MARCUS SÖRENSEN
Età: 30
Posizione: LW/RW
Altezza: 181 cm
Peso: 79 kg
Shoots: left
Provenienza: Djurgardens (SHL)
Draft: 2010, round 4, 106esima scelta, Ottawa Senators
Contratto: tre anni
Nazionalità: 🇸🇪
Marcus la minaccia
Con la partenza di Chris DiDomenico in direzione Berna ed alla ricerca di un elemento che potesse dare sostanza e personalità alla squadra, il Friborgo già nel mese di febbraio aveva messo sotto contratto per tre stagioni l’attaccante svedese Marcus Sörensen, che per la squadra di Dubé promette di essere un vero leader.
Il 30enne si presenta infatti come un giocatore dal mix interessante, che unisce una buona tecnica e pattinaggio ad una carica agonistica molto marcata, che una volta sul ghiaccio lo rende una vera peste per gli avversari. La sua stazza è nella media, ma riesce a far sentire la sua presenza fisica grazie ad una carica che ricorda molto proprio DiDomenico.
Questi sono proprio gli elementi che hanno convinto Christian Dubé ad offrirgli un triennale nel mese di febbraio. “La sua velocità e la sua tecnica, così come il suo senso del gioco e la sua volontà di vincere, lo renderanno un giocatore molto importante per noi”, aveva commentato al momento del suo ingaggio.
Ai dragoni arriverà forte di una passata stagione in cui è stato il miglior giocatore del Djurgarden – squadra di cui era il capitano – con un bottino di 44 punti (20 gol) in 47 partite. Le sue prestazioni non sono però bastate per evitare la relegazione della squadra (con cui aveva un contratto valido per altri tre anni), e dunque per Sörensen inizierà ora un nuovo capitolo.
Dalla Svezia alla California
Nato nella cittadina di Södertälje, a 30 chilometri da Stoccolma, Marcus Sörensen si è distinto già a livello giovanile come un attaccante capace di trascinare una squadra intera. I suoi talenti si sono confermati durante i campionati nelle squadre U18 e U20 proprio di Södertälje, Skelleftea e soprattutto Djurgardens, club quest’ultimo dove giocherà tutta la sua carriera in SHL.
Nella stagione 2009/10 si distingue con il bottino di 42 punti in 15 partite (!) con la formazione U18 del Södertälje, mentre quando è chiamato a giocare nel gruppo U20 si fa trovare pronto e firma 17 punti in 27 incontri. Non viene mai chiamato nelle selezioni nazionali, ma il suo nome finisce comunque sul taccuino degli Ottawa Senators che nel 2010 lo draftano al quarto turno.
Sörensen continua il suo percorso in Svezia ed arriva al Djurgardens quando il club è ancora in HockeyAllsvenskan (la lega cadetta svedese) ed è tra i grandi protagonisti della promozione nel 2014. L’attaccante si conferma poi nel contesto SHL con un totale di 66 punti in 97 partite nelle successive due stagioni, ma gli Ottawa Senators restano molto “tiepidi” nei suo confronti e non lo mettono mai sotto contratto, tanto da perdere i diritti sul giocatore dopo tre anni.
A cogliere la palla al balzo sono i San Jose Sharks, che nel maggio 2016 gli fanno firmare un entry level che rappresenta finalmente la possibilità di confrontarsi con la NHL.
Più squalo che barracuda
Sörensen è consapevole che il salto in NHL all’età di 24 anni può essere molto complicato, ma dalla stagione 2016/17 lascia la Svezia per giocarsi tutte le sue carte. Al primo camp con gli Sharks impressiona tutti con la sua determinazione, ed anche se alla fine viene girato in AHL ai Barracuda, le porte sul grande palcoscenico gli si aprono in tutte le occasioni in cui la squadra di Peter DeBoer ha bisogno di una mano in più.
Per i primi due anni fa la spola tra la NHL e le minors, ottenendo in AHL 52 punti in 66 partite. La svolta arriva nei playoff per la Stanley Cup del 2018, quando in dieci partite firma quattro gol ed un assist, mettendo di fatto un’ipoteca su un posto nel roster della stagione seguente.
Dal 2018 al 2021 riesce così ad avere un posto fisso nell’organico degli squali, grazie al suo mix di presenza fisica e buone mani. Nella prima stagione completa ottiene il buon bottino di 30 punti (ben 17 gol) in 80 partite, numeri ottimi pensando al cap hit minimo di 700’000 dollari. Per la squadra si conferma un elemento prezioso anche l’anno successivo, quando ottiene 18 punti in 66 incontri e svolge un lavoro importante anche nelle fasi di boxplay, in cui viene impiegato con regolarità.
Gli Sharks vedono per lui la possibilità di raggiungere un livello superiore e gli offrono un rinnovo biennale che porta il suo stipendio a 1.5 milioni, contratto questo che sarà il suo ultimo in NHL. Le complicazioni imposte dalla pandemia (molto marcate nella zona della baia) ed un clima ai San Jose Sharks non sempre ideale – la squadra fa molta fatica sul ghiaccio e le turbolenze attorno ad Evander Kane non aiutano – lo portano a lasciare la California per tornare in Svezia “e ritrovare la voglia di giocare”.
Intento sicuramente riuscito, ed ora il giocatore arriverà a Friborgo per un capitolo importante della sua carriera dopo un anno a buoni livelli in SHL.