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Ambrì Piotta

Ambrì e Lugano si dividono le due metà del primo derby

Avanti 4-0 i biancoblù subiscono la rimonta dei bianconeri che vale il pareggio per nella prima sfida. La partita di sabato dovrà quindi avere un vincitore

Ambrì e Lugano si dividono le due metà del primo derby

AMBRÌ – LUGANO

4-4

(3-0, 1-1, 0-2)

Reti: 8’08 Lilja (Fohrler) 1-0, 8’33 Heed (Kostner, Douay) 2-0, 12’08 Kneubuehler (Fohrler, Heim) 3-0, 25’08 Pestoni (Heed, Bürgler) 4-0, 26’18 Fazzini (Mirco Müller, Verboon) 4-1, 41’17 Marco Müller (Mirco Müller, Arcobello) 4-2, 53’23 Joly (Thürkauf, Mirco Müller) 4-3, 54’54 Alatalo (Thürkauf, Jesper Peltonen) 4-4

Note: Gottardo Arena, 6’775 spettatori
Arbitri: Stricker, Borga; Fuchs, Urfer
Penalità: Ambrì 3×2, Lugano 2×2

Assenti Ambrì: Dominic Zwerger (infortunato), Davide FadaniNando EggenbergerKilian ZündelJared McIsaac (sovrannumero), Alex Formenton (congedo), Isacco Dotti (squalificato)

Assenti Lugano: Julian WalkerMarkus GranlundNiklas SchlegelGiovanni MoriniSamuel Guerra (infortunati), Mario KempeJoey LaLeggiaArno SnellmanRoberts CjunskisAlessandro VillaJohn Quenneville, Jeremi Gerber (sovrannumero)

AMBRÌ – Valascia, 14 gennaio 2005, risultato 2-2 con reti di Toms e Pont per l’Ambrì Piotta, Fuchs e Gardner per i bianconeri, questo è stato l’ultimo derby finito con un pareggio prima dell’introduzione della vittoria forzata. Oggi il regolamento dei play-in prevede il ritorno al possibile pareggio, ma l’imprevedibilità del derby tra Ambrì Piotta e Lugano non la scopriamo certo oggi dopo centinaia di partite giocate tra le due ticinesi, ancor di più quando queste sfide valgono un passaggio del turno e in più con una nuova formula come quella di questo nuovo turno intermedio.

Tutti questi ingredienti per una partita che si è chiusa con uno spettacolare 4-4, frutto di due metà di partita ben distinte che rappresentano sia per una squadra che per l’altra motivo di rimpianti. Un rimpianto grandissimo per l’Ambrì Piotta che dopo poco più di una frazione di gioco si è trovato avanti per 4-0, uno forse meno grande ma sicuramente importante per il Lugano che senza quella partenza disastrosa si sarebbe potuto sicuramente giocare la vittoria nei sessanta minuti vista la progressione finale.

Alla fine da queste due metà non è uscita nessuna soluzione e nessun sostanziale vantaggio per nessuna delle due squadre, se non a livello psicologico, sempre che in casa bianconera si sia accesa definitivamente quella scintilla che era sparita nell’ultima settimana dopo la rimonta finale, ma il pareggio di questa partita trasforma la sfida di sabato alla Cornèr Arena in una Gara 7, con un fattore casalingo a favore del Lugano che deve ancora essere provato.

Sceso in pista con la formazione attesa, l’Ambrì ha fatto dall’inizio ciò che ci si poteva aspettare, gioco semplice, tanto forecheck, prudenza e sicurezza nei propri mezzi, tutte le qualità che avevano accompagnato i leventinesi in queste ultime settimane fino alla qualifica per i play-in. Ma anche il Lugano in qualche maniera è stato “coerente” con quanto mostrato nelle ultime partite, con un inizio di partita dapprima incoraggiante e disciplinato nei primi cambi, poi passato a una modalità molle e poco concentrata, dove la difesa ha concesso inspiegabilmente troppo spazio alle ripartenze dall’Ambrì verso Koskinen, poco protetto ma anche lui partito decisamente con la testa ancora sul pullman, viste soprattutto le reti del 2-0 e del 3-0.

Il risultato andato rapidamente in favore dei leventinesi poteva descrivere un totale dominio da parte dei padroni di casa, ma in realtà si trattava dell’unione tra un comunque buon approccio dei ragazzi di Luca Cereda e quello pessimo della squadra di Luca Gianinazzi – il quale ha schierato Tennyson al posto di Quenneville – che ha avuto un paio di sussulti solo verso il ventesimo, prima di subire il 4-0 di Pestoni.

La responsabilità dell’Ambrì Piotta in quel momento era quella di non far cambiare binario alla partita, impedire che il Lugano approfittasse di un abbassamento del ritmo, ma il gol di Luca Fazzini, se non ha cambiato le sorti della partita in quel momento, ha permesso comunque ai bianconeri di restare agganciati al discorso e sperare di riaprirlo con pazienza.

Il Lugano ha infatti atteso un Ambrì fin troppo rilassato nel gestire la partita ad inizio terzo periodo ed ecco che puntualmente arriva il classico sussulto che cambia la prospettiva delle cose, ossia il gol in shorthand di Marco Müller con i leventinesi colpevolmente “allegri” nel marcare il numero 10 e Arcobello, da quel momento il derby è passato in mano ai bianconeri.

Joly ha marcato presenza un paio di volte nello slot prima di infilare il 4-3, e con i padroni di casa un po’ tremolanti il Lugano si è affidato ai…Santi per riacciuffare il pareggio, grazie al tiro perfetto di Santeri Alatalo che ha cambiato il volto della doppia sfida e che forse, vedendo anche le esultanze in pista, ha ossigenato il fuoco che Gianinazzi andava cercando.

Certo, il 4-4 non fa altro che far ripartire tutto dallo 0-0 in una sola partita, ma è indubbio che i bianconeri possono trarre esaltazione dalla rimonta e dalla maniera con cui hanno cercato la risalita nell’ultimo tempo, mentre l’Ambrì dovrà digerire in fretta l’accaduto per capire che le possibilità di passare il turno rimangono intatte, ma è pure probabile che alla Cornèr Arena i bianconeri vorranno dirigere la musica in ben altro modo.

Ancora una volta sarà un derby imprevedibile, e anche se per lo sconfitto ci sarà ancora un domani, prepariamoci a godere di quello che si annuncia come uno spettacolo.


IL PROTAGONISTA

Marco Müller: Un rientro fondamentale quello del numero 10 per il Lugano, che con le due partite disputate prima dei play-in si è portato in forma per questi derby. Tra i più lucidi lavoratori della partita tra le fila dei bianconeri Marco Müller ha avuto il merito di inventarsi con Arcobello il gol in shorthand del 4-2, la rete che ha veramente cambiato le coordinate della partita e che ha fatto credere al Lugano nella rimonta.


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HIGHLIGHTS

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