LUGANO – KLOTEN
3-1
(3-0, 0-1, 0-0)
Reti: 2’29 Patry 1-0, 9’02 Morini (Arcobello) 2-0, 19’58 Mirco Müller (Peltonen, Morini) 3-0, 28’46 Loosli (Morley) 3-1
Note: Cornèr Arena, 4’715 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Hungerbühler; Urfer, Humair
Penalità: Lugano 4×2, Kloten 4×2
Assenti: Marco Müller, Lorenzo Canonica, Santeri Alatalo (infortunati), Mikko Koskinen, Arno Snellman, Jeremi Gerber, Roberts Cjunskis (sovrannumero)
LUGANO – Il sentimento era piuttosto unanime allo squillare della terza sirena: per fortuna del Lugano che arriva la pausa. Normalmente dopo una vittoria si vorrebbe continuare a giocare sull’onda del successo, ma anche stavolta per i bianconeri lo stop arriva al momento giusto, dato che oltre alle tre sconfitte consecutive, nella vittoria contro il Kloten non c’è stato molto da salvare sul piano tecnico.
Tre punti importanti per riportarsi a ridosso dei primi sei posti e respirare di nuovo con agio, tre punti per staccare in questa settimana dedicata alle nazionali e tornare con un nuovo spirito e un fisico più fresco. Tra i bianconeri infatti non solo si sono notati ancora quegli errori riapparsi improvvisamente da una decina di giorni, ma è evidente che buona parte della squadra, soprattutto tra quei giocatori non abituati a tante responsabilità e a lunghi tempi di gioco, in questo momento sia in difficoltà anche sul piano della brillantezza fisica.
La partita contro gli aviatori – nella quale Gianinazzi ha potuto rispolverare Patry e Cormier – è stata infatti una battaglia tra pugili alle corde, anche la squadra di Fleming è apparsa decisamente sotto tono e a corto di fiato dopo due vittorie tra cui il dispendioso derby della Swiss Life Arena, e per una volta sono stati gli errori degli avversari a lanciare il Lugano, più che il contrario come successo spesso.
Succede quindi che in un solo periodo di gioco i bianconeri riescono praticamente ad ipotecare la partita grazie a due svarioni difensivi sfruttati con facilità da Patry e dalla coppia Arcobello–Morini, prima del terzo sigillo ad opera di Mirco Müller su suggerimento di Peltonen a due secondi dalla sirena.
La sensazione è stata che il Lugano fosse arrivato un po’ troppo facilmente su quel comodo vantaggio (non che si voglia fare gli schizzinosi), e la maniera con cui comunque gli ospiti si sono resi pericolosi dalle parti di uno Schlegel intrattabile ha lasciato accesa una lucina di pericolo per il proseguo dell’incontro.
Il Kloten però ha praticamente messo tutte le energie residue nel tentativo di rimonta del secondo periodo, quando Loosli ha firmato il 3-1 e con un paio di cambi lunghi Aaltonen e compagni hanno messo sotto i bianconeri, facendoli tremare anche in power play.
Il Lugano comunque dava l’impressione di poter controllare la sfida anche con un certo polso, ma puntualmente è spuntato l’errore in gestione del disco, quello di posizionamento in difesa o in transizione che è andato ad aprire grosse falle nello slot, per fortuna non sfruttate dagli ospiti.
Il Kloten non è infatti riuscito a dare continuità allo sforzo, almeno fino ai minuti conclusivi dell’incontro quando ci si è messa anche una penalità comminata a Granlund – figlia della scarsa brillantezza del finlandese – che ha permesso agli aviatori di giocare in 6 contro 4, andando però solo vicini al gol con un’asta di Aaltonen.
Non è stata una grande partita quella giocata dai bianconeri, ma nella stanchezza, nella mancanza di lucidità e di reattività, con la paura di un’ulteriore sconfitta, Thürkauf e compagni ci hanno perlomeno messo il carattere e hanno strappato in qualche maniera tre punti molto pesanti visto il contesto e il periodo.
La settimana di pausa dovrà servire a molti non solo per ricaricare le energie fisiche ma per registrarsi di nuovo al sistema e al ritmo di gioco, su tutti un LaLeggia disastroso nel week end, ma anche chi come Ruotsalainen ha bisogno di riprendere fiducia o ancora chi come Granlund è alla ricerca della forma fisica migliore.
Questa pausa arriva al momento giusto per tutti, ma per alcuni in particolare è una vera manna dal cielo.
IL PROTAGONISTA
Jesper Peltonen: Abbiamo sottolineato la grande prova di Niklas Schlegel, ma tra i giocatori di movimento il numero 52 è stato di gran lunga il migliore. Affidabile, sicuro, di personalità e tremendamente efficiente, il difensore finlandese è stato l’unico a giocare con lucidità e continuità. Ad oggi da sorpresa del mercato estivo passa direttamente a pilastro della difesa bianconera e senza di lui, le sue chiusure e le sue uscite dal terzo disco sul bastone con primi passaggi puliti forse la partita sarebbe potuta andare in maniera diversa. E ha pure messo l’assist per il 3-0.