AMBRÌ – Ai cancelli di partenza di questa stagione l’Ambrì si presentava con tante novità e diverse certezze. Una di queste è rappresentata da Dario Bürgler, giocatore dallo spiccato fiuto del gol che, contro il Davos, ha messo a segno il rigore che è valso la vittoria per i suoi.
“È stata una partita equilibrata, intensa ed emozionante”, ha dichiarato il numero 87. “Ci siamo creati diverse ottime occasioni da rete, soprattutto nel primo e nel terzo tempo. Mentre nel secondo periodo non abbiamo sfruttato alcuni dischi interessanti e il Davos è riuscito a rientrare. A piacermi è stato il mentale della squadra, pur subendo la rimonta in due occasioni non ci siamo mai disuniti e abbiamo continuato a giocare. Questo è un aspetto importante che mostra il carattere del gruppo”.
Hai citato il secondo tempo, forse il meno brillante dei tre, dove per vedere una vostra conclusione si è dovuto attendere il 13esimo minuto di gioco. Cosa è successo?
“È strano, ad essere onesto questo dato mi sorprende perché dal ghiaccio non ho avuto l’impressione che stessimo faticando così tanto in zona offensiva. Certamente mi sono reso conto che il Davos stava crescendo, e che probabilmente stava giocando con maggiore intensità rispetto a noi. Eppure ritengo che la squadra abbia mantenuto la calma giocando comunque un buon hockey, molto solido e, evidentemente, molto conservativo. I grigionesi dispongono di una squadra di grande qualità. In una partita possono capitare momenti in cui occorre contenere, e trovo che noi lo abbiamo fatto molto bene con diversi tiri bloccati. Insomma, siamo riusciti ad uscire “puliti” (o quasi) da una situazione problematica”.
Hai parlato di tiri bloccati. Bene una volta di più tutto il comparto difensivo, sorretto però da un Juvonen in grande spolvero. Solido, sicuro, una saracinesca decisiva in diversi momenti della sfida. Quanto è importante poter contare su una coppia di portieri così in forma?
“Il portiere è l’uomo più importante in una squadra e sia Juvonen che Conz riescono ad infondere in tutti noi grande calma e tranquillità. Con i loro interventi, a volte all’apparenza facili, ci permettono di giocare con fiducia e serenità. D’altro canto, noi dobbiamo essere bravi a supportarli seguendo gli schemi del coach e cercando di bloccare quanti più tiri possibili. Il gioco senza disco è fondamentale e trovo che in queste prime tre uscite siamo stati bravi soprattutto in quei frangenti in cui gli avversari avevano il momentum dalla loro”.
Rigori esclusi avete segnato 10 reti con 10 giocatori diversi. Un segnale importante da parte dell’attacco che suggerisce quanto equilibrio ci sia in squadra e, soprattutto, che non siete straniero-centrici. Guarda a caso martedì in rete sono andati Kostner, Fohrler e Zaccheo Dotti…
“Tutti in squadra possono dire la loro e questo è un grande punto a nostro favore. Il nostro sistema di gioco implica una costante rotazione delle linee e questo comporta che tutti abbiano le loro chances per trovare la via della rete. Ecco perché ci sono così tanti giocatori diversi sono finiti sul tabellino”.
Hai siglato il rigore decisivo e per tutta la sfida ti sei messo in luce per la tua grande intelligenza tattica. Sei in gran forma…
“Fa sempre piacere segnare, ma c’è stato un momento in cui mi è capitata sul bastone l’occasione del 3-0 e non sono riuscito a sfruttarla. Subito dopo, il Davos è rientrato in partita. Sono quelle situazioni in cui ti trovi a recriminare… Ma devi anche essere bravo a non perdere la testa. In questo senso siamo stati bravi. Sappiamo di aver guadagnato in qualità rispetto alla passata stagione, ed è bello che si comincino a vedere i frutti del duro lavoro di questa estate. Sta a noi ora di proseguire su questa via”