RAPPERSWIL – LUGANO
5-2
(2-1, 0-1, 3-0)
Reti: 6’40 Cervenka (Moy, Albrecht) 1-0, 11’35 Connolly (Morini, Klok) 1-1, 16’39 Noreau (Albrecht) 2-1, 33’39 Marco Müller (Klok) 2-2, 44’07 Schroeder (Moy, Cervenka) 3-2, 56’49 Cervenka (Rowe, Moy) 4-2, 59’17 Moy (Rowe) 5-2
Note: SGK Arena, 4’418 spettatori
Arbitri: Mollard, Fonselius; Wolf, Urfer
Penalità: Rapperswil 3×2, Lugano 4×2
Assenti: Julian Walker, Elia Riva, Stephane Patry (infortunati), Loic Vedova, Kris Bennett, Nicolò Ugazzi, Yves Stoffel, Gregory Bedolla, Jari Näser (Ticino Rockets), Mikko Koskinen (sovrannumero)
RAPPERSWIL – Quella giocata tra Rapperswil e Lugano potrebbe sembrare una facile e chiara vittoria dei Lakers contro i bianconeri a chi si dovesse solo soffermare al risultato numerico, quel 5-2 che brillava sul tabellone della SGKB Arena alla terza sirena.
E alla fine, a fare i pratici è quello che conta ai fini della classifica e nient’altro, ma il risultato finale non rende giustizia alla partita del Lugano nemmeno in minima parte, ecco perché potrebbe ingannare i più che la sfida non l’hanno vista. A fare la differenza, sostanzialmente, è stata la concretezza dei Lakers con il loro micidiale power play, che in un paio di occasioni ha comunque visto l’aiuto dei bianconeri per rendergli la vita più facile, mentre sull’altro fronte c’è da mangiarsi le mani per le occasioni sprecate, soprattutto a cinque contro cinque.
Perché a parità numerica non bisogna farsi alcun problema nel dire che la squadra di Luca Gianinazzi è stata la migliore sul ghiaccio sangallese, capace di portare all’errore il Rapperswil in diverse occasioni operando un forecheck molto attivo nel terzo offensivo. Questi errori in uscita dal terzo e in gestione del disco da parte di Profico e compagni hanno sempre fatto il gioco del Lugano, che intelligentemente ha sempre messo un uomo più arretrato al centro per recuperare il disco e creare una sorta di “breakout” sulla linea blu offensiva per arrivare su Nyffeler in più di un’occasione in due-contro-uno oppure tre-contro-due.
Ed è proprio lì che i bianconeri hanno ciccato le loro possibilità, con i soli Connolly e Marco Müller capaci di infilare il disco in rete. In verità ci sarebbe stata anche la rete di Fazzini per quello che sarebbe stato il 3-3 nel terzo periodo, ma il gran tiro del numero 17 è stato reso vano dal coaches challenge chiamato da Hedlund, con il successivo annullamento del gol per disturbo sul portiere di Josephs.
L’annullamento del gol, ai fini puramente del regolamento, è giusto, semmai a fare discutere è una regola che snatura l’hockey e diventa di difficile interpretazione (si vada a rivedere anche il gol annullato Bodenmann nel derby tra ZSC Lions e Kloten), tanto che l’abitudine degli arbitri nel valutare una situazione rimasta tale per anni non ha mai portato all’annullamento di una rete direttamente dal ghiaccio, ma sempre dopo una chiamata per coaches challenge.
Ad ogni modo, il Lugano quel gol annullato lo ha comunque digerito bene, i bianconeri hanno continuato a macinare gioco e cercare la massima prudenza in difesa, tanto che il Rapperswil anche nel terzo tempo non è mai riuscito ad alzare il ritmo a suo piacimento, potendo però contare su un paio di errori del Lugano, tra l’ingenuità di Andersson nel prendersi quei due minuti e l’errore di Arcobello in gestione del disco in una situazione apparentemente tranquilla.
È stato molto di più invece il lavoro di Nyffeler, che ha visto tanti tentativi del Lugano arrivare da vicino a insidiare la sua area di porta, ma spesso tra le fila dei bianconeri è mancata la decisione giusta o la cattiveria nelle conclusioni a rete. Quasi mai si è visto un giocatore ospite tirare al volo “vada come vada”, tante, troppe invece le situazioni in cui il tiratore ha sempre aspettato troppo, permettendo a Nyffeler di riposizionarsi o di uscire quel tanto che bastava per chiudere ogni pertugio e rendere la porta molto più piccola.
Un peccato per i bianconeri uscire a bocca asciutta dopo una prestazione comunque convincente per quel che riguarda il gioco a cinque-contro-cinque, mentre dovrà dare parecchio lavoro il fatto di aver subito quattro reti in quattro box play, proprio sapendo che la superiorità del Rapperswil è un punto di grandissima forza di Cervenka e compagni.
Gianinazzi però potrà salire sul bus verso il Ticino con la consapevolezza che sul piano del gioco di squadra, del lavoro e della determinazione il suo Lugano ha ripetuto le prestazioni delle ultime giornate in casa della terza in classifica e che con qualche aggiustamento potrà tornare a fare risultato.
IL PROTAGONISTA
Melvin Nyffeler: È vero che a risaltare sul tabellino è il nome di Cervenka, ma aldilà delle due reti il topscorer del Rapperswil non è stato brillante come suo solito, mentre Nyffeler ha avuto il suo gran da fare nel fermare gli attacchi del Lugano. Incolpevole sulle reti, il numero 60 ha giocato con ottima sicurezza, risultando molto efficace soprattutto nei tentativi dalla corta distanza e facendo sentire la presenza in area di porta.