Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.
Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.
Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati tra venerdì e domenica.
I TOP DI HSHS
Benjamin Conz (Ambrì Piotta): Il portiere leventinese è stato quello ad aver avuto l’impatto più marcato su una partita in queste prime schermaglie di campionato, anche se pure Säteri e Nyffeler hanno vissuto un ottimo inizio di torneo. Conz aveva il difficile compito di tornare a giocare dopo l’infortunio della passata stagione, il tutto in una pista calda come quella di Friborgo e con la voglia di ribadire come possa essere intercambiabile senza pensieri a Juvonen. La sua prestazione è stata il principale motivo per cui l’Ambrì ha strappato la vittoria al debutto, con Conz autore di tante parate importanti e di una partita in cui ha trasmesso grande calma. Alla fine ha bloccato 34 tiri con il 97.14 di interventi, risultando decisivo specialmente in quel difficile periodo centrale.
Vili Saarijärvi (Langnau): Il finlandese del Langnau è un giocatore che durante l’estate è passato un po’ lontano dai riflettori, e che dunque è tutto da scoprire. Beh, il biglietto da visita presentato da Saarijärvi è stato sicuramente di quelli interessanti, e non sono per la sua doppia presenza sul tabellino. Sua la bella rete che ha permesso ai Tigers di battere gli ZSC Lions all’overtime, mentre alla Bossard Arena ha dato un assaggio delle sue mani e visione di gioco con un perfetto assist a Pesonen per il provvisorio 2-0. Il suo profilo di difensore mobile e offensivo è insomma subito stato sottolineato (otto i suoi tiri sull’arco di due match), ma in zona difensiva non si è certo risparmiato risultando il giocatore con più tiri bloccati dell’intera lega (nove in totale).
Tim Heed (Ambrì Piotta): Lo svedese dell’Ambrì Piotta si è messo in particolare evidenza sabato, quando ha mostrato tutti suoi istinti offensivi lanciando un bel contropiede in combutta con Grassi, e trovando in prima persona l’importante 2-1. La sua menzione nei top simboleggia anche la nuova dimensione del reparto difensivo dei leventinesi, che con lui e Virtanen ha assunto una dinamicità e pericolosità inedita. Entrambi i difensori stranieri si sono mossi bene, dato impulsi offensivi e portato calma e lucidità in uscita dal terzo. I numeri di Heed? Un game winning goal, bilancio di +3 e otto tiri bloccati.
Leon Bristedt (Davos): Non ci ha pensato due volte lo svedese del Davos a mostrare di avere tutte le carte in regola per far dimenticare il connazionale Bromé. In questo primo weekend di campionato è infatti stato il giocatore ha sprigionare la più grande energia sul ghiaccio, con tanto pattinaggio e quella continua presenza nel fulcro di ogni azione. Il primo gol stagionale dei grigionesi ha portato la sua firma, con una vera sassata in powerplay che ha fatto secco Descloux. Sabato contro il Losanna si è confermato difficilmente contenibile, con Bristedt che ha fatto girare la sua linea ad alto regime collezionando due assist, prima di firmare un pregevole rigore nell’epilogo di gara.
Roman Cervenka (Rapperswil): Dopo il primo weekend il Rapperswil è primo in classifica a punteggio pieno, con sei punti ed un bilancio di otto gol segnati e due subiti. Tra i marcatori si è distinto l’ex bianconero Lammer (tre gol) ma il vero motore dei sangallesi resta Cervenka, autore in particolare contro gli ZSC Lions di una partita davvero dominante. Incredibile l’impatto che riesce ad avere sul match e sui compagni di squadra, con giocate d’alta classe, reti e passaggi eccezionali, ed una costante presenza nel gioco. Le highlights da rivedere? Il suo gol contro i Lions, ed il passaggio perfetto a Schroeder per la rete che ha affossato il Kloten.
Robin Kovacs (Losanna): Con il nuovo attaccante del Losanna le possibilità sono due, un grande successo oppure una grande delusione, niente vie di mezzo. Per come è partito in questo campionato l’attaccante svedese sembra già sulla strada giusta per divertire i tifosi vodesi, soprattutto guardando all’arsenale tecnico già messo in mostra contro il Davos. La sua doppietta, con un tiro nel traffico e poi con un polsino esplosivo, ha dapprima pareggiato l’iniziale doppio vantaggio dei grigionesi, poi con un rigore spettacolare ha regalato i due punti ai biancorossi, ergendosi ad assoluto protagonista della partita.
