BERNA – AMBRÌ
2-1
(1-0, 1-1, 0-0)
Reti: 4’33 Baumgartner (Untersander, Scherwey) 1-0, 31’07 Bürgler (Kneubuehler) 1-1, 35’23 Lehmann (Kahun, Knight) 2-1
Note: PostFinance Arena, 15’003 spettatori
Arbitri: Kohlmüller, Hürlimann; Altmann, Gurtner
Penalità: Berna 5×2, Ambrì 3×2
Assenti: Dominic Zwerger, Isacco Dotti, Laurent Dauphin (infortunati), Benjamin Conz (assente), Kilian Zündel (sovrannumero)
BERNA – Ha dovuto affrontare una partita diversa rispetto alle più recenti uscite l’Ambrì Piotta, e complessivamente ha retto bene. Contro il Berna è infatti andata in scena una sfida ruvida e molto fisica, che ha visto la squadra di Cereda rispondere positivamente al confronto contro una delle squadre più in forma di questo avvio di campionato, anche se è stato un peccato vedere i biancoblù affrontare il match senza Laurent Dauphin.
Il centro canadese avrebbe infatti avuto le caratteristiche ideali per avere un impatto importante in un contesto del genere, ed infatti l’assenza si è fatta sentire. Agli ingaggi i suoi compagni hanno concesso qualcosa agli orsi – guidati nell’esercizio da un Corban Knight capace di vincere oltre due terzi dei suoi faceoff (13 in totale), ma per il resto piuttosto in ombra – ed in generale la seconda linea di Kneubuehler e Bürgler è stata meno ficcante del solito, questo nonostante Tommaso De Luca si sia dato da fare per cercare di sostituire il quebecois.
L’Ambrì Piotta è ad ogni modo riuscito a giocare una buona partita, senza mai subire in maniera eccessiva la spinta del Berna nonostante la copertura dello slot davanti a Juvonen abbia rappresentato inizialmente un problema. Il primo gol è infatti nato da un disco rimasto davanti al portiere dopo un tiro di Untersander, con Baumgartner che ha potuto ribadirlo in rete approfittando di un Pezzullo preso in controtempo.
Con il passare dei minuti i biancoblù sono però riusciti a crescere, registrandosi in difesa e trovando le prime puntate offensive, anche se superare il “muro” eretto dalla squadra di Jussi Tapola è stata una vera impresa. Ottima infatti l’organizzazione difensiva del Berna, con il reparto guidato da un Patrik Nemeth mandato in pista ogni qualvolta l’Ambrì cercava di farsi minaccioso.
Il mea culpa i leventinesi possono però recitarlo per aver nuovamente commesso alcune penalità davvero evitabili, e che nell’occasione sono state pagate a caro prezzo. Entrambi i due minuti rimediati nel periodo centrale sono infatti arrivati per falli commessi in zona offensiva, prima con Douay che ha colpito Kreis nello slot, e poi per un colpo di bastone del rientrante Wüthrich lontano dal puck.
Nella prima circostanza a segnare è stato addirittura l’Ambrì, che con Bürgler ha infilato l’1-1 al termine di un’azione imbastita da Kneubuehler e sul filo dell’offside, ma le immagini televisive si sono rivelate inconclusive e dunque gli arbitri hanno mantenuto la decisione presa sul ghiaccio. Ritornato in powerplay il Berna non ha però sbagliato, e con Lehmann ha infilato il raddoppio che si è poi rivelato essere decisivo.
Peccato perché i biancoblù qualche opportunità per segnare almeno la seconda rete ce l’hanno avuta, ricordando anche la chance sciupata da Spacek quando si era ancora sull’1-0. Il Berna ha però concesso molto poco e non ha praticamente commesso alcuna imprecisione in retrovia, rendendo per Lilja e compagni molto difficile far arrivare dischi pericolosi dalle parti di Reideborn.
Sul ghiaccio della PostFinance Arena gli spazi erano infatti pochi, ed infatti Cereda ha richiamato Juvonen quando mancavano ancora tre minuti all’ultima sirena. Il forcing finale non ha però creato dei veri pericoli – nonostante la penalità di Loeffel ed il conseguente 6-contro-4 – ed allora il tempo è scivolato via velocemente sino al 60esimo.
All’Ambrì Piotta rimane comunque la consapevolezza di aver giocato una prova solida e contraddistinta anche da una certa pazienza, ma in cui ad essere decisivi sono stati un paio di errori pagati a caro prezzo. In un match decisamente meno aperto rispetto a quelli precedenti i biancoblù hanno faticato nel costruire dei tiri pericolosi – il dato finale degli expected goals indicava 1.4 contro i quasi 5 sul fronte bernese – ma hanno mostrato la compattezza necessaria per giocarsela anche stavolta sino in fondo.
Come prevedibile l’assenza di Dauphin si è fatta sentire, a maggior ragione nel contesto di un match che per il canadese sarebbe stato ideale. Senza di lui la seconda linea è stata meno pericolosa, ed anche dalla terza ci si può attendere qualcosa di più soprattutto pensando ad Eggenberger, autore di un inizio di stagione piuttosto deludente.
In generale questa è comunque una sconfitta che non lascia troppo amaro in bocca, perché anche nel contesto di Berna si è visto un Ambrì Piotta convincente.
IL PROTAGONISTA
Patrik Nemeth: Dal colosso svedese non ci si aspettano punti, ma piuttosto quella solidità che alla difesa del Berna era mancata nel recente passato. Venerdì si ha avuto un esempio perfetto di quanto possa essere prezioso per gli orsi, con Nemeth capace di rappresentare un muro difficilmente valicabile ad immagini delle tantissime chiusure difensive anche i momenti delicati.