AMBRÌ – Una delle più grandi prove a cui sarà sottoposto l’Ambrì Piotta nell’imminente stagione sarà verificare la solidità della propria difesa svizzera, che promette di essere uno degli elementi determinati per il percorso dei biancoblù.
Nella partita di preparazione di martedì contro il Davos è stato dunque mandato in pista un lineup senza difensori stranieri, ma composto da tanti elementi che vogliono conquistarsi un posto oppure scalare le gerarchie agli occhi di Luca Cereda. Tra di loro c’è anche il ticinese Isacco Dotti.
“Durante la partita siamo cresciuti. Abbiamo iniziato senza la giusta aggressività nel nostro gioco, ma sicuramente c’è del positivo nell’essere riusciti a recuperare nel risultato sino ad arrivare sul 2-2”, ha commentato il difensore. “Un paio di episodi hanno poi condizionato il finale, con una rete giustamente annullata a noi ed il loro gol viziato da un offside… Ma durante le amichevoli non c’è il video, dunque succede quel che succede. Abbiamo comunque trovato la giusta intensità e aggressività nel terzo tempo, questo ci lancia verso l’ultima partita di preparazione, che non sarà tanto amichevole visto che incontreremo il Lugano. Poi finalmente si inizia”.
Il derby sembra insomma la partita giusta per entrare in clima campionato…
“Ovviamente non ci saranno punti in palio, ma sul piatto c’è sempre la sana rivalità con i cugini, dunque sicuramente sarà un ottimo step per arrivare all’inizio del campionato con tanta grinta”.
Martedì avevate una difesa senza stranieri, c’è molta concorrenza interna per i posti disponibili. In parte è una dinamica nuova…
“Esatto, tutto è iniziato da zero ed i posti per tutti sono lì da prendere. Tra noi giocatori c’è un buon clima, tutti danno il meglio e questa competitività impone a tutti di spingersi ai propri limiti. Questo sicuramente fa bene alla squadra”.
Anche tu dovrai lottare per il tuo spazio, dopo una scorsa stagione che era stata difficile. Una volta terminata come l’avevi valutata?
“Chiaramente non ero contento, era andata meno bene di quella precedente. Da quando avevo iniziato il mio percorso ad Ambrì avevo sempre fatto dei piccoli passi avanti ogni stagione, mentre in quella passata c’è stata una battuta d’arresto. Penso faccia parte della vita avere alti e bassi, ora però come dicevo tutto comincia da zero ed è questo il bello… Si può ripartire con tanta voglia di fare bene”.
In squadra ci sono tanti giovani che spingono per avere un posto, mentre oggi tra i difensori svizzeri tu sei quello più “vecchio”…
“Sì, me ne sono reso conto. La stessa cosa era successa anche a Bellinzona contro i Rockets, ed in quell’occasione ci avevo pensato ancora di più perché era stato con loro in Swiss League che avevo trovato il trampolino per rilanciare la mia carriera. Poi di colpo mi sono ritrovato ad essere il difensore più vecchio sul ghiaccio, ed ho proprio pensato “sì, il tempo passa davvero per tutti”. Sicuramente fa piacere avere in squadra diversi giovani, sono bravi e si impegnano con serietà. È bello dare loro qualche consiglio che anni fa avevo imparato dai giocatori più esperti, come ad esempio un Michael Ngoy da cui ho imparato tantissimo, e spero di poter dare anch’io una mano in questo senso”.
All’inizio della stagione manca ora una decina di giorni. Iniziare con il piede giusto per voi sarà fondamentale…
“Sicuramente, chi bene inizia è a metà dell’opera. Ora iniziamo a guardare alla prossima partita con l’obiettivo di sistemare alcuni dettagli che martedì non hanno funzionato perfettamente, come ad esempio l’attitudine dall’inizio alla fine… Vogliamo iniziare dal primo minuto nella maniera giusta. Da questo punto di vista dobbiamo spingere. Pian piano tutti iniziano a sentire la fame dell’inizio del campionato, dunque saranno di dieci giorni di countdown interessanti”.