AMBRÌ – FRIBORGO
3-2
(1-1, 0-1, 2-0)
Reti: 9’21 Borgman (Sörensen, Mottet) 0-1, 18’31 Dauphin (Heed, Spacek) 1-1, 21’18 Gunderson (Bertschy, DiDomenico) 1-2, 48’15 Kneubuehler (Heed, Zaccheo Dotti) 2-2, 50’20 Spacek (Dauphin, Heed) 3-2
Note: Gottardo Arena, 6’775 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Wiegand; Obwegeser, Meusy
Penalità: Ambrì 3×2, Friborgo 2×2
Assenti: André Heim, Dominic Zwerger (infortunati), Jared McIsaac, Kilian Zündel, Davide Fadani (sovrannumero), Alex Formenton (congedo), Tobias Fohrler (squalificato)
AMBRÌ – Prima che nei risultati, l’aspetto in cui l’Ambrì Piotta voleva davvero fare un passo avanti rispetto alla passata stagione era quello del carattere nei momenti decisivi, e nella qualificazione ai play-in ottenuta grazie alle vittorie delle ultime settimane si sono viste tante indicazioni importanti in questo senso.
La squadra di Luca Cereda stavolta è infatti arrivata nella fase calda della regular season con la giusta mentalità ed attitudine, in un processo di crescita che non era da dare per scontato dopo le difficoltà vissute in dicembre e nelle partite successive ad una Coppa Spengler incolore. In Leventina si può insomma essere contenti per aver saputo raggiungere il primo obiettivo stagionale, e per averlo ottenuto a risultato della capacità di individuare e correggere le criticità del passato campionato.
Poi è chiaro, la partita di sabato ha anche ricordato come ci siano delle differenze con le squadre che ad oggi si ritrovano direttamente qualificate per i playoff, con il Friborgo capace di mostrare quell’esperienza e soprattutto malizia nel gestire la partita che invece ai biancoblù viene più difficile evidenziare.
Nell’occasione non è però stato questo elemento a fare la differenza, ma bensì la determinazione dell’Ambrì Piotta nell’andare a cercare una vittoria fondamentale contro un avversario ormai pago a livello di classifica, ma che in Ticino ha dimostrato di non essere sceso per fare dei regali.
La sfida della Gottardo Arena è infatti stata combattuta, dal ritmo incalzante sin dai primi minuti ed in varie fasi anche piuttosto fisica, con proprio alcuni interventi al limite nel periodo centrale che hanno contribuito ad alzare di una tacca il livello di intensità. In quel momento la squadra di Cereda ne aveva bisogno, perché dopo essersi trovata per la seconda volta in svantaggio dopo il gol di Gunderson, l’Ambrì aveva vistosamente accusato il colpo e perso mordente sull’inerzia della sfida.
La fase non è durata moltissimo, ma ritrovare un certo ingaggio fisico e la propensione a puntare senza troppi fronzoli alla gabbia di Rüegger sono stati elementi fondamentali per mantenere equilibrata la contesa. Ritrovarsi in doppio svantaggio avrebbe infatti complicato molto le cose, soprattutto dopo un primo periodo in cui erano stati i leventinesi a farsi preferire, ma sotto porta l’Ambrì aveva mancato in finalizzazione ed il Gotteron era invece riuscito ad essere molto pericoloso soprattutto con il suo gioco in transizione.
La squadra di Cereda – priva anche di elementi importanti come Heim e Zwerger – si è però potuta basare su una struttura particolarmente solida in alcuni suoi elementi, ed ha così mostrato anche una certa pazienza nell’andare a cercare il pareggio nel terzo periodo. Spacek e Dauphin hanno continuato a dialogare su ottimi livelli, anche se prima della giocata decisiva confezionata dai due stranieri c’è stato bisogno del gol ottenuto da Kneubuehler, arrivato un po’ dal nulla grazie alla “collaborazione” di Rüegger.
Nel finale poi l’Ambrì ha difeso il successo proteggendo bene Juvonen, che pure lui ci ha messo del suo per fermare Sörensen e compagni. Con la matematica qualificazione è inoltre arrivata la possibilità di assicurarsi l’ottavo posto lunedì a Kloten, dove basterà un punto per rendere realtà il derby ed anche dotarsi del “paracadute” consegnato a chi disputa la serie tra settima e ottava.
Ai giochi che contano l’Ambrì Piotta sembra insomma arrivarci con la giusta testa, quella necessaria anche ad evitare un senso di appagamento ora che l’obiettivo minimo è stato raggiunto. La squadra presenta inoltre vari elementi “caldi”, ed altri che sembrano sul punto di ritrovare una certa produttività, su tutti un Lilja che non segna da un mese ma che sta facendo tutto giusto dal punto di vista del gioco.
Rispetto ad un anno fa i leventinesi hanno ottenuto dieci punti in più – con ancora un match da disputare – e la qualificazione al post season, ma soprattutto sono oggi un gruppo più affamato e di carattere rispetto al recente passato. Ora non resta che attendere ancora un po’ per sapere se il prossimo banco di prova sarà davvero il derby.
IL PROTAGONISTA
Michael Spacek: Proprio nel periodo decisivo l’Ambrì Piotta ha ritrovato la forma migliore del suo giocatore più forte, e Spacek anche sabato è stato decisivo. Il ceco ha firmato il game winning goal a cui ha aggiunto pure un assist, allungando ad addirittura 11 il numero di partite consecutive sul tabellino (19 punti totali). Per la squadra è un vero leader, e mai come in questo periodo lo abbiamo visto tanto determinato nel voler ottenere la vittoria.
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