AMBRÌ – È una sconfitta frustrante, quella patita dall’Ambrì Piotta al rientro dalla pausa della Nazionale. Contro il Rapperswil i leventinesi sono partiti male, salvo poi prendere in mano le redini di una sfida che si è assestata nel terzo periodo.
La porta di Nyffeler è però parsa stregata e, nonostante il pareggio colto in extremis da Spacek, qualche secondo dopo Djuse ha gelato la Gottardo Arena con il game winning goal. “Non abbiamo iniziato certamente nel modo giusto, ma dal secondo tempo siamo stati migliori di loro”, ha commentato Jakob Lilja. “Abbiamo giocato una buona partita, non abbastanza però per venirne a capo”.
Avete rincorso la rete per tutta la partita e Spacek, con una grande azione, è riuscito a trovare il pareggio a pochi istanti dalla sirena finale. Poco dopo però avete vanificato tutto. Cos’è successo in quel frangente?
“Stavamo spingendo per trovare la rete, avevamo il momentum dalla nostra e c’era euforia. Poi Djuse mi ha messo il bastone tra le gambe… Forse era uno sgambetto, forse no. Sta di fatto che sono caduto, loro sono ripartiti e hanno trovato il gol vittoria. Non so dire con certezza se si trattasse di una penalità, ma quella situazione lo ha favorito mettendolo nella condizione di segnare”.
Come mai tanta difficoltà nel trafiggere Nyffeler?
“Non saprei dire. Ci siamo creati le nostre occasioni – alcune delle quali ottime – ma è mancato il guizzo vincente e, forse, anche un pizzico di fortuna al momento giusto”.
A proposito di fortuna, tre ferri colpiti – dei quali un tuo doppio palo – non vi hanno di certo aiutato …
“C’è stata un po’ di sfortuna, è innegabile, ma non dobbiamo cercare scuse. Quelle tre nette occasioni le avremmo dovute tramutare in rete, senza se e senza ma. Offensivamente abbiamo creato talmente tanto che è assurdo aver realizzato solamente un gol”.
Come linea, insieme a Landry e a Zwerger, siete stati probabilmente la migliore in pista: tanto lavoro, parecchie occasioni, una buona chimica. La progressione è evidente…
“È vero, penso che da qualche partita a questa parte ci stiamo esprimendo bene, non a caso siamo finiti spesso sul tabellino. Ma non nelle ultime due uscite. Ciò significa che c’è ancora molto lavoro da fare e parecchi dettagli da affinare. A sette partite dalla fine si tratta solamente di buttare dentro il disco, poco importa se come linea giochi bene o no. Contano i punti e contro i Lakers ne abbiamo lasciati tre per strada”.
A livello mentale come digerire una sconfitta di questo tipo?
“Certamente questo è il peggior modo nel quale puoi perdere una partita. Ma è inutile piangere sul latte versato, ora si tratta di resettare la testa, dimenticare la frustrazione e andare a Berna con la giusta determinazione per conquistare la posta piena”.