ZURIGO – Martedì sera lo Zurigo è stata la squadra più forte ed è logicamente uscita alla distanza. Il Lugano è rimasto in qualche modo attaccato all’avversario, ma non ha mai dato l’impressione di poter veramente vincere ed alla fine ha dovuto arrendersi per 6-3.
“Non sono completamente d’accordo, abbiamo fallito nel terzo tempo e la delusione è grande”, ha commentato il rientrante Raphael Herburger. “Chiaro, gli ZSC sono stati migliori, siamo però riusciti a restare agganciati ai nostri avversari per due tempi, ma la terza e la quarta rete incassata ci hanno tagliato le gambe. Dobbiamo agire meglio e prendere decisioni migliori sul ghiaccio, è un processo di apprendimento, contro lo Zurigo è mancata un po’ la testa”.
Nuovamente è sfuggita l’occasione di vincere per la prima volta due volte di fila, fa male al mentale… E frustrante?
“Non direi, vogliamo crescere come squadra, bisogna pensare cambio dopo cambio e non a eventuali serie di risultati positivi e negative, anche se perdere da sempre male”.
Qual è la più grande differenza tra McSorley e Gianinazzi?
“Ora giochiamo più uniti, non siamo più schierati così larghi e lunghi come in precedenza, c’è più unità e già in allenamento si vedono progressi. Il nuovo allenatore svolge un ottimo lavoro”.
Spicca, sia che vinciate o perdiate, che le vostre partite spesso non sono equilibrate a livello di risultati, è un caso?
“Non direi. Per quello che concerne le sconfitte forse siamo ancora un po’ fragili a causa degli insuccessi precedenti e dobbiamo imparare a non mollare così in fretta, anche se perdi con due reti di scarto puoi ancora recuperare. Qui c’è margine di progressione. Quando conduciamo invece è come se ricevessimo aria extra e l’onda dell’entusiasmo ci trasporta. Dobbiamo in generale imparare a essere più continui indipendentemente dal risultato”.
Sei uno che guarda la classifica?
“Io sono una persona orientata al successo, quando si vince e si è nelle zone alte la guardo, in questo momento invece no. Tornerò a darci un’occhiata quando vinceremo qualche partita consecutivamente, ora testa bassa e pedalare al fine di appunto guadagnarsi il diritto di osservare la classifica”.
Un commento sulla nuova pista zurighese?
“È fantastico, posso solo fare i complimenti, in Svizzera ormai ci si sta facendo l’abitudine. In Austria un impianto del genere è utopia, si può solo sognarlo”.