USA – LETTONIA
3-4
(2-2, 0-0, 1-1; 0-1)
Reti: 7’49 Roberts Bukarts (Dzierkals) 0-1, 9’45 Grimaldi (Perunovich, Djork) 1-1, 16’08 Jaks (Rihards Bukarts, Indrasis) 1-2, 19’03 Grimaldi (Perunovich, Coronato) 2-2,46’19 Coronato (Samber, O’Connor) 3-2, 54021 Rubins (Locmelis, Rihards Bukarts) 3-3, 61’22 Rubins (Daugavins, Jaks) 3-4
Note: Nokia Arena, 11’033 spettatori
Penalità: USA 5×2, Lettonia 4×2
TAMPERE – Per come l’hanno vissuta visceralmente e per la passione che ci hanno messo, nessuno più dei lettoni meritava questa medaglia. È “solo” un bronzo, si potrebbe dire, ma la prima medaglia della storia della Lettonia ai campionati mondiali di hockey se la sono messa al collo non solo giocatori e staff tecnico, ma anche le migliaia e migliaia di tifosi che da Riga a Tampere hanno spinto con tutto il loro cuore la loro nazionale.
E anche la Nokia Arena ha tremato quando Rubins, roccioso difensore tutt’altro che abituato alla rete, al 54′ e al 61’22 è andato a segno due volte con i gol valsi prima il 3-3 e poi il 4-3 sinonimo di medaglia di bronzo, per le due reti di gran lunga più importanti della sua carriera e della nazionale baltica.
E la Lettonia, come la Germania finalista, anche contro gli USA ha dimostrato di essere stata forse la nazionale che a questa rassegna iridata ha meglio incarnato lo spirito del torneo e di quello che vale rappresentare il proprio paese.
Con una squadra tecnicamente tutt’altro che irresistibile, fondata su uno zoccolo duro ormai attempato e priva di grandi talenti generazionali, la Lettonia era però entrata in una vera e propria missione in questo suo mondiale per metà casalingo, e alle parole di alcuni suoi interpreti che volevano essere un “intero paese” che va sul ghiaccio, si sono uniti i fatti.
E quel Harijs Vitolins da più parti ripudiato se non per qualche incarico ad interim e un’intera vita passata a fare l’assistente, oggi ha una medaglia al collo dopo un torneo passato senza fare grossi proclami ma con la calma e le poche parole che sempre lo hanno contraddistinto, una bella rivincita per colui che da oggi sarà a tutti gli effetti un eroe nazionale.
Due volte in vantaggio nel primo periodo con le reti di Roberts Bukarts e Jaks ma raggiunti due volte dall’inarrestabile Grimaldi, la Lettonia ha dovuto per la prima volta inseguire gli americani dopo che la squadra di Quinn si è portata avanti con Coronato, prima che Rubins con la sua doppietta ribaltasse in maniera decisiva la sfida tra il 54′ e il 61′, facendo esplodere di gioia le migliaia di lettoni presenti a Tampere.
Per la nazionale di Vitolinsh e Nummelin si scrive un pezzo di storia, con la prima medaglia in assoluto, mentre gli USA allenati da David Quinn si devono accontentare di un quarto posto dopo quella che sembrava un’inarrestabile cavalcata fino alle semifinali.
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