LOSANNA – L’evento è passato un po’ in sordina. Domenica sera Tobias Stephan ha disputato la sua 900esima partita in National League. Il 38enne ha ormai superato Marco Bührer al secondo posto di questa classifica. Davanti a lui resta solamente il mitico Reto Pavoni con 907 partite all’attivo.
Insomma tra qualche settimana Stephan dovrebbe diventare il nuovo recordman. Persona schiva, poco attiva sui vari social media e che non ama particolarmente la luce dei riflettori, lo zurighese debuttò nella massima lega nella stagione 2001/02 vestendo la maglia del Coira. Nel 2002 fu draftato da Dallas al secondo turno in qualità di 34esima scelta assoluta.
Quasi mai infortunato e praticamente sempre titolare, Stephan si è rivelato un autentico prodigio di costanza e solidità in questo ultimo ventennio. Formatosi nel Kloten, dopo l’anno di apprendistato nei Grigioni tornò all’ovile. Dopo quattro stagioni a difesa della gabbia degli aviatori tentò l’avventura oltreoceano.
Trascorse tre campionati negli Stati Uniti, prevalentemente in AHL, ma disputò comunque 11 partite con la maglia dei Dallas Stars. In pochi lo sanno ma durante quel periodo, nella stagione 2008/09, la sua ultima lontana dalla Svizzera, non fu nemmeno così tanto distante dal passare all’Ambrì Piotta.
Con Thomas Bäumle infortunato, l’Ambrì era alla ricerca di un rimpiazzo. A quell’epoca Fabian Stephan, fratello di Tobias, militava in qualità di difensore nelle fila dei biancoblù. Ci furono dei contatti, ma alla fine non se ne fece nulla.
Qualche mese più tardi l’estremo difensore ritornò in Svizzera e si accasò a Ginevra. Restò in riva al Lemano per cinque stagioni . Nel primo anno perse la finale in Gara 7 contro il Berna. Dopo 5 anni ad altissimi livelli Stephan si trasferì a Zugo. Altri 5 anni di notevole spessore conditi da due finali, entrambe però perse. Nel 2019/20 infine il ritorno in Romandia, stavolta sponda Losanna, dove attualmente sta appunto disputando la sua ventesima stagione di NL. Numeri impressionanti e che fanno capire la longevità di questo atleta.
A livello internazionale Stephan ha partecipato a 5 spedizioni mondiali (nel 2013 conquistò la medaglia d’argento sebbene non scese mai in pista) e a 3 Olimpiadi (anche lì sempre in tribuna). Nel complesso nella sua lunga carriera in NL ha praticamente oscillato quasi sempre tra il 92% e il 93% di percentuali di parate, numeri eccellenti.
Alto oltre 190 cm e di corporatura snella, Stephan non è mai stato un portiere spettacolare, bensì ha costruito la sua fortuna grazie a un eccellente senso della posizione e alla bravura nel leggere le conclusioni avversarie e nel concedere pochi rebound. Con pochi movimenti si è sempre rivelato efficace.
Spesso nell’ombra, dietro al vincente Leonardo Genoni o ad altri colleghi che hanno avuto più successo in NHL, come ad esempio Jonas Hiller o Martin Gerber, Stephan ha comunque scritto e sta continuando a farlo una pagina di storia importante in questo ruolo alle nostre latitudini.
Il tempo scorre e diminuisce, l’etichetta scomoda di non aver mai conquistato un titolo verosimilmente non se la scollerà più di dosso, ma in fondo ciò non sminuisce la sua grandissima carriera. Semmai è l’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile vincere, nonostante il talento, la bravura, la professionalità e la serietà.
Tutte proprietà che corrispondono al nome di Tobias Stephan: un atleta forse sottovalutato e mai celebrato a dovere. Ma a lui va benissimo anche così.