I FLOP DI HSHS
Tobias Stephan (Losanna): Una sola partita giocata dal portiere losannese nel primo weekend di campionato, ma subito una serata che non è andata di certo nel migliore dei modi per il 38enne. Sorpreso in maniera eccessiva sul vantaggio di Kessler, non ha fatto una gran figura nemmeno sulla rete di Forster con il disco sfuggitogli sotto il braccio, ma poi è arrivata anche la “frittatona” con un’uscita decisamente mal calcolata che ha mandato gambe all’aria un suo difensore e favorito la facile rete di Olofsson.
Magnus Nygren (Davos): La fase difensiva non è tra le maggiori caratteristiche dello svedese, ma nell’hockey “sfacciato” praticato dal Davos occorre grandissima attenzione per non incappare in buchi clamorosi. Nygren è l’esempio di questo fattore, tanto bravo a spingersi in avanti quanto distratto in copertura e già sia contro Ginevra che Losanna ha dato prova di questo. Due suoi vuoti contro i vodesi hanno lasciato praterie per Kovacs e Audette, mentre già a Les Vernets Omark e Hartikainen avevano potuto approfittare per le loro scorribande di questi spazi lasciati pericolosamente aperti dal davosiano.
Tobias Geisser (Zugo): Il ritorno di Geisser dal Nord America per il momento sta vivendo un periodo di “ri-adattamento” alla National League, come visto nei primi due impegni dello Zugo. Il difensore è stato protagonista di diversi errori nella partita casalinga contro il Langnau, ma soprattutto pesa un suo errore in occasione dell’1-1 di Sceviour nell’esordio di Berna vinto infine all’overtime.
Sven Bärtschi (Berna): C’è chi guardando i numeri si aspettava un ritorno dalla NHL in stile Andrighetto o Malgin, ma la verità è che seppur sia un attaccante di alto livello Bärtschi è molto diverso dai due citati. Cresciuto come giocatore che vive di occasioni da rete vicino alla porta, il primo impatto dell’attaccante bernese con la National League non è stato promettente. In due partite è ancora a secco di punti e ha all’attivo soli due tiri in porta, e in particolare alla Gottardo Arena è affondato mestamente assieme alla sua squadra. In pista su tutte le tre reti a parità numerica segnate dall’Ambrì (bilancio netto di -3), l’ex NHL ha girato al largo della porta difesa da Juvonen, sembrando alquanto spaesato e forse sorpreso dal tipo di hockey che ha trovato.
Garrett Roe (ZSC Lions): Inizio difficile quello dei Lions in questo campionato, con un solo punto in due partite e l’infortunio della star Texier. Non è partito benissimo nemmeno uno dei veterani dello ZSC, ossia Garrett Roe, caduto nelle trappole del Rapperswil nella prima giornata. Roe ha sì segnato il provvisorio pareggio degli ospiti, ma poi si è fatto portare a “spasso” in due occasioni da Roman Cervenka, sul 2-1 segnato di persona dal fuoriclasse ceco, e poi sul 4-1 definitivo lanciato da un suo errore in zona neutra. In entrambi i casi il numero 9 dei Lions non ha certo fatto una gran figura nella gestione del disco, annichilito dall’immensa classe del capitano dei Lakers.
Janne Kuokkanen (Friborgo): Il finlandese è uno dei profili più intriganti tra i nuovi stranieri arrivati in Svizzera, ma per ora l’ex giocatore dei New Jersey Devils sta ancora prendendo le misure della sua nuova realtà. Nella sfida di debutto contro l’Ambrì Piotta è infatti stato praticamente invisibile, ed anche il giorno successivo a Porrentruy ha concluso ben poco nonostante sette tiri in porta. Il suo freno principale al momento sembra essere l’intensità, con la sua presenza sul ghiaccio che propone una certa tecnica ma poco coinvolgimento fisico. Per avere successo con la maglia del Gotteron servirà insomma ingranare qualche marcia in più.