LUGANO – La sconfitta domenicale contro il Davos ha messo a nudo di nuovo i limiti del Lugano, che non solo non riesce a dare una svolta al proprio campionato ma continua pure a subire troppe reti, perdendo la terza partita di fila alla Cornèr Arena.
Il ceco Lukas Klok è stato ingaggiato proprio per dare una mano in questa situazione, ma per il momento il nuovo numero 41 bianconero deve pensare soprattutto a calarsi nella nuova realtà in cui è stato catapultato all’improvviso e nel giro di pochi giorni: “Devo dire che è stato facile ambientarmi anche se le cose sono andate molto in fretta in questi giorni. La squadra mi ha accolto molto bene e tutti cercano di farmi stare a mio agio e di inserirmi al meglio, sono molto felice di essere qui”.
Lukas Klok, una vittoria a Ginevra al tuo esordio e domenica una sconfitta secca contro il Davos, che idea ti sei fatto in queste due partite della situazione del Lugano?
“Personalmente trovo che anche contro il Davos non abbiamo fatto una brutta partita nel complesso, ma abbiamo subito pagato caro gli errori in difesa e questo ha subito reso difficile la sfida. È un peccato non essere riusciti a segnare con tutte quelle occasioni da rete create, piano piano stavamo ritrovando un po’ di fiducia e abbiamo spinto parecchio, ma ancora un paio di errori ci hanno condannati. Occorre solo guardare avanti e preparare al meglio le prossime partite”.
Uno dei problemi che stanno emergendo sono le troppe reti subite, dover sempre inseguire alla lunga diventa frustrante…
“Sicuramente non dovremmo trasformare ogni partita in uno show dei gol, subire così tanto ci penalizza e cercare ogni volta la rimonta diventa difficile. Dobbiamo gestire meglio i momenti iniziali e portare dalla nostra parte la partita cercando di andare in vantaggio di una o due reti, non dovremmo essere sempre costretti a segnare cinque gol per sperare di vincere”.
Nel tuo stile di gioco abbiamo visto tanto lavoro difensivo ma anche qualche partenza in contropiede, fa tutto parte delle tue caratteristiche?
“Mi piace personalmente partire dalla zona difensiva e cercare di aggiungermi all’attacco, ma il mio compito principale è quello di essere solido dietro prima di aiutare la transizione. Mi sto ancora adattando al gioco della squadra e ai miei compagni, cercando di muovere il puck il più velocemente possibile per liberare la zona difensiva e far ripartire le azioni. Certo, amo giocare con il disco sul mio bastone, ma la cosa più importante è aiutare la squadra a subire meno reti”.