SPARTA PRAGA – AMBRÌ
2-3
(1-1, 0-1, 1-0; 0-0, 0-1)
Reti: 5’45 Formenton (Chlapik, Spacek) 0-1, 6’35 Tomasek (Moravcik, Tomek) 1-1, 23’51 Formenton (Heed) 1-2, 53’53 Horak (Erik Thorell, Jandus) 2-2
Rigori: Bürgler, Erik Thorell, Pestoni
Note: Eisstadion Davos, 6’267 spettatori
Arbitri: Kaukokari, Nord; Nyvqist, Sormunen
Penalità: Praga 4×2′, Ambrì 2×2′
DAVOS – È stata un bella festa quella di Davos, una sana ed entusiasmante distrazione dal campionato che per l’Ambrì Piotta di Luca Cereda potrà sicuramente servire come slancio per entrare nel 2023 dimenticando le difficoltà incontrate tra fine autunno e inizio inverno.
Questo perché ventidue anni dopo l’ultimo festeggiamento – la seconda Continental Cup conquistata a Berlino – l’Ambrì Piotta torna ad alzare un trofeo di prestigio, aggiudicandosi la Coppa Spengler 2022.
La vittoria e non la sola partecipazione era un obiettivo dichiarato e molto importante per la squadra biancoblù, che nel torneo grigionese vedeva la possibilità di tornare a vincere qualcosa di tangibile, non solo per il prestigio ma anche e soprattutto per lo spirito che la vittoria finale e il lavoro compiuto per arrivarci lasciano in gruppo, la consapevolezza di aver sbloccato qualcosa e di essere anche un po’ più maturi.
E non è stata certo una passeggiata la finale per i leventinesi, raggiunti due volte nel punteggio dal sempre ottimamente organizzato Sparta Praga con il 2-2 arrivato a pochi minuti dalla terza sirena, quando tutti stavano già pregustando la vittoria nei tempi regolamentari.
Qualche brivido nell’overtime, e poi la tensione dei rigori e i festeggiamenti precoci innescati dalla panchina (soprattutto da un impaziente Zwerger) e poi la gioia vera scatenata dalla realizzazione di Inti Pestoni, lui che si è potuto mettere al collo la terza medaglia da vincitore della Spengler dopo quelle conquistate con la maglia del Ginevra.
È stata una bella vittoria per l’Ambrì Piotta, una soddisfazione per i tifosi, ma anche una conquista voluta e costruita da Luca Cereda e Paolo Duca, che con l’ingaggio di Formenton e i prestiti ottenuti da altre squadre hanno messo assieme un gruppo uscito imbattuto dal torneo grigionese.
Il canadese è ancora stato la punta di diamante della squadra, capace di trovare il nuovo vantaggio in shorthand con un’azione di grande classe, sfortunato poi nei rigori, ma comunque il vero faro dell’attacco che ha visto stavolta uno Spacek più spento rispetto alle altre partite.
E Juvonen, il finlandese che in porta ha parato tutto quello che era parabile dopo aver subito in maniera un po’ troppo facile il primo gol dello Sparta con un polsino sulla sua pinza, è stato anche lui tra i grandi protagonisti di questa Spengler e ancora nei rigori è stato decisivo, in particolare con una parata spettacolare sull’esecuzione di Repik.
Festeggiamenti, riposo e poi il rapido ritorno alla realtà del campionato, dove servirà tutto l’entusiasmo di questa vittoria per ripartire nell’anno nuovo.
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