LUGANO – GINEVRA
2-0
(0-0, 1-0, 1-0)
Reti: 31’13 Andersson 1-0, 52’20 Carr (Zanetti) 2-0
Note: Cornèr Arena, 5’242 spettatori
Arbitri: Stolc, Hürlimann; Fuchs, Gurtner
Penalità: Lugano 3×2, Ginevra 5×2
Assenti: Mark Arcobello, Brett Connolly (infortunati), Jeremi Gerber, Yves Stoffel, Davide Fadani, Alessandro Villa (sovrannumero)
LUGANO – La voleva una serata così il Lugano, la desiderava e l’ha ottenuta con tutte le sue forze, fisiche e mentali. Il 2-0 strappato con coraggio e tanta determinazione al Ginevra vale l’importantissimo pareggio immediato nella serie, e trovare una vittoria all’esordio casalingo dopo la sconfitta a Les Vernets era sicuramente fattibile ma non scontato.
La squadra di Gianinazzi ha invece sfruttato il suo ambiente casalingo, in una Cornèr Arena forse non piena come ci si poteva aspettare ma sicuramente caldissima e vogliosa di vivere le emozioni dei playoff. E il pubblico alla fine è stato accontentato, ha avuto la sua battaglia e la sua vittoria, potendo applaudire a piene mani una squadra che tra i suoi mille difetti sta riuscendo comunque a tirare fuori il meglio di se e a mettere in difficoltà la corazzata granata.
Certo, al Servette mancava per l’occasione Tömmernes, ma nella collezione di armamenti a disposizione di Jan Cadieux non può esserci spazio per le scuse seppure con l’assenza di un tale fuoriclasse che giocoforza ha cambiato un po’ il volto della sua squadra.
Il Lugano gli altri pezzi da novanta degli avversari ha saputo neutralizzarli alla grande, gestendo benissimo gli spazi nello slot difensivo e dietro la porta di Koskinen, portando al largo gli attaccanti ginevrini potendo contare sulla capacità del portiere finlandese di coprire al meglio la propria porta sui tiri più defilati e angolati. Pochissime volte infatti il numero 19 ha dovuto fronteggiare tentativi in verticali, il grosso dei dischi sparati dal Servette è arrivato da posizioni più esterne verso la sua gabbia.
Sul fronte offensivo invece il Lugano ha trovato molti più spazi oltre la linea blu, creando più densità nella zona neutra per costruirsi i suoi break, con l’esempio migliore quello che ha portato al fondamentale 2-0 di Carr fabbricato con grande classe e pazienza assieme a Zanetti.
Questa fragilità nel cono davanti a Descloux, vista già nel primo tempo, quando il Lugano ha spinto di più ma senza trovare la rete, ha spinto il Ginevra a cambiare le sue partenze dal proprio terzo, riuscendo col passare dei minuti a saltare il forecheck dei bianconeri ma trovando poi poche soluzioni in velocità una volta passata la metà pista.
Omark e compagni hanno faticato parecchio a trovare continuità con le azioni offensive, non riuscendo a scardinare il fortino eretto dal Lugano, e anche nel forcing finale, giocato senza portiere sia in power play che a parità numerica per più di tre minuti complessivi hanno solo scalfito l’apparato difensivo bianconero, che ha gestito con personalità anche quei momenti finali.
Non era scontata questa prima vittoria, il Lugano oltretutto non vinceva una partita di playoff dal 2021, quando sulla panchina sedeva ancora Serge Pelletier, ma soprattutto non era scontata per la pressione di dover sfruttare la prima casalinga e non lasciare scappare il forte avversario.
I bianconeri hanno dimostrato di poter mettere in difficoltà uno squadrone come quello di Cadieux pattinando più di tutti e dimostrandosi disciplinati al massimo in retrovia, ma su una serie di playoff serviranno – almeno – altre tre di queste prestazioni, perché l’impresa rimane durissima.
Dalla sua il Lugano scopre anche un coach intelligente come Gianinazzi che non si è per niente fatto intimorire dal momento e dalla posta in palio, preparando tatticamente in maniera eccellente anche questa importantissima partita.
L’allenatore bianconero era atteso lui stesso a fare la mossa dopo Gara-1 per rimettere in carreggiata i suoi ragazzi e il 30enne non ha deluso, mettendo in pista una squadra quadrata, determinata e intelligente, che non si è fatta sopraffare dal nervosismo quando Hartikainen e Winnik l’hanno messa un po’ sul fisico e un po’ sullo sporco, uscendo bene da quei momenti concitati, difendendo bene il vantaggio decisivo trovato da Andersson poco prima.
Sono i playoff, tutto va più veloce e nulla è scontato. E il Lugano vuole assolutamente rendere questa sfida tra il primo e il decimo della classe il meno scontata possibile.
IL PROTAGONISTA
Samuel Guerra: La crescita del difensore bianconero è arrivata fino ai playoff e la sua prova contro il Ginevra è l’immagine della solidità in retrovia dei bianconeri. Ha giocato con calma e tranquillità, recuperando alle assi tantissimi dischi, e anche quando c’era da ansimare con la panchina lontana ha tenuto duro, ad immagine di un cambio nel secondo periodo in cui ha portato a termine quattro chiusure alle assi dietro Koskinen senza mai mollare la presa.
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