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Interviste

Biasca: “I playoff un sogno che si avvera, sono parte di uno show che guardavo da bambino”

L’attaccante dello Zugo è al suo primo post season: “Devo ammettere di essere un po’ nervoso, ma poi quando la partita inizia tutto sparisce. C’è tanta intensità, ma è così che ci si diverte. Per me è stato un anno molto positivo”

ZUGO – La sfida è ancora tutta aperta e lo Zugo ha solamente vinto una battaglia, ma condurre per 3-2 nella serie contro il Berna è sicuramente un’ottima cosa, anche perché Attilio Biasca e compagni erano reduci da una brutta sconfitta a Berna. Il 21enne attaccante di origini ticinesi spiega cosa è cambiato rispetto a sabato scorso.

“Siamo stati più attivi, abbiamo pattinato di più e vinto più duelli. In particolare questa ultima categoria è decisiva nei playoff, chi ha la meglio in quest’ultima s’impone e credo che la nostra vittoria sia meritata”.

Come ti spieghi questa metamorfosi nello spazio di 48 ore?
“Non si può spiegare, ma mostra il carattere della squadra, la volontà di riportare la serie dalla nostra parte, ogni singolo è andato a tutto gas e ciò ha fatto la differenza. Così ci si diverte”.

Decisiva pure anche la vostra efficienza davanti alla porta avversaria…
“Sicuramente, il talento in questo senso lo abbiamo, devi però lavorare al fine di guadagnarti le occasioni, quello è il grosso del lavoro”.

Hai giocato al fianco di Sheen e Michaelis, come ti sei trovato?
“Molto bene, è vero le linee sono state mischiate, ma si può giocare con chiunque, nella nostra squadra sono tutti ottimi giocatori. Ci siamo procurati diverse chance, purtroppo il disco non è entrato, ma non perdo la pazienza”.

Cosa cambia per te quando le linee vengono modificate?
“Non molto, conosco il mio ruolo. Devo pattinare, pattinare, pattinare e vincere duelli al fine di aiutare i miei due compagni di squadra che sono sempre dei giocatori top e creativi. Così facendo si trova una bella armonia”.

Ora arriva Gara 6…
“Dovremo portare energia, essere attivi e fare molto forecheck. Quando lo mettiamo in pratica è ottimo, ci permette di recuperare tanti dischi e grazie a ciò creiamo diverse opportunità”.

Parliamo di te a livello personale, sono i primi playoff in NL, come ti senti? Ti accorgi della maggiore intensità rispetto alla regular season?
“È in effetti la prima volta che disputo dei playoff tra gli adulti, il ritmo e l’intensità sono molto più alti, ma è divertente, specialmente quando tutta la squadra gira e si vince”.

Cambia qualcosa nel postseason in merito alla tua routine quotidiana? Sei magari più nervoso, essendo la prima volta?
“No, non ho modificato nulla, la preparazione prima del match è come in regular season. Sarei bugiardo a dire di non essere nervoso, devo ammetterlo, giocare in una cornice del genere è un onore. Da bambino guardavo sempre lo spettacolo e ora posso farne parte, è un sogno che si avvera. È però un buon nervosismo, ti dà energia e poi ad ogni modo una volta che la partita inizia sparisce”.

E impari moltissimo…
“Ogni giorno è un privilegio venire alla pista, è pieno di giocatori di esperienza, mi aiutano tantissimo, sono tutti ottimi compagni. Tutti si aiutano a vicenda, anche chi gioca un po’ meno è parte integrante e dà il suo contributo”.

Indipendentemente da come vada a finire, il tuo primo anno è sicuramente positivo. Ti sei guadagnato un posto da titolare ed è arrivata pure una convocazione in Nazionale…
“Direi molto positivo, ho potuto imparare tanto, ma so che c’è ancora molto spazio per progredire e migliorare, so cosa devo fare, su cosa lavorare, ma ora la priorità è sul presente, terminare la stagione raggiungendo il nostro obiettivo. Poi ci concentreremo sul prossimo campionato”.

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