AMBRÌ – L’Ambrì Piotta nella mattinata di venerdì ha aggiunto due pedine fondamentali in vista della prossima stagione, annunciando l’avvenuto ingaggio del centro canadese Laurent Dauphin e dell’ala svedese Jakob Lilja.
“Nel commentare questi due ingaggi bisogna partire dalla situazione di Filip Chlapik”, ci ha spiegato il DS biancoblù Paolo Duca. “Purtroppo sua moglie ha avuto una gravidanza problematica, con dei periodi in ospedale ed il ritorno in Cechia per stare vicino alla famiglia. Abbiamo cercato delle soluzioni pratiche, che erano però molto difficili da trovare”.
L’ingaggio di Lilja arriva dunque in sua sostituzione…
“Cercavamo un giocatore simile, ma che potesse portare maggiore energia sul ghiaccio ed andare in maniera più diretta sulla porta avversaria, così da creare anche pressione e spazi per i compagni. Lilja è un giocatore con queste caratteristiche, anche se non ha il potenziale offensivo di Chlapik… Non mi aspetto che segni lo stesso numero di gol, ma che aumenti la nostra velocità, energia e pressione. Elementi che nel passato campionato erano mancati”.
Con la firma di Dauphin non si vuole invece sostituire Heim…
“Esatto, il suo arrivo è da interpretare piuttosto pensando al profilo che cercavamo in Shore, che purtroppo non aveva funzionato. Anche in questo caso volevamo un centro completo, che possa giocare tanti minuti e contribuire all’occorrenza offensivamente, sia in situazione di vantaggio che di svantaggio. Pure lui non mi aspetto di vederlo in cima alla lista dei marcatori, ma che possa contribuire in situazioni diverse e importanti. Nella sua carriera è passato spesso tra AHL e NHL con ruoli diversi, ma quando ha potuto giocare costantemente al centro ha avuto anche buone statistiche agli ingaggi”.
Pensando al contributo e alle caratteristiche di Heim, trovare un diretto sostituto era impossibile…
“Trovare uno svizzero che potesse prendere uno-a-uno il suo posto era impensabile. Confidiamo che come nel suo caso, quando era arrivato dopo la partenza di Marco Müller, ci siano dei giovani come Landry e De Luca che possano fare dei passi avanti e coprire il buco che ha lasciato. A corto termine faremo inoltre un ragionamento in questo senso pensando al profilo del settimo straniero. Avere una pedina in più – vista la presenza di Juvonen – è un bel vantaggio, ma non facciamo promesse in questo senso. Agiremo se avremo la sensazione di aver trovato il giocatore giusto, anche se la storia insegna che durante la stagione lo straniero extra prima o poi arriva sempre. L’ideale sarebbe un attaccante flessibile, che possa giocare sia all’ala che al centro”.
La presenza di Spacek si può dunque dare per certa la prossima stagione?
“Ha un contratto con l’Ambrì, e noi confidiamo nel suo contributo. Crediamo in lui, è un giocatore dal talento particolare e siamo fiduciosi che sarà ancora uno dei nostri leader offensivi”.
Nelle passate settimane si era inoltre parlato di ulteriori mezzi a disposizione dello staff tecnico, come un secondo assistente…
“Stiamo facendo le nostre valutazioni, non vogliamo aggiungere una persona solamente per il gusto di farlo. Se troveremo la figura giusta, che potrà darci una mano, allora vedremo se si potrà concretizzare l’idea. Ovviamente più persone hai a disposizione per lavorare individualmente oppure analizzare gli avversari, meglio è. Le nostre avversarie hanno praticamente tutte almeno due assistenti, che diventano anche tre oppure quattro in altri campionati”.
In questo periodo un pensiero deve inoltre andare ai Bellinzona Rockets…
“L’accordo con i GDT è stato firmato, ma continuano le discussioni con altre squadre che potrebbero venir coinvolte, in particolare una. Sulla composizione dello staff c’è un’idea molto avanzata, che verrà però ultimata solamente quando avremo la risposta definitiva del club aggiuntivo. Noi poi forniremo come sempre i nostri giocatori, ma formare l’ossatura della squadra sarà compito del nuovo DS dei Rockets, sulla linea di quanto aveva fatto Sebastien Reuille in passato”.