GINEVRA – AMBRÌ
4-1
(2-0, 0-1, 2-0)
Reti: 13’01 Filppula (Hartikainen, Winnik) 1-0, 13’45 Karrer (Richard) 2-0, 21’49 Spacek (Hofer) 2-1, 48’34 Praplan (Omark) 3-1, 52’30 Hartikainen (Tömmernes) 4-1
Note: Les Vernets, 6’549 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Dipietro; Kehrli, Stalder
Penalità: Ginevra 4×2′, Ambrì 7×2′
Assenti: Noah Patenaude (sovrannumero), Jesse Virtanen, Kilian Zündel, Zaccheo Dotti (ammalati), André Heim, Rocco Pezzullo, Stefan Müller (infortunai), Josselin Dufey (Ticino Rockets)
GINEVRA – È stata una reazione non ancora completa quella messa in pista dell’Ambrì Piotta, che dalla sfida con la capolista Ginevra è uscito con un 4-1 forse un po’ troppo severo, ma che lascia anche intendere come le due squadre si trovino in questo particolare momento su due piani diversi.
Il Servette non ha infatti giocato una partita trascendentale ma ha semplicemente sfruttato con apparente semplicità le varie opportunità che gli sono capitate, mettendo in pista complessivamente una prova basilare ma solida ed essenziale. Con i suoi uomini migliori i granata hanno infatti gestito gli equilibri della sfida, con i vari Omark, Filppula, Hartikainen oppure Tömmernes che si sono “accesi” nei momenti giusti per indirizzare la partita sui loro binari.
La squadra di Cereda ha invece cercato di fare il massimo con il potenziale che in questa delicata fase la squadra può trasmettere, ma è evidente che l’Ambrì ha solamente iniziato ad imboccare la strada che porta ad un ritorno su livelli migliori. Lo scossone rappresentato dalla perdita di Heim – oltre all’assenza di Virtanen – era difficile da digerire immediatamente, a maggior ragione con uno Shore che tra Kneubuehler e Bürgler non ha giocato una gran partita.
In tutto questo rimane comunque significativo in particolare il secondo tempo, probabilmente il migliore da alcuni incontri a questa parte e che i leventinesi avrebbero meritato di veder finire sul punteggio di parità. In quei venti minuti – caratterizzati dal bel gol confezionato da Spacek e Hofer – l’Ambrì ha cambiato volto grazie ad una ritrovata aggressività e convinzione, elementi che invece erano mancati in un primo tempo più difficile.
La fase iniziale di gara era d’altronde stata compromessa da tre penalità evitabili, con un cambio scorretto dopo appena 46 secondi e poi quegli episodi che hanno permesso al Ginevra di giostrare in 5-contro-3. I padroni di casa hanno sfruttato al massimo l’opportunità segnando due gol, mentre gli ospiti hanno fallito alcune buone occasioni capitate in particolare a Hofer e Zwerger.
Proprio l’austriaco è stato però protagonista in negativo sulla terza rete incassata, quando ha perso un disco in uscita dal terzo che ha poi innescato l’azione terminata con la rete di Praplan. In quella fase si è nuovamente visto come gli uomini migliori del Ginevra – Omark nell’occasione – possano scuotere quasi dal nulla una fase di partita, e sulla sfida è poi calato il sipario.
Ad illuminare il gioco dell’Ambrì ci ha invece provato a corrente alterna Spacek, tra alti e bassi risultato comunque il migliore dei suoi, mentre al suo fianco si è distinto Hofer ma non Chlapik, con il ceco che è stato autore di una partita piuttosto anonima. Positivo invece il debutto stagionale in retrovia del giovane Simone Terraneo, brillante e coraggioso nei quasi 8 minuti disputati e che può essere ovviamente perdonato per la penalità nel finale – che ha permesso ad Hartikainen di infilare il quarto gol – dopo una prova promettente.
Per il resto i biancoblù si sono confermati squadra che deve ritrovarsi, nell’esecuzione ma anche nella determinazione, che nel periodo centrale si è visto poter fare una grande differenza. Resta bloccato il powerplay, che ha ora vanificato 23 opportunità consecutive ma che è stato capace – specialmente nel finale di periodo centrale – di essere vicinissimo al tornare decisivo. Le statistiche continuano a non sorridere, ma bisogna anche sottolineare come nelle ultime partite in superiorità si siano costruite parecchie buone occasioni.
Nel complesso però l’Ambrì Piotta visto in pista sabato non è sufficiente per piegare un Ginevra lanciatissimo e che solamente in un’occasione (!) in questa stagione è uscito dal ghiaccio a mani vuote. La squadra di Cadieux non ha dovuto dannarsi l’anima per ottenere i tre punti, ma in pista c’erano due squadre in momenti molto diversi e per i leventinesi le ultime due settimane sono state complicate.
È insomma un momento difficile, che si sapeva sarebbe arrivato. Impossibile evitare questo tipo di difficoltà, il cui impatto viene fortunatamente attutito dai molti punti ottenuti nell’avvio di stagione. Il famoso fieno in cascina si è insomma velocemente rivelato prezioso, e sta permettendo all’Ambrì di non cadere troppo in classifica nonostante le sette sconfitte nelle ultime otto uscite. Ora però la squadra di Cereda dovrà tornare ad essere più difficile e solida da affrontare, perché prima della pausa rimangono da affrontare tre partite decisamente impegnative.
IL PROTAGONISTA
Linus Omark: È il solito prestigiatore, che può anche sparire per alcune fasi di partita per poi togliere dal cilindro alcune giocate capaci di essere determinanti. Anche nella sfida contro i biancoblù ha mostrato il suo solito carattere, con anche un paio di penalità rimediate ma poi degli spunti di grande classe che hanno saputo essere determinanti.