzione più probabile”.