USA – GERMANIA
3-4
(2-2, 1-0, 0-1; 0-1)
Reti: 1’11 Tuch (O’Connor, Grimaldi) 1-0, 3’56 Grimaldi (Tuch) 2-0, 12’22 Tiffels (Fischbuch, Kahun) 2-1, 16’03 Szuber (Sturm, Peterka) 2-2, 28’47 Eyssimont (O’Connor, Garland) 3-2, 58’37 Noebels (Kahun, Gawanke) 3-3, 67’32 Tiffels (Kahun, Müller) 3-3
Note: Nokia Arena, 8’011 spettatori
Penalità: USA 3×2, Germania 2×2
TAMPERE – Chi l’avrebbe mai detto? A un certo punto del girone preliminare la Germania era sul punto di essere eliminata e addirittura quasi in lotta con l’Ungheria e l’Austria per non retrocedere in D1A, dieci giorni più tardi Seider e compagni sono in finale contro il Canada.
Per la prima volta all’atto conclusivo di un torneo iridato in formula moderna – con miglior risultato il quarto posto del 2010 e del 2021 – la selezione tedesca ha avuto la meglio sui finora imbattuti Stati Uniti d’America, in una semifinale che dopo pochi minuti sembrava ormai segnata.
Con Alex Tuch in rete dopo poco più di un minuto e Grimaldi a firmare il raddoppio al quarto scarso, pareva che ormai gli USA fossero ancora sulla strada di un facile successo dopo il cammino senza intoppi fino a questa sfida.
I ragazzi di Quinn hanno fatto l’errore di addormentare il gioco invece di tenere alto il ritmo per mettere in difficoltà la difesa tedesca, e piano piano la “Mannschaft” ha cominciato a farsi vedere dalle parti di Desmith e a prendere fiducia, tanto da riuscire a pareggiare la partita ancora prima del ventesimo, grazie a Tiffels e Szuber.
Con il 2-2 del primo tempo la partita si è resa stagnante e poco attrattiva, in un contesto freddo e poco rumoroso, fino al 28′, quando Eyssimont ha riportato avanti gli americani, con il gol che ancora una volta sembrava poter essere decisivo.
Illusione pure questa, perché la Germania ancora con pazienza non si è mai arresa, fino ad arrivare al pareggio di Noebels al 58’37, per poi raggelare i sogni degli USA con la splendida rete di Tiffels all’overtime, dopo che Niederberger aveva tenuto in piedi la baracca per diversi minuti.
Piangono gli USA, costretti alla finalina con la Lettonia e forse un po’ supponenti dopo aver trovato molto facilmente le prime due reti, e ride la Germania, quasi spacciata dieci giorni fa ma poi protagonista di una cavalcata esaltante che per la prima volta nella storia la mette nella posizione di giocarsi l’oro mondiale.
Una bella rivincita anche per il 64enne Harold Kreis, in grado di fare meglio di tutti i suoi predecessori sulla panchina tedesca.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)
HIGHLIGHTS
Partner
