GINEVRA – LUGANO
4-7
(3-0, 0-4, 1-3)
Reti: 4’06 Richard 1-0, 7’21 Hartikainen (Omark, Jooris) 2-0, 17’48 Berthon (Auvitu, Rod) 3-0, 21’31 Connolly (Arcobello) 3-1, 27’49 Carr (Connolly, Alatalo) 3-2, 31’59 Thürkauf (Koskinen) 3-3, 32’36 Arcobello (Connolly) 3-4, 47’04 Marco Müller (Carr) 3-5, 50’00 Winnik (Karrer) 4-5, 53’13 Arcobello (Morini, Connolly) 4-6, 59’15 Arcobello (Connolly) 4-7
Note: Les Vernets, 6’727 spettatori
Arbitri: Lemelin, Hungerbühler; Altmann, Gurtner
Penalità: Ginevra 2×2′, Lugano 3×2′
Assenti: Markus Granlund, Troy Josephs (infortunati), Calle Andersson (ammalato), Stephane Patry, Loic Vedova, Julian Walker (Ticino Rockets)
GINEVRA – Venti minuti che non hanno (purtroppo) stupito nessuno. Il Lugano in completa balìa del Servette, un paio di timidi tentativi di impensierire Descloux, uno scivolone di Koskinen e tre reti da portarsi in giro alla prima pausa.
Insomma, quanto visto nel primo tempo a Les Vernets rispecchiava con tristezza quello che era il Lugano di queste settimane. Poi qualcosa deve essere successo, non per forza con chissà che avvenimento nello spogliatoio, ma quei primi venti minuti stavolta nella testa di qualcuno devono essere suonati come una “wake up call”. Forse è stata proprio la rete di Brett Connolly a svegliare tutti, perché una reazione da parte dei bianconeri era ormai attesa da settimane, ma quello che è successo a partire dal secondo periodo di Ginevra ha dell’impensabile.
E non c’erano grandissime premesse per questo incontro, oltre a quanto visto anche nel derby, i bianconeri si sono presentati sì con il nuovo ingaggio, il difensore Lukas Klok, ma anche senza Andersson e Josephs, oltre a Granlund. Ecco perché l’esordio in fretta e furia del nazionale ceco non poteva comunque cancellare i dubbi verso la trasferta in casa della capolista.
Invece il Lugano con un colpo di spugna improvviso ha cancellato quel brutto primo tempo ma non solo, ha dato risposte sul piano caratteriali che non si vedevano da tempo e finalmente è stato preso per mano dagli stranieri offensivi e in particolare da parte dei propri leader designati.
Quel Mark Arcobello finito al centro dei mugugni e delle polemiche ha finalmente onorato la C di capitano con una prestazione vera, non solo per i punti – tre reti, di cui due da attaccante di razza e di fiducia ritrovata – ma anche di personalità e finalmente non più limitata al semplice compitino difensivo e poco più.
Vedremo, da questi lampi improvvisi ci sono sempre le conferme da attendere, ma appare probabile che le pungolate di questi giorni subite dal capitano bianconero possano aver smosso qualcosa sotto la scorza e tirato fuori l’orgoglio, sperando che anche per il numero 36 possa esserci finalmente una svolta.
E poi c’è Brett Connolly, irritante per partite intere, quasi anarchico e impossibile da capire per i compagni, il 30enne se n’è uscito da vero e proprio protagonista della rimonta con una rete e quattro assist, guidando la squadra sia in attacco che aiutando in fase difensiva, usando finalmente il fisico in maniera ideale per fare spazio nello slot.
Dopo la prima rete da parte del canadese tutto il Lugano è improvvisamente cresciuto, ha saputo finalmente sfruttare anche il “momentum” dalla propria parte e insaccare con sicurezza tutte quelle reti che non gli erano riuscite nelle scorse partite, tenendo pure a distanza il Ginevra che in quei dodici minuti di rimonta bianconera ci ha capito ben poco, forse sottovalutando la capacità di reazione dei propri avversari.
La squadra di Gianinazzi è stata brava anche nella gestione del terzo periodo, proteggendo molto meglio di quanto fatto nel primo tempo Koskinen e attendendo saggiamente che i granata si aprissero lasciando spazi in contropiede e, seppure Winnik dopo il 3-5 di Marco Müller abbia un pochino spaventato tutti, i bianconeri non hanno tremato portandosi a casa tre punti pesantissimi, per classifica e morale.
Il compito più difficile per il Lugano sarà quello di ripetersi, ma l’impressione è che questa vittoria non sia nata solo sul piano prettamente tecnico o tattico del gioco, Arcobello e compagni hanno mostrato una reazione collettiva, innescata in crescita con le reti della rimonta, rifondendo tutti i protagonisti di una nuova sensazione di fiducia e sicurezza nei propri mezzi.
Sono stati diversi i segnali lanciati dal Lugano in questa trasferta, dalle prestazioni di Arcobello, Connolly e del nuovo arrivato Klok, solido e sicuro nelle chiusure, al gioco di squadra e alla voglia di aiutarsi uno con l’altro, e le esultanze alle reti sono state anche significative di un gruppo che vuole tornare a divertirsi e a giocare come tale.
È stato un bel colpo di spugna quello dato dai bianconeri, ma ora Arcobello e compagni dovranno utilizzare questa vittoria come la vera svolta di un campionato in cui i bianconeri non possono più aspettare che le cose cadano dal cielo. Già a partire da domenica contro il Davos il Lugano dovrà dimostrare che quella in casa della capolista non è stata una vittoria casuale ma una vera e rabbiosa reazione di una squadra che forse ha improvvisamente ritrovato la fiducia in sé stessa.
Che i bianconeri ci diano speranza di poterci finalmente fidare.
IL PROTAGONISTA
Mark Arcobello: Non ce ne voglia Brett Connolly, che con i suoi 5 punti ha trascinato i suoi alla vittoria, ma questa vittoria potrebbe nascondere la svolta finalmente anche per capitan Arcobello. Dopo le polemiche, le punzecchiature e le tante domande senza risposta di queste settimane, l’americano trova una tripletta con due reti da attaccante vero e dalla fiducia ritrovata. Sarà finalmente il punto di svolta per la sua stagione?