DAVOS – C’è ovviamente un po’ di delusione nelle parole di coach Luca Cereda dopo l’eliminazione alla Coppa Spengler. La sconfitta contro gli svedesi del Frölunda ha visto in pista un Ambrì Piotta che non è riuscito a trovare la carica giusta per battere il prestigioso avversario, ed alla fine il capolinea è stato inevitabile.
“Il risultato forse è stato un po’ troppo severo, ma in fin dei conti non cambia nulla. In queste partite se perdi sei fuori. Il Frölunda ha voluto più di noi la vittoria, dunque meritatamente hanno passato il turno”, ha commentato l’allenatore leventinese.
Luca Cereda, non siete mai riusciti ad accendere il vostro gioco, vi è mancato qualcosa da questo punto di vista?
“Non penso ci sia mancato ritmo, ma a livello di determinazione si è visto da subito che dalle tante piccole battaglie uscivano loro con il disco. Contro una squadra così forte ed esperta, se le premesse sono queste poi diventa complicato”.
Eravate qui per la terza volta, e dopo aver vinto un anno fa. Hai trovato maggiori difficoltà nel motivare la squadra?
“Non lo so, è difficile da dire a caldo. Se guardo solamente a questa partita, indubbiamente sì. A parlare è sempre il ghiaccio, e meritatamente siamo fuori dal torneo”.
Che aspetti positivi vi potete portare a casa dal torneo?
“In generale ci siamo confermati abbastanza solidi, questo è positivo. Anche questa settimana ci ha detto che qualsiasi cosa otterremo a partire dal 2 di gennaio, sarà come gruppo”.
Nel corso della partita avete perso Heed, quali sono le sue condizioni?
“Ha preso un check nel secondo tempo picchiando la testa contro il plexiglass. Vedremo nei prossimi giorni come andrà, ovviamente speriamo che non ci siano conseguenze gravi”.
Con l’eliminazione dalla Spengler avete “guadagnato” qualche giorno in più di riposo, questo può essere un aspetto positivo?
“Torneremo a casa comunque il 31 dicembre, dunque a livello di tempistiche non cambia molto. Rispetto all’anno scorso abbiamo giocato solo una partita in meno, dunque anche a livello fisico non c’è tanta differenza, ma in termini mentali abbiamo sicuramente vissuto meno euforia. Partendo dalla nostra solidità, se riusciremo a fare un passo in più a livello di squadra allora saremo pericolosi. Ora dovremo essere bravi a chiudere il capitolo Spengler e riaprire quello messo in pausa prima di Natale… Questo farà la grande differenza, anche ricordando che un anno fa non eravamo stati bravi in questo esercizio”.