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Interviste

Maier: “Giocare ad Ambrì è sempre dura, non siamo mai entrati davvero in partita”

Il difensore del Rapperswil fa autocritica: “Siamo arrivati con una buona preparazione, ma credo che i troppi errori individuali, i tanti dischi regalati e alcuni duelli persi su tutto l’arco della partita ci abbiano condannato alla sconfitta”

AMBRÌ – Non è stato decisamente l’inizio di campionato atteso per Fabian Maier e il suo Rapperswil, battuto al debutto per 5-2 dall’Ambrì Piotta alla Gottardo Arena. Il difensore fa autocritica.

“Siamo arrivati con una buona preparazione, ma credo che i troppi errori individuali, i tanti dischi regalati e alcuni duelli persi su tutto l’arco della partita ci abbiano condannato alla sconfitta. Abbiamo concesso troppe occasioni da rete all’Ambrì, non siamo praticamente mai riusciti a entrare veramente in partita”.

Cinque reti incassate sono tante, anche in CHL non siete stati molto impermeabili, sei preoccupato?
“Non direi, era solamente il primo match di campionato, ma diciamo che siamo tornati sulla terra. Ora si tratta di analizzare bene l’accaduto, cercare di capire il motivo, siamo un ottimo gruppo, lavoriamo duro, in maniera disciplinata e che sa giocare il sistema. Contro il Berna sabato ci vorrà un’altra prestazione e una reazione”.

I leventinesi ti hanno sorpreso in questa prima partita?
“No, ad Ambrì, davanti al pubblico di casa, è sempre importante resistere nei primi minuti, ma appunto noi non siamo mai entrati nel vivo del gioco. Abbiamo concesso troppo e i nostri avversari, grazie anche all’entusiasmo dei propri tifosi, sono entrati in un flow positivo. Siamo sì riusciti a girare la sfida, ma essendo indisciplinati non siamo riusciti a mantenere la giusta rotta. Giocare qui è sempre dura, i biancoblù non mollano mai”.

Hai parlato dei fans, i vostri hanno boicottato la trasferta a causa dei prezzi a loro avviso troppo alti. Avete avvertito la loro mancanza, è una parziale spiegazione in merito alla vostra scialba prova?
“A mio avviso i nostri tifosi in trasferta sono i migliori, sono sempre tantissimi e ci sostengono, ma non possiamo aggrapparci a ciò, non credo la loro assenza abbia influito. Siamo professionisti, dobbiamo andare a tutto gas e applicare il nostro sistema anche senza il loro supporto e la loro presenza”.

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