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Lugano

Il Lugano si complica la serata, ma l’Ajoie si piega per 4-2

La squadra di Wohlwend si fanno valere con pattinaggio e fisicità, ma i bianconeri escono nel finale. Primi gol per LaLeggia, Peltonen e Cormier

(Photobrusca & Luckyvideo)

Il Lugano si complica la serata, ma l’Ajoie si piega per 4-2

LUGANO – AJOIE

4-2

(0-0, 2-1, 2-1)

Reti: 20’17 Kohler (Devos) 0-1, 26’18 LaLeggia (Granlund, Thürkauf) 1-1, 39’05 Fazzini (Granlund, Thürkauf) 2-1, 53’28 Peltonen (Thürkauf) 3-1, 56’57 Cormier (Carr) 4-1, 58’22 Audette (Asselin) 4-2

Note: Cornèr Arena, 4’173 spettatori
Arbitri: Mollard, Piechaczek; Cattaneo, Kehrli
Penalità: Lugano 5×2, Ajoie 3×2

Assenti: Michael JolyBernd Wolf (infortunati), Thibault FattonStephane PatryJeremi GerberArno SnellmanRoberts Cjunskis (sovrannumero)

LUGANO – Per poter festeggiare la prima vittoria davanti al suo pubblico, il Lugano è dovuto passare da una serata complicatissima, la classica “rogna” di quella che di fatto dovrebbe essere la squadra più debole del campionato, ma che ha deciso di vendere la pelle a carissimo prezzo.

Non è un caso se l’Ajoie di Christian Wohlwend è già riuscito a battere il Davos a Porrentruy, Hazen e compagni sono messi in pista benissimo dal loro coach. Il Lugano, con la stessa formazione di movimento di questo inizio campionato ma con di nuovo Koskinen a fare la staffetta in porta a scapito di Schlegel, si è fatto sorprendere non solo dalla quadratura con cui gli ospiti coprivano il proprio slot e la gabbia nella quale veniva attirato a centro pista, ma anche da un’esplosività fisica avversaria di prim’ordine.

Questa fisicità ha permesso all’Ajoie di mettere in piedi un forecheck asfissiante che ha scoperto quei problemi che la squadra di Gianinazzi aveva già mostrato nelle prime uscite, con alcune complicazioni di troppo nelle uscite dal terzo e le slegature tra compagni di linea.

(Photobrusca & Luckyvideo)

I padroni di casa non sono in fondo partiti male, hanno messo una certa pressione sull’ottimo Ciaccio nei primi minuti, proponendo anche un power play mobile e pungente, ma poi sono andati in difficoltà quando hanno lasciato un po’ la presa, cadendo in falli di inseguimento e passando gli ultimi minuti della prima frazione in un lungo box play. Merito dei bianconeri di essere riusciti a sbarrare tutte le vie di accesso verso Koskinen – il power play dell’Ajoie è ancora fermo a zero reti –  ma è normale pensare che in quei minuti il dispendio di energie sia andato a sfavore di Fazzini e compagni.

Il Lugano è stato comunque capace di reagire al gol a freddo di Kohler in entrata di secondo periodo (amnesia totale nel piazzamento difensivo al primo cambio) e in qualche maniera, seppure senza brillare alla seconda pausa le reti di LaLeggia e Fazzini (entrambi alla prima marcatura stagionale) hanno tranquillizzato un po’ tutti.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Per uscirne del tutto però il Lugano ha dovuto attendere i minuti finali, ha rischiato molto, ha pasticciato in retrovia – Mirco Müller, Alatalo e Andersson tra i peggiori – ma ha avuto la pazienza di attendere che l’Ajoie andasse in corto di ossigeno anche logicamente e ha colpito con opportunismo proprio quando gli ospiti stavano pensando alla rimonta.

Il gol di Peltonen, sul quale c’è un lavoro bellissimo di Thürkauf, e quello di Cormier, entrato gradualmente in partita con Zanetti relegato in panca hanno sigillato una vittoria complicata e sudata (non senza il pasticcio di Andersson che ha favorito il 4-2) con una squadra tremendamente battagliera che ha messo più in evidenza i punti su cui il Lugano dovrà crescere.

Ordine, pazienza e pulizia in uscita dal terzo devono essere imprescindibili, mentre occorre più vicinanza tra reparti e compagni di blocco per riuscire a saltare il forecheck e crearsi i break, esercizio in cui gli ospiti sono riusciti invece in diverse riprese, soprattutto nel secondo periodo.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Il Lugano ha comunque mostrato il potenziale di una squadra capace di vincere nel finale una partita durissima e interpretata male, anche se vanno dati i meriti ai ragazzi di Wohlwend per l’instancabile pattinaggio e la forza di volontà.

E se il Lugano vuole veramente sfruttare questo suo potenziale, allora dovrà assolutamente lavorare su semplicità, concretezza e comunicazione sul ghiaccio, in attesa che dopo LaLeggia (bella partita la sua, aldilà del missile in power play), Fazzini, Peltonen e Cormier arrivi anche il momento di Ruotsalainen, martedì sera apparso un po’ fumoso e fuori posizione durante la manovra, ma probabilmente per il motorino finlandese sarà solo questione di tempo.


IL PROTAGONISTA

Calvin Thürkauf: Un vero e proprio treno in corsa. L’unico assieme a pochi altri a riuscire a sottomettere i propri avversari nei duelli fisici, quasi impossibile da fermare a ghiaccio aperto, e ancora dominante agli ingaggi con il 70% di riuscita. E infine è suo il grande merito del lavoro sul gol di Peltonen che ha chiuso il match, con un recupero del disco di gran forza alle assi e la visione di gioco che ha liberato il numero 52 al tiro. Capitano vero e punto di forza imprescindibile.


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