AMBRÌ – BIENNE
0-2
(0-0, 0-1, 0-1)
Reti: 33’13 Olofsson (Froidevaux) 0-1, 50’24 Brunner (Künzle, Cunti) 0-2
Note: Gottardo Arena, 6’363 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Borga; Cattaneo, Duc
Penalità: Ambrì Piotta 3×2′, Bienne 4×2′
Assenti: Nick Shore, Dario Wüthrich (sovrannumero), André Heim, Rocco Pezzullo, Stefan Müller (infortunati)
AMBRÌ – È stata una partita per certi versi di difficile interpretazione quella messa in pista dall’Ambrì Piotta contro il Bienne, con i seeläander che si sono imposti probabilmente con merito al termine di una gara in cui hanno saputo far valere soprattutto il loro gioco di transizione, mentre i leventinesi hanno fatto gioco pari senza però mai riuscire a mettere il punto esclamativo sulla propria manovra.
Una parte importante l’ha giocata l’ottima prestazione di Harri Säteri, che ha compiuto alcuni interventi davvero eccezionali – spettacolare quello su Pestoni nel primo tempo – che hanno impedito all’Ambrì di trovare quell’episodio chiave che poteva cambiare la sfida, ma d’altro canto ai biancoblù è mancata l’abilità di metterlo sotto pressione con costanza.
La squadra di Cereda si è infatti sicuramente costruita alcune ottime opportunità da gol – con anche Forster che in un episodio ha salvato tutto sostituendosi al portiere – ma non ha mai “martellato” il Bienne con una fase ad alta intensità, mantenendo così il suo gioco su un livello costante e tutto sommato buono, ma senza delle vere fiammate.
Ne è così nata una sfida che è stata in alcune fasi anche un gioco di attriti, con tante battaglie sui dischi ed un equilibrio generale che di fatto non si è mai spezzato, salvo però favorire un Bienne che nelle sue fila ha gli uomini giusti per vincere quelle partite che restano a lungo sul filo.
Una certa dose di pazienza ed il solito ottimo gioco in transizione ha infatti permesso alla squadra di Törmänen di punire l’Ambrì nel periodo centrale, quando un disco perso in entrata di zona offensiva da Valentin Hofer si è trasformato in un contropiede concretizzato da Olofsson. Il gol ha avuto un certo peso nell’economia della partita, soprattutto ricordando come Spacek e compagni avessero avuto in precedenza le loro opportunità – tra cui due powerplay consecutivi nel primo tempo – per sbloccare il risultato.
L’Ambrì non ha comunque mai rinunciato a provarci, e sull’arco della serata delle buone chance sono arrivate da linee diverse, anche se quella di Kneubuehler (ancora ottima la sua prova) si è distinta per una maggiore continuità. Qualcosa di più in termini di gioco ed intraprendenza si è inoltre visto dalla quarta linea – con Marchand al centro di Zwerger e Hofer – anche se il terzetto ha incassato entrambe le reti.
Il raddoppio è infatti arrivato quando Künzle è riuscito a scrollarsi di dosso la marcatura di Marchand, ed ha poi servito alla perfezione un Brunner che non ha trovato molta resistenza nella marcatura di Heed. A quel punto – mancavano una decina di minuti – si è capito che la partita era giocata, soprattutto considerando come il gol fosse arrivato dopo un avvio di terzo tempo in cui l’Ambrì aveva provato a spingere, tanto da indurre Törmänen a chiamare il timeout.
È insomma mancato qualcosa ai leventinesi, rimasti a secco in una serata in cui tutto il merito non può essere consegnato al pur ottimo Säteri – e bisogna anche dire che Juvonen non è stato da meno, con tanti interventi decisivi – ma che va ricercato anche nelle difficoltà di ingranare una marcia in più per mettere davvero sotto pressione il Bienne.
I seeläander dal canto loro hanno giocato una partita matura, con una manovra apprezzabile soprattutto nelle uscite pulite dal terzo e nei veloci ribaltamenti di fronte.
Alla squadra di Cereda continua invece a risultare difficile sfruttare il fattore casalingo, con una sola vittoria nelle ultime sei partite alla Gottardo Arena ed un bilancio totale (1.167 punti ad incontro) migliore solamente a quello dell’Ajoie (0.923). Quando stiamo per arrivare a metà campionato la classifica è sempre cortissima, ma se vorrà raggiungere i suoi obiettivi l’Ambrì dovrà riuscire a rendere la sua pista un ambiente più difficile in cui giocare.
IL PROTAGONISTA
Harri Säteri: Non stava vivendo un momento esaltante il portiere finlandese, che nelle precedenti cinque uscite aveva visto i suoi numeri restare al di sotto dell’88% addirittura in quattro occasioni. Säteri è però un giocatore di assoluto livello e venerdì ha vissuto una grande serata, con tante parate ad alto coefficiente di difficoltà ed una generale calma anche nelle situazioni più intricate.
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