RAPPERSWIL – Dopo la decisione di punire la carica del biancoblù Laurent Dauphin con quattro partite di squalifica e 5’400 fr di multa – facendo rientrare l’episodio nella Categoria II – il Rapperswil ha comunicato di aver presentato ricorso in merito alla decisione.
Nel comunicato dei Lakers si legge che il club sangallese “prende chiaramente le distanze da azioni del genere. Il fatto che l’episodio sia stato classificato come Categoria 2 non è nell’interesse dei giocatori e dei Rapperswil Jona Lakers. Nel suo rapporto il giudice unico descrive letteralmente il check come “un’azione kamikaze”. Inoltre nel video sono chiaramente riconoscibili le caratteristiche che portano a concludere che questo check doveva essere classificato come Categoria 3″.
Si fa riferimento in questo senso all’alta velocità, il salto con entrambi i pattini e con il bastone due mani, il tutto aggiunto all’intenzione di colpire il collo e alla distanza di 1-2 dalla balaustra.
“Secondo quanto riportato da divers media, il Rapperswil avrebbe accettato la categorizzazione del PSO, ma questa notizia richiedere una precisazione”, si legge nel comunicato dei sangallesi.
“Nella loro dichiarazione i Rapperswil-Jona Lakers non hanno mai affermato che la valutazione della Categoria 2 fosse corretta. In questa dichiarazione i Lakers hanno scritto di sostenere la valutazione del PSO. Tuttavia, ciò si riferiva solo alla descrizione sulla dinamica dell’episodio. I Lakers sono chiaramente del parere che il check rientri nella Categoria 3 per la somma delle sue caratteristiche. Inoltre, i Lakers affermano chiaramente, in accordo con la valutazione del PSO, che si trattava di un intervento contro il collo e non contro la spalla come descritto dal giudice unico. Le immagini disponibili lo dimostrano chiaramente”.
“I Rapperswil-Jona Lakers hanno quindi presentato ricorso. Come in passato, ci battiamo per la tutela dei giocatori e speriamo che tali azioni non si verifichino più nella National League”